Capitolo 15

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Aleksey

Non sono molto abituato all'americana, è molto diversa rispetto alla Russia e ogni volta che ci torno non vedo l'ora di tornare nella mia amata patria; in questo caso però, la situazione è molto diversa.
La mafia irlandese, spagnola e turca si stanno alleando contro l'organizzazione mia, di Steven e di Noel Durand; non possiamo permettere una mancanza do rispetto così, io non la posso permettere.
L'ennesimo sbuffo della donna seduta accanto a me mi porta alla realtà, facendomi girare completamente verso di lei.
Sorrido.
《Turbata?》
Ho capito la prima volta che l'ho messa sul jet che né ha paura, una paura immensa e le espressioni che fa sono comiche; sono un vero figlio di puttana, lo so.
Si volta verso di me, ma quando vedo i suoi occhi mi sento un grande bastardo.
Da quando sta con me ho notato molte delle sue paure, troppe anzi, è invece di consolarla io la deridevo.
Ho continuato così tanto, finché ha smesso di rispondermi.
I suoi occhi azzurri sono tristi, non trasmettono la gioia, ma solo tanta tristezza e paura.
Sospiro.
《Ascolta Azzurra, andrà tutto bene... ho il pilota migliore di questo mondo, poi ci sono controlli ad ogni ora e ogni giorno. Non temere》
Sembra sorpresa dal fatto che non l'ho presa ingiro, ma che l'ho consolata.
Torna con lo sguardo fuori dal finestrino, però non lascia la mia mano che ha afferrato prima istintivamente.
Può un boss mafioso sentirsi così in colpa? Insomma, uccido senza pietà... ma vedere gli occhi tristi e sofferenti suoi non mi piace, d'altronde è anche mia moglie ora.
Dovrei dirle che avrà compagnia in America? Le farà piacere o continuerà a ignorarmi? Non so, proviamo.
《Ricordi la ragazza che era nella cella accanto a te?》
Chloe Swan, una ragazzina venduta dal padre e poi comprata da Steven King.
Quando si è scoperto che Steven aveva comprato una ragazza tutti erano scioccati, compreso io.
《Si...》
Finalmente sento la sua voce melodiosa; non parla molto, ma quelle poche volte che lo fa assaporo il suono della sua voce come se fosse quello di una dea; sono pazzo? Probabilmente.
《Starai con lei nel periodo che io sarò impegnato con questo lavoro, starete insieme》
Vedo un sorriso, sta sorridendo.
Incontrollabilmente sorrido anch'io.
La voglio vedere sorridere sempre.

Chloe

Troppe cose stanno succedendo, troppe nello stesso momento e io non so se sono in grado di restare calma.
Io e Steven abbiamo fatto sesso, ci siamo uniti e senza protezioni e lui è venuto dentro, poi questa guerra tra mafiosi.
Io divento pazza.
Ma la cosa più grave? Ho capito che sto iniziando a provare qualcosa per lui, un qualcosa che non dovrei privare.
Steven Mi ha comprata, dovrei solo odiarlo, e invece, faccio tutto tranne quello.
Sospiro.
Dalla porta entra l'unica persona sui cui perora non dubito, Penelope.
Sorrido vedendola, come sempre è euforica ma non capisco per cosa.
《Non ci potrai mai credere... posso pubblicare il tuo libro, 5 mesi... solo 5 mesi》
Sgrano gli occhi.
Questa è una notizia splendida, il mio libro verrà pubblicato.
Devo ringraziare Dwight, ma ancora di più devo ringraziare Steven... è grazie a lui se sto realizzando questo sogno, lui lo ha permesso.
Con Pen iniziamo a urlare e a festeggiare, ma una presenza dietro di noi ci blocca.
《Che è successo di così tanto entusiasmante?》
Chiede Steven.
Cazzo oggi è più bello del solito: giacca nera, camicia bianca, cravatta e pantaloni neri e occhiali da sole che lo fanno sembrare un bad boy nelle vesti di un bravo ragazzo.
Forse sto sbavando, non lo so.
Penelope guarda me, poi lui.
《Tra 5 mesi... il libro di Chloe...》
《Verrà pubblicato!》
Gli urlo emozionata io.
Corro verso Steven abbracciandolo; merita di essere ringraziato, d'altronde è grazie a lui tutto questo.
《Sono felice per te bimba》
Sorrido.
Mi accarezza la testa, dandomi un bacio sulla testa.
Solo dopo noto che dietro di lui ci sono altre due persone, un uomo e... o dio mio, Azzurra.
Mi stacco dalle braccia di Steven per abbracciare lei.
Ricambia, ma un pò più intimidità.
Mi stacco da lei, sorridendole.
《Come stai?》
Non sembra molto felice, anzi, sembra triste e spenta.
Più spenta di com'era in quella cella, cosa che fa male.
Mi  spengo immediatamente pure io.
《Sto bene, tu?》
Cerca di sorridere.
《Io sto... bene》
Mi volto verso l'uomo accanto a lui, è serio e composto.
Non si smuove dalla sua posizione, tiene gli occhi su Azzurra, ma occhi dolci non severi o di comando.
Non mi resta che annuire alla sua risposta, che altro potrei fare? Nulla.
Torno vicino a Pen.
《Mi fa piacere che sei venuto Aleksey, Noel è nel mio ufficio andiamo》
Steven inizia a incamminarsi, ma prima mi lascia un dolce bacio sulla tempia.
Aleksey guarda Azzurra, Azzurra guarda lui.
Le da un bacio sulle labbra, che lei non ricambia, poi raggiunge Noel e Steven.
Guardo Azzurra, due secondi dopo inizia a piangere.
Mi si spezza il cuore.
Mi avvicino dolcemente a lei, cercando di non farla scoppiare ancora di più.
Sospiro.
《Che succede?》
Le chiede Penelope dolcemente.
《I-io... sono i-incinta, n-non voglio, n-non sono pronta》
Crolla sulle ginocchia finendo pe terra.
O mio dio, come può quell'uomo averla fatta soffrire così tanto? Per quanto duro era quell'uomo, non sembrava affatto con intenzione di fare del male a Azzurra, anzi, dai suoi occhi si leggeva tutt'altro.
Mi accascio vicino a lei, abbracciandola e consolandola.
《Se non sei pronta, diglielo...》
Sono troppo sensibile per assistere a una scena simile.
《Non posso... sono di suo proprietà, sono un oggetto, sono una cosa, sono un acquisto. Non posso scegliere io》
Solo ora ricordo che pure io sono un oggetto, non sono libera in tutti i sensi e prima o poi pure a Steven serviranno degli eredi e l'unica che avrà disponibile che già ha posseduto, quindi mi prenderà e farà ciò che vorrà.
In questo momento Penelope è più di aiuto di me, io mi allontano pochi centimetri da lei e prendo un veloce respiro.
Perché tutto questo? Perché non possiamo vivere in pace e felici?

The Heart Of The Devil // Vol. 1Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora