"Non ho sentito bussare!", le disse acida."Raven puoi lasciarci sole per favore?", disse guardando l'altra negli occhi ed ignorando Clarke.
Il che non contribuì a migliorare l'umore della bionda. Raven annuì ed uscì chiudendosi la porta alle spalle. Lexa si avvicinò di un paio di passi e la guardò negli occhi.
"Avresti dovuto darmi retta Clarke...".
"Dio di nuovo?! No Lexa, non voglio ascoltarti se...".
"Chiudi quella bocca per un momento e ascoltami cazzo!", alzò la voce, Clarke si zittì e incrociò le braccia al petto.
"Non volevo tenerti fuori dalla sala riunioni per escluderti, ma perché quella lurida stronza, appena sei uscita, ha iniziato a fare pesanti apprezzamenti sul tuo conto. E anche se le ho fatto presente che avevi una ragazza particolarmente gelosa, ha insistito dicendo apertamente che per lei non sarebbe stato un ostacolo", Clarke la guardò incredula e si coprì la bocca con una mano.
"Merda!" mormorò costernata.
"Esatto. Hai davanti a te la donna gelosa che la Queen voleva fare cornuta!", Clarke capiva perfettamente il casino che aveva combinato e le conseguenze negative sul lavoro, ma non riuscì a trattenere una risata che cercò di celare con la mano. Lexa la guardò inarcando un sopracciglio.
"Stai ridendo", lei fece segno di no con la testa.
"Si che stai ridendo!", a quel punto Clarke iniziò a ridere di cuore.
"È che... lo so che ho combinato un casino... ma il pensiero di te... oddio, ma pensa la Queen! E tu eri lì davanti a lei!", non riusciva a smettere di ridere e alla fine contagiò anche Lexa.
Clarke si lasciò cadere sulla poltrona mentre le risate scemavano piano piano. Lexa era rimasta in piedi, la guardò negli occhi.
"Scusa per il casino che ho combinato", lei fece spallucce.
"Oramai è andata. Marcus cercherà di rimediare".
"Verrò licenziata?", Lexa le sorrise.
"No.... ma scordati il bonus quest'anno!",
"Ovvio", fece una smorfia, poi si alzò dalla poltrona e le si avvicinò.
"Scusa per lo schiaffo".
"L'ho meritato, non avrei dovuto trattarti in quel modo davanti a tutti".
"No, non avresti dovuto", si avvicinò ancora a Lexa e le posò entrambe le mani sui fianchi accostando il corpo al suo. La guardò negli occhi.
"Ho combinato un casino... forse dovrei farmi perdonare...". mormorò depositandole un bacio sul mento.
"Si, forse dovresti", disse lei a voce bassa circondandole poi la vita con un braccio.
"Suggerimenti?", domandò maliziosa.
"Intanto baciami", Clarke sorrise e avvicinò le labbra a quelle di lei.
Lexa le sfiorò la punta del naso con il proprio poi piegò la testa leggermente di lato e posò le labbra su quelle di lei. Clarke le dischiuse non appena sentì la punta della lingua di Lexa solleticarla. Le circondò il collo con le braccia mentre lei l'attirava di più a sé e le infilava la lingua in bocca, la muoveva intorno alla sua lentamente e sensualmente, poi permetteva a Clarke di fare la stessa cosa nella sua bocca, esplorandosi, stuzzicandosi e assaporandosi. Si staccavano appena per mordersi le labbra a vicenda o per succhiarle e poi tornavano ad unirsi nella danza sensuale delle lingue.
"Lexa", sussurrò Clarke contro le sue labbra in un momento di pausa per riprendere il respiro.
"Dimmi piccola", mormorò lei con la voce profonda dell'eccitazione, depositandole baci leggeri sulle labbra, poi lungo la mascella e sotto l'orecchio.

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The Deal
FanficLexa Woods è considerata da tutti la Tigre, mentre Clarke Griffin è la Gattina. Non esistono al mondo persone più diverse. Il cliché più vecchio del mondo, gli opposti si attraccano, forse mieterà altre vittime. Infatti la prima proporrà un patto a...