~51 David~

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Solitamente non sono uno che guida  tenendo molto conto dei limiti di velocità, ma non stasera.
Stasera non ho fretta, a dirla tutta vorrei che il tempo si fermasse per tenerla ancora un po' qui con me.
Sofia canticchia un ritornello di una canzone che passano alla radio mentre si sistema i capelli allo specchio per la centesima volta.
<<Non ti piacciono stasera?>> Tiro il freno a mano e mi fermo ad un semaforo.
<<Sono orrendi, forse dovrei tagliarli.>> Si passa la mano tra i capelli e si guarda allo specchio facendo una smorfia, io allungo il braccio e infilo le dita tra i suoi capelli neri.
<<Sono molto belli, non tagliarli>> Sofia mi guarda alzando un sopracciglio.
<<Martinez, era un complimento?>>
<<Certo che no, sto solo evitando la classica tragedia per il ripensamento post taglio.>>  Lei scuote la testa ridendo.
<<E tu che ne sai?>>
<<Eri in seconda superiore o sbaglio l'ultima volta che hai tagliato i capelli?>>
<<Ehm... sì, te lo ricordi?>> Mi guarda confusa.

<<Difficile non farlo,  dopo che Mirko ti ha fatto una battuta del cazzo sul taglio dicendo che assomigliavi ad una ballerina di burlesque, ti sei chiusa in bagno per un'ora...>> Lascio la frase in sospeso.
<<Ricordo che hai bussato alla porta perché dovevi usarlo...>> Mi dice battendo le ciglia.
<<Anche...>> Le dico sorridendo, ma lei non ride, mi guarda come se cercasse di mettere insieme i pezzi di quella serata.
<<Sei venuto a cercarmi?>> Mi domanda schiudendo appena le labbra.
<<L'espressione delusa che ti è comparsa sul viso quando quel coglione ti ha presa in giro, mi ha fatto girare le palle. Sei sparita all'improvviso, ti ho cercato ovunque fino a quando non mi hanno indicato il bagno.>>
Avrei voluto dirle che per me era sempre bellissima, ma non ci sono riuscito, appena me la sono ritrovato davanti le ho fatto una battuta del cazzo.
<<Rodriguez, mi fai pisciare o devo farla qui fuori?>> Imita la mia voce e scoppiamo a ridere.
<<Che modi raffinati che ho...>> Ribatto stringendo il volante con una mano.
<<Un vero gentleman...>>

Smettiamo di ridere appena ci ritroviamo davanti una di quelle ville per ricconi che si vedono nelle serie tv americane.
<<Te lo sei scelto proprio bene il ragazzo...>> Guardo di sottecchi Sofia che osserva la villa sbattendo gli occhi.

<<Guarda che io credevo che Michael fosse uno chef, non un miliardario, altrimenti neanche l'avrei guardato...>> Ribatte incrociando le braccia al petto.

<<Rodriguez, i soldi ti fanno schifo?>> Nel frattempo accosto nel parcheggio.

<<I soldi sono la causa di tutto ciò che non funziona nel nostro mondo, partendo dalle guerre fino ad arrivare agli interessi delle case farmaceutiche.>>
Il suo pensiero mi lascia basito, perché è esattamente così che la penso anche io.

<<Nessuno lo sai più di me...>> Sospiro guardando l'ingresso, lei mi stringe la mano e la accarezza con il pollice.
<<Se non te la senti, possiamo andarcene adesso.>>
<<E tu verresti con me?>>
<<Se non mi credi, rimetti in moto e mettimi alla prova.>> Mi dice con sicurezza.
Vorrei tanto baciarla.

<<Devo capire un sacco di cose...>> Dico poco convinto, non vorrei proprio entrarci lì dentro. Ma se non lo faccio, non sistemerò mai le cose.
E al momento, ho troppo da perdere.

<<Facciamo così, noi entriamo. Se poi cambi idea, fingerò di non sentirmi bene...>> La spontaneità con cui lo dice tenendomi stretta la mano mi lascia senza parole.
Quando usciamo dalla macchina, Michael ci guarda con una mano infilata in tasca e una gamba appoggiata contro le scale in marmo alle sue spalle.
<<Il fidanzato è arrabbiato...>> Mormoro sarcastico a Sofia, in realtà vorrei solo rapirla e portarla via da qui.
<<Mi presento qui con te dopo avergli detto che non me la sentivo più di scop...>> Smette di parlare all'istante appena mi fermo a guardarla.
<<Cosa ti prende adesso?>>

◇Blue Summer Dreams Parte  II◇Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora