~39 David~

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Alla reception dell'ospedale consegnano a Sofia una penna e un bel po' di carte da firmare per le dimissioni. Sofia raccoglie tutto in una mano e si incammina con le stampelle verso le sedie poco distanti da noi.
<<Ma sono seri? Quanta roba devo firmare?>> Sbuffa girando le pagine dalla prima all'ultima.

<<Ti ricordo che stai dando le dimissioni dopo un ricovero, non è proprio una cosa da niente.>> Che cazzo di responsabilità mi sto assumendo.

<<Cosa ti prende?>>Mi sgancia una gomitata nelle costole e solleva il mento verso di me.

<<Sto pensando alla responsabilità che mi sto assumendo portandoti via di qua. Se fai una sola cazzata, ti incateno al letto della tua camera, chiaro?>> Le dico alzando la voce, lei si morde il labbro inferiore e poi mi ride in faccia.
Perfetto, iniziamo bene.
<<Sof!>> La richiamo e lei raddrizza la schiena.

<<Ho capito, farò la brava.>> Si infila il tappo in bocca e inizia a scrivere i suoi dati anagrafici, io glielo strappo da bocca e lo stringo nella mia mano.

<<Stai iniziando proprio male.>>

<<Guarda che non ho cinque anni, ridammelo altrimenti non mi concentro.>> Allunga entrambe le mani e prova ad aprire la mia stretta in un pugno, senza alcun risultato.

<<Questa penna la toccano centinaia di persone al giorno, cretina.>> Alzo il pugno in alto e lei sbuffa come una bambina, a volte mi ricorda davvero mia sorella.

<<Non ti credevo così attento ai germi, Martinez.>> Mi canzona riportando lo sguardo sul foglio.

<<Infatti non me ne frega un cazzo, quando si tratta di me...>> Lei mi guarda alzando un sopracciglio.

<<Ma domani è il tuo compleanno?>> Mi salta all'occhio la data di nascita che ha appena scritto sul foglio, se la memoria non mi inganna domani è il 6 dicembre.

<<Sì, ma quest'anno non lo festeggio.>> Risponde senza alzare la testa dalle sue gambe su cui sono poggiati i fogli.

Le sposto dietro l'orecchio la ciocca che le copre il viso, impedendomi di guardare il profilo della sua mascella che mi fa impazzire.
<<Non lo festeggi  perché tua mamma non c'è più?>>  Lei scuote la testa debolmente senza guardarmi.

<<L'anno scorso abbiamo trascorso una giornata stupenda, siamo andati al mare e poi a cena per festeggiare il mio compleanno. Quando siamo tornati a casa mia mamma ha accusato un malore e l'abbiamo portata d'urgenza in ospedale, così abbiamo scoperto che aveva il cancro...>> Si asciuga una lacrima con l'indice.
<<Io ci sono rimasta di merda, capisci? Due ore prima eravamo a festeggiare il mio compleanno davanti ad una torta e poi...>>

<<Ehi...>> Le metto un braccio sulle spalle e la stringo a me.

<<Ho paura di festeggiarlo perché temo che succeda di nuovo qualcosa di brutto. So che sembra una cavolata, ma sono terrorizzata dall'idea di perdere qualcun altro.>> Mi confessa tirando su con il naso.

<<Se ti portassi a cena fuori? Non per il compleanno, ma per la scommessa che abbiamo fatto sul finale del libro...>> Le propongo senza riflettere, non tenendo conto che qualche giorno fa mi ha chiesto di starle lontano.

<<David, lo sai cosa ci siamo detto...>> Mormora con gli occhi lucidi, mentre io le accarezzo la guancia arrossata.

<<Lo so cosa ci siamo detti, non potrei dimenticarlo nemmeno se volessi. Ma tu hai perso una scommessa e non puoi tirarti indietro.>> Le sue labbra si sollevano verso l'alto dando vita ad un sorriso meraviglioso.

◇Blue Summer Dreams Parte  II◇Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora