~33 David~

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<<Ti va di dormire da me stanotte?>> Sento la sua voce arrivare alle mie spalle.

Giro mezzo busto all'indietro per guardarla, mente lei fa altri due passi verso di me.
<<Come?>> Forse non ho sentito bene.

<<Hai detto che non dormi da troppo tempo, sarai stanco dopo la partita e la notte passata in cella per colpa mia. Ti va di dormire da me?>> Un tuono squarcia il cielo costringendo entrambi a sollevare la testa sui nuvoloni grigi che preannunciano l'arrivo di un brutto temporale.

<<Ne sei sicura?>> Stringo nella mano la tracolla del borsone.

<<Dormiamo e basta, okay?>> Si porta una mano davanti agli occhi per ripararli dalla pioggerellina fastidiosa che inizia a cadere giù.

Mi sfilo la felpa con il cappuccio che ho intorno ai fianchi e gliela appoggio sulle spalle.
<<Se ti spogli davanti a me, non ti prometto nulla sul " dormiamo e basta".>>

Lei arrossisce e si morde il labbro inferiore tenendo ferma con una mano la felpa che il vento cerca di portarsi via.
<<Non farmene già pentire, Martinez.>>
Fa un passo indietro, ma infilo una mano nel nodo che ha fatto all'altezza della gola con le maniche della mia felpa e la tiro verso di me.
<<Perché non ammetti di aver paura dei temporali?>>

<<Perché non sono i temporali a mettermi paura...>> Mi guarda negli occhi mentre lo dice, si infila sotto alla mia spalla e la stringo a me fino a quando non raggiungiamo l'ingresso secondario del dormitorio.
Sofia nonostante abbia tutti i capelli bagnati è immensamente bella.
Mi guarda con il naso all'insù, io le sposto una ciocca nera dietro il suo orecchio e mi perdo come ogni volta nei suoi occhi, all'improvviso qualcuno mi spinge bruscamente contro di lei e ritorno con i piedi per terra.

<<Ti hanno già fatto uscire di galera?>> Kris ha gli occhi con un contorno violaceo e una fasciatura sul naso, lo stesso che gli ho spaccato ieri sera.

Giro solo il mento verso di lui, continuando a tenere le mani sui fianchi di Sofia.
<< Vuoi che finisca il mio lavoro per caso?>>

<<Non ti chiedi come mai non ti abbia ancora denunciato?>> Mi pone la domanda con il tono provocatorio di chi ha un asso nella manica.

<<Non me ne frega un cazzo.>>

<< Sei la stella esordiente della squadra di basket, io penso che qualcosa da perdere ce l'hai...>> Indica alle mie spalle una locandina con la foto della nostra squadra, poi torna a guardare me.
<<Una serata con lei in cambio della denuncia.>> Quando pronuncia quel "lei", mi fischiano le orecchie e mi si annebbia la vista.
Mi avvento su di lui e gli sgancio un calcio allo stomaco così forte da scaraventarlo a terra, lui fa schioccare le dite e alle sue spalle spuntano gli altri due stronzi di ieri.
Sofia corre verso di noi e fa esattamente quello che le ho detto di non fare: si mette davanti a me.
<<Fermati, uscirò con te.>>
Io la uccido.

<<Tu non esci con nessuno, fatti da parte.>> Provo a spostarla, ma appoggia il palmo sui miei pettorali.

<<È solo una cena in cambio del tuo futuro, mi sembra uno scambio più che equo.>>
Sento dire allo stronzo alle spalle di Sofia, lei mi prende in viso tra le mani per guardarmi negli occhi e si solleva sulle punte dei piedi.

<<David ascoltami bene, mia sorella mi ha detto che se te ne becchi un'altra finisci dentro sul serio e non riuscirà a tirarti fuori con altrettanta facilità. È solo una cena, okay?>>

<<Me li faccio di galera piuttosto che lasciarti uscire con quello. Sono stato chiaro?>> Ringhio facendo una lieve pressione suoi polsi per spostarli.

◇Blue Summer Dreams Parte  II◇Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora