Capitolo 17

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Chloe

Stavo facendo un sogno bellissimo, ma davvero tanto bello; purtroppo però due terremoti, chiamati Penelope e Azzurra, mi sono buttate addosso gridando "tanti auguri!!!".
Mi sistemo con la mano i capelli, guardando le due colpevoli.
Cerco di rimanere seria, ma vedendo i loro sorrisoni ricambio.
《Siete due pazze》
Ridacchio e loro due mi seguono a ruota.
Azzurra sembra stare meglio, non so se ha parlato con Aleksey, ma oggi ha un'altra aria... più serena.
《Oggi si festeggia, il grande capo ha già messo in moto lo staff》
O mio dio, in che senso?
《Che vuoi dire?》
Non è che io abbia chissà quanti amici, e i miei parenti se ne fregano di me.
Mi va bene anche festeggiare con loro e basta, una cosa piccola.
Mi alzo definitivamente dal letto.
《Ha organizzato una cosa in grande, vuole presentarti come membro della famiglia. Ci saranno altre famiglie mafiose e ovviamente noi!》
Come membro della famiglia? E che ruolo ho io in questa famiglia? Oltre quello di oggetto comprato.
Io adoro questo posto, mi sono affezionata a Penelope e Lily, ma non posso negare che mi sono affezionata pure a Steven; però io qua che ruolo ho? Nessuno.
Sospiro.
La mia allegria di prima svanisce.
Mi piacerebbe avere una famiglia, capire cosa si prova avendone una, ma a quanto pare non sarà possibile, nonostante qui mi trattino benissimo.
Sospiro.

E cosa dovrei mettere? Cosa dovrei fare? Cosa dovrei dire? Non posso amare e dire: io sono quella per cui ha speso un bel pò di soldi per comprarmi》
Entrambe si guardano, rendendosi conto che la situazione è un pò brutta.
Penelope sospira.
《Dai non la pensare così, è la tua giornata oggi》
Mi incoraggia con un sorriso.
Mi trascina davanti all'armadio, prendendo dei vestiti da farmi mettere.
Li prendo e li indosso.
Usciamo dalla stanza, andando dritte nella sala pranzo dove i "nostri" uomini sono comodamente seduti tutti e tre senza maglietta.
Eh però... che fisiconi.
I tre sentendosi osservati si voltano verso di noi; i miei occhi sono fissi su Steven, non si spostano da lui.
Sorride.
Sbatte leggermente la mano sulla sua coscia, un chiari invito a sedermi su di lui.
Mi avvicino al colmo dell'imbarazzo, ma non mi siedo su di lui.
Non contento mi prende per mano attirandomi sopra di lui.
《Buon compleanno, bambolina》
Arrossisco.
《Grazie...》
Mi sorride dolcemente.
Inizia ad accarezzarmi la coscia, ma cerco di non darci molto peso.
Fallendo miseramente, perché ai piani bassi c'è un lago.
《Tanti auguri, 18 anni si compiono una volta sola》
Parla Aleksey mentre accarezza il vento di Azzurra.
Ho la sensazione che lei gli abbia detto del bambino, da quella volta che lei ha avuto il crollo ora è più serena, anche in presenza di lui.
《Bhe, tutti gli anni si compiono una volta sola》
Ridacchio.
Intraprendiamo tutti insieme una conversazione, chi ha delle idee e chi altre, ma tutti insieme nè parliamo civilmente e ridendo pure.
Improvvisamente suonano al campanello.
Ci voltiamo tutti verso l'ingresso.
《Aspettavi qualcuno?》
Chiede Noel a Steven.
Se aspettava qualcuno lo avrebbe detto, ho imparato a conoscerlo e so che avvisa sempre pure se questa è casa sua.
Con una faccia fin troppo seria mi fa alzare dalle sue gambe, mettendosi in posizione rigida.
《Samir apri, fa venire chiunque sia qua》
Il maggiordomo va alla porta sparendo qualche minuto, silenzio.
Ancora nulla, cosa che fa insospettire Steven e gli altri due.
Con fare protettivo mi mette dietro di lui, tenendo la sua mano attaccata alla mia.
Non dovrei in questa situazione, ma sorrido.
Dopo qualche minuto torna il maggiordomo, dietro di lui ci sono 5 uomini vestiti tutti in nero.
Solo uno è più alto e minaccioso rispetto agli altri, ed è quello al centro.
Dalle espressioni di Steven, Noel e Aleksey non è una bella visita o una visita si cortesia.
Non è loro amico, ma ben si un loro nemico.
Perché una delle guardie non è venuta ad avvisare? Lo fanno sempre.
《Diego...》
Steven è arrabbiato, tanto arrabbiato.
Il suo tono è glaciale, metterebbe paura a chiunque.
《Steven King... Noel Durand e Aleksey Koxlov, tutti insieme, proprio come speravo》
L'accento spagnolo dell'uomo si sente bello è forte, facendo capire la sua provenienza.
La Spagna.
È il boss mafioso, ma da ciò che so non sono in buoni rapporti.
Mi stringo a Steven, tenendo le mani sul suo corpo nudo.
Sentendo la mia stretta si volta leggermente, poi torna con lo sguardo su questo Diego.
《Cosa vuoi? Perché sei in casa mia?》
Gli sbarita contro l'uomo che mi da scudo con il suo corpo muscoloso e alto.
《Parlare... ma non è un argomento per le Signorine, è meglio che loro vadano》
Mi volto a guardare Penelope e Azzurra, neanche loro sono felici di tutta questa situazione.
Deglutisco.
Steven si volta completamente verso di me, posa le sue mani sui miei fianchi e mi guarda sorridendo, come se volesse farmi stare tranquilla.
Mi accarezza I fianchi, sospira.
《Va, sta tranquilla... andate tutte e tre. Tu sei in condizioni delicate, non puoi stare qui》
Si rivolge ad Azzurra.
Sicuramente Aleksey lo avrà detto, è gentile da parte sua preoccuparsi.
Con poca voglia io e le ragazze andiamo via, anche se non è proprio ciò che voglio.
Mi preoccupo per lui, non dovrei, ma lo faccio ugualmente.
La cosa più sbagliata che potesse accadere, sta accadendo; io mi sto affezionando a Steven e non doveva succedere, lui è il mio carnefice.
È il mio carnefice, però mi ha pure salvata da un destino peggiore.
Molte ragazze che erano lì ho sentito dire che sono morte.
Una è pure stata lasciata fuori, nuda e senza cibo per delle ore ed è morta per colpa del freddo.
Posso dire che a me e ad Azzurra è andata bene, benissimo...

The Heart Of The Devil // Vol. 1Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora