~19 Micheal~

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2° giorno

Mio padre è riuscito a scovare una delle migliori cliniche del paese dove spedirmi per due settimane, ma non avevo alcun dubbio in proposito.
Nel nostro mondo le situazioni come la mia sono all'ordine del giorno, nessun uomo d'affari vuole perdere la faccia per una bravata qualunque. Figuriamoci uno come mio padre se avesse potuto mi avrebbe rinchiuso in una prigione e gettato la chiave nell'oceano.
Tuttavia si è limitato a ricercare una clinica che assomigliasse ad un carcere di massima sicurezza, le condizioni prevedono zero contatti con il mondo esterno, questo vuole dire niente Sofia per ben dieci giorni.
Sarà molto dura.

<<Posso entrare?>> Sofia è sull'uscio della porta della mia camera, bella come sempre, ma con uno sguardo tormentato.

<<Ehi, entra...>> Richiudo la zip del borsone in pelle marrone e lo lancio sul pavimento.

Lei resta distante, fermandosi al centro della stanza.
<<Me l'avevi promesso, Michael.>>

<<Lo so, mi dispiace di averti delusa...>> Quando pronuncio l'ultima parola noto che si agita un bel po'.

<<Sofia, cosa devi dirmi?>> Glielo leggo negli occhi che mi sta nascondendo qualcosa.

<<Io...>> Si guarda le mani, evita il mio sguardo in ogni modo.
Spazientito, sposto il borsone con il piede e mi avvicino a lei.

<<Voglio che tu me lo dica.>> 
Ho già capito tutto.

Lei sospira profondamente con la testa china, quando la solleva verso di me, i suoi occhi si riempiono di lacrime.
<<Ci siamo baciati>> mi confessa tra le lacrime, mordendosi il labbro inferiore che trema.
Non mi dice con chi, tanto già lo so.

<<Complimenti.>> Batto le mani davanti alla sua faccia.
<<Sentiamo, adesso cosa pretendi che io faccia?>> Le domando incrociando le braccia al petto.
Dio come cazzo mi girano le palle.

<<Dopo la telefonata di tuo fratello,  ero sconvolta. Senza contare che erano settimane che non riuscivo più a fidarmi di te. Mi hai mentito troppe volte, mi sentivo e mi sento ancora persa. Tu sei cambiato all'improvviso,  io non ci capisco più niente...>> Si mette le mani davanti alla faccia e scoppia a piangere.
<<Ti chiedo scusa, Michael>> Aggiunge tra le lacrime.

<<Sei stata tu a baciarlo o lui?>> Le domando.

Lei solleva appena lo guardo su di me.
<Ha importanza? Ho sbagliato e...>> Mormora, ma alzo una mano per interromperla.

<<Sì, voglio saperlo.>>

<<È stato lui.>> Mi dice quasi con un sussurro abbassando la testa sul pavimento.

<<Me lo stai dicendo perché vuoi solo alleggerirti la coscienza o perché vuoi ricominciare da zero?>> Quando glielo chiedo, sbatte gli occhi più volte, mi sembra piuttosto confusa della mia domanda.
Lo sono anche io, in situazioni normali non avrei mai perdonato una cosa del genere, ma so di aver sbagliato con lei, ho le mie colpe.

<<Voglio ricominciare da zero, se tu lo vuoi...>> Mi confessa scrutando la mia reazione.

<<Ti ho nascosto molte cose anche io, ma è arrivato il momento che ti dica tutta la verità...>> Le faccio segno con il capo di sedersi sul letto e mi siedo accanto a lei, trascinando i palmi all'indietro.

<<Come hai potuto notare, non ti ho mai parlato della mia famiglia, perché non volevo che ti facessi un'idea sbagliata di me o che cimunque mi giudicassi solo per il mio conto in banca come hanno sempre fatto tutti. Mio padre è Felix Benedict, è a capo di un'azienda che produce armi, lui ha una visione tutta sua del mondo e vorrebbe che fosse anche la mia. Circa un mese fa ha iniziato a farmi la guerra, ha cercato in ogni modo di farmi licenziare. Sono impazzito completamente quando dopo dieci ore di duro lavoro in vista di un critico che doveva venire a cena nel mio ristorante, ho scoperto che era stato pagato da lui solo per distruggermi. Io ho perso la testa, da quel momento ho iniziato a farmi di cocaina e tutto il resto...>>

<<Mi dispiace tanto, Michael.>> Mi dice accarezzandomi la guancia.
Continuo a parlarle di tante cose, del forte legame che ho con mio fratello più grande di me di cinque anni, del rapporto che avevo con mia mamma, dei tradimenti di mio padre.
Le parlo di ogni cosa.

<<Per i prossimi dieci giorni non ci sarò, andrò in una clinica per ripulirmi del tutto. Voglio chiudere definitivamente con questa merda, non posso distruggermi per colpa sua. Non potremo vederci né sentirci. Quindi ti chiedo di prenderti del tempo per pensare a cosa vuoi veramente, se quando uscirò da lì, ti troverò ad aspettarmi, allora inizieremo tutto da zero. So che ho sbagliato,  so di aver fatto un mucchio di cazzate in questo periodo e non ti chiederò mai abbastanza scusa per questo.
Ma a te ci tengo sul serio.>>

Le sfioro le dita, lei le intreccia alle mie.
<<Okay, lo farò.>>

<<Non ti bacerò adesso, così quando sarò lì dentro, mi ricorderò di quanto ti desidero nella mia vita e che grossa cazzata ho fatto.>> Le sfioro la guancia, lei guarda da sotto le ciglia.

Sofia alza dal letto e mi lascia un bacio sulla guancia prima di andarsene.
<<Ciao, Michael.>>

◇Blue Summer Dreams Parte  II◇Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora