Capitolo 12

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Steven

I Francesi stanno oltrepassando il limite,  quando io dico no, no deve essere!
Mi accendo una sigaretta, aspettando l'arrivo di Noel Durand.
Non si è arreso, vuole comunque mia cugina Penelope in sposa, ma io non cederò mai.
È finito il tempo in cui noi mafiosi obbligavamo le donne a sposarci, almeno nella mia città, in Francia ancora si usa così.
Bussano due volte alla porta, poi da essa entra Simon con dietro di lui Noel.
Bene.
Mi alzo.
《Lasciaci Simon, io e Noel abbiamo molte cose di cui parlare... da soli》
I miei occhi non lasciano il francese, e i suoi non lasciano i miei.
Simon esce dal mio ufficio, facendo rimanere me e Noel da soli.
Torno sulla mia poltrona, guardando Noel mentre fumo la mia sigaretta.
Entrambi ci studiamo, cerchiamo di capire le intenzioni l'uno dell'altro.
La scena è quasi comica.
《Arriviamo al punto... cosa cazzo vuoi da mia cugina?》
Il francese sorride.
Senza che io gli avessi detto niente prende posto accanto me, incrociando le gambe e assumendo una posizione rilassata sulla sedia.
《Penelope è bella, intelligente e astuta... a me serve una moglie e nessuno è più qualificata di lei. È perfetta》
Spengo la sigaretta nel posacenere.
《Ci credo che è perfetta, è una King dopotutto》
Metto ben in chiaro.
Io proteggo la mia famiglia, non lascerò mai Penelope nelle mani di un uomo che non conosco e di cui io non mi fido.
Io e Pen siamo cresciuti insieme, come fratelli e io le voglio un bene dell'anima. Non mi perdonerei mai, se per una mia scelta lei si mi odiasse o ancora peggio, non sopporterei che le venga fatto del male.
Noel soghinna.
In questo momento sono molto tentato dal piantargli una pallottola in testa.
《Sapevo lo avresti detto, comunque è un matrimonio conveniente per entrambi》
Stavolta sono io che sogghino.
A me serve lui? Non ho mai avuto bisogno di nessuno, ho creato il mio impero da solo e così anche la mia cazzo di reputazione.
Ora arriva questo francese vedendomi a dire che ho bisogno di lui? Pff, per favore.
Mi passo la mano sulla leggera barbetta, per poi tornare immediatamente serio.
《Io non ho bisogno, né di te e tanto meno della tua organizzazione. Hai capito?》
Noel sospira.
Si alza, faccio pure io la stessa cosa.
Ci guardiamo, con sfida, con rabbia.
《Penelope sarà mia, rassegnati Steven King》
Gira i tacchi, pronto ad andarsene.
Non è assolutamente finita qua, non te la darò vinta.
Mia cugina non si tocca, la mia famiglia non si tocca.
Devono passare sul mio corpo.
Se ne va.
Mi volto verso l'orario, Chloe avrà già finito.
Sospiro.
Prendo le chiavi della macchina, correndo per andare a prendere mia cugina e Chloe, la mia Chloe.
Guido velocemente, non vorrei che accadesse qualcosa alle ragazze.
Prendo un respiro di consolazione quando le vedo, sane e salve.
Parcheggio scendendo dalla macchina.
《Signorine, il vostro autista è arrivato》
Ridacchiano.
Vedo il bellissimo sorriso di Chloe, la prima volta che lo vedo e ho la voglia di vederlo ancora quel sorriso.
Saliamo in macchina, ma inizio a sentire un brutto ticchettio.
Può essere solo un presentimento, ma prevenire è meglio che curare.
Ascolto meglio, il ticchettio aumenta.
《Al mio tre vi lanciate fuori, capito?》
Sono stranite, ma spero che abbiano capito tutte e due.
《Che succede?》
La voce preoccupata di Chloe accanto a me.
《3...2...1》
Le portiere dalla macchina si aprono, saltiamo fuori finendo sull'asfalto nel momento stesso che l'auto esplodesse, creando enorme caos.
Con lo sguardo cerco Chloe, Penelope è vicino a me, ma lei no... dove diavolo è?
Mi rilasso quando la vedo sbucare dall'altro lato.
Mi alzo andando vicino a lei.
《Stai bene? Sei ferita?》
Testo tutto il suo corpo, assicurandomi che lei stia bene.
《Tranquillo, io tuo acquisto è sano e salvo》
L'attiro a me, L'abbraccio non riesco a trattenermi.

Chloe

Sono scioccata per ciò che è successo, non me lo aspettavo.
Chi ha messo una bomba? Chi ha avuto questa idea diabolica? Guardo Penelope, assicurandomi che pure lei stia bene.
Ok, è sana e salva.
Le sirene di un'ambulanza e dei pompieri irrompono nel caos, caos che mi sta facendo venire un forte mal di testa.
Dell'ambulanza scendono dei paramedici che vengono da noi, mentre i pompieri mettono insicurezze la zona per spegnere il fuoco.
《Venga con me, Signorina. La visiteremo qua, se è tutto apposto può andare》
La voce gentile di una paramedica mi porta alla realtà, ma non sono sicura di essere vigile in questo momento.
La botta alla testa mi avrà destabilizzato, vedo tutto doppio.
Seguo l'infermiera, che mi fa sedere s l'ambulanza e inizia a visitarmi.
La stessa cosa succede a Penelopee Steven, solo che quest'ultimo ha lo sguardo perso.
Continuo a guardarlo, starà pensando alla sua vendetta.
《Hai avuto solo una piccola botta, ma sta tranquilla è tutto ok》
Mi rassicura togliendo il macchinario per la pressione.
Mi massaggio le tempie, sono confusa e spaventata.
Voglio andare a casa, ma non posso neanche dormire, l'infermiera mi ha detto che per qualche ora è meglio che io rimanga sveglia.
Non so perché, ma quando vedo Steven un senso di sicurezza si infonde in me.
Non avrei mai pensato che lui mi avesse trasmetto questa sensazione, è bella.
Mi alzo, sotto le proteste dell'infermiera
e mi catapulto tra le braccia di Steven, braccia nella quali mi sento al sicuro in questo momento.
《Andiamo, sta arrivando Simon... così potete riposare》
In quel preciso istante arriva Simon.
Il viaggio prosegue in silenzio, tra i respiri forzati e arrabbiati di Steven
Non sono esperta nel mondo della mafia, ma questo è un chiaro segno di guerra; non bisogna nascere in questo mondo per capirlo.


The Heart Of The Devil // Vol. 1Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora