The Heart Of The Devil // Vol. 1

Capitolo 26

Chloe

Sapete quella sensazione di nostalgia che vi viene improvvisamente? Ecco, sto aspettando Caterina che è in bagno e guardando New York ho notato tanto la differenza con la mia città; insomma è una città stupenda e chi dice il contrario non l'ha vista bene, però comunque non è lo stesso di essere nata e cresciuta in un determinato luogo.
《Scusi Signorina King, c'era davvero tanta gente》
In quel momento dalla stessa porta di dov'è uscita Caterina esce Dorian, la mia guardia del corpo che si sistema i bottoni della camicia.
Mi volto verso Caterina: rispetto a prima i capelli sono più spettinati e disordinati, gli occhi più lucidi e le labbra più gonfie.
Non ci vuole un genio a capire cosa hanno fatto.
Ridacchio.
《Non ti preoccupare. Almeno sei venuta?》
Non so da dov'è uscita tutta questa sfacciataggine, ma comunque non ha senza essere nascoste tra donne.
La ragazza non capisce subito, ma quando collega diventa rossa come un pomodoro.
Rido di gusto.
Non la sto prendendo ingiro, anzi, mi fa piacere che una ragazza come Caterina abbia qualcuno e che un uomo come Dorian abbia una ragazza seria come Caterina.
Lei si sistema velocemente i capelli, ma lo sguardo rimane sempre fisso sul uomo.
Ah... l'amore.
《Bhe... io e Dorian abbiamo una relazione segreta, se dovesse scoprirlo mio padre mi farebbe fuori. Vuole che sposi un suo amico, ma io amo Dorian》
Il divertimento e la gioia nel mio sguardo svaniscono.
Nè so qualcosa di genitori bastardi, che non permettono ai figli di vivere una vita serena e felice; un esempio lo avevo in casa, basta a dimostrarlo il fatto che per anni mi ha picchiata e poi venduta, come se fossi un oggetto usa e getta.
Deglitisco.
Prendo la mano di Caterina e l'accarezzo, cercando di trasmetterle vicinanza e sicurezza.
《So cosa si prova, un giorno tu e Dorian potrete vivere felice e soprattutto senza nascondervi》
Mi sorride.
I nostri gelati arrivano e iniziamo a mangiarli tra chiacchiere e risate.
Il nostro pomeriggio fuori giunge al termine, con la sera siamo obbligate a tornare a casa perché è più rischiosa la sera rispetto alla mattina; soprattutto che sono sola e non c'è in prima persona Steven con me.
《Signorina controllo un attimo la macchina, voi aspettate qui》
Dorian attraversa velocemente la strada, andando ad assicurarsi che la macchina sia apposto e che non sia stata manomessa quando noi eravamo distrati o in giro.
Ok, lo vedo tornare indietro, ma prima che possa raggiungerci un proiettile gli finisce dritto in petto.
In men che non si dica si scatena il panico per strada: gente che urla, scappa, piange, corre.
Caterina non esita un attimo, corre verso il suo amore che ormai è stesso a terra senza vita.
È colpa mia... io sono voluta uscire... io ho insistito per uscire, lui lo aveva detto che non era una buona idea.
È morto per colpa mia.
Un fazzoletto viene appoggiato con forza sulle mie labbra e sul naso, provo a liberarmi, ma la presa diventa più forte, fino a farmi perdere completamente i sensi.

Padre di Chloe

Semplice come rubare le caramelle ad un bambino, quella ragazzina insolente.
Mi ha rovinato la vita per troppo tempo, mi ha strappato via l'unica cosa che per me contava, ma a quanto vedo non solo a me.
Per colpa sua una ragazza ha perso il suo uomo, mentre un uomo ha perso la vita e la possibilità di avere una vita felice con la sua amata.
Dove vai tu Chloe c'è solo distruzione, l'ho capito quando per colpa tua ho perso tua madre.
Questa ragazza non merita di vivere, il bambino che ha in grembo non merita di vivere.
La osservo mentre è svenuta nel retro del camioncino.
Mi vendicherò sia di Steven King, poi di questa piccola puttana.

Chloe

Un uomo è morto, è morto per colpa mia, io sono voluta uscire e lui è morto perché ci ha seguite, per proteggerci.
Caterina ha perso l'uomo che ama e ora sarà condannata a stare con un uomo che non ama per tutta la vita, non so neanche come farà ogni giorno a venire a Villa King e lavorare al mio fianco.
Chloe... Chloe... svegliati, devi svegliarti!
Improvvisamente apro gli occhi di scatto; sono legata e imbavagliata, la stanza è buia e non vedo nulla.
Non so se sono sola o se c'è qualcuno, non so neanche quale delle due sperare.
Steven... dove sei?
Il mio pensiero va a lui: sarà stato ingannato in Italia? Sa cosa sta succedendo qua? Sta vendendo? Verrà mai? Mi salverà?
In questo momento non ho certezze, l'unica cosa che so è che ho paura.
Per me, ma anche per la creatura che custodisco dentro di me.
Non me lo perdonerei se gli succedesse qualcosa.
《La puttana di King》
Sussulto per la strana presenza improvvisa.
Cerco da tutte le parti con lo sguardo, ma inutilmente è tutto buio e non vedo.
Non posso neanche parlare, il panno me lo impedisce.
Cerco di memorizzare la voce che ho sentito, è familiare e già sentita.
《Stai comoda? Spero di sì, qui non c'è il lusso a cui ti sei abituata, mi dispiace tanto》
La voce è troppo familiare, peccato che parla con un tono più basso e quindi non riesco bene a capire chi sia.
Cerco di calmare il battito impazzito del mio cuore.
Come il battito il mio respiro.
All'improvviso viene accesa una luce, mi colpisce in faccia violenta e prepotente.
Chiudo gli occhi più volte, poi fortunatamente riesco ad abituarmi.
Davanti a me c'è un uomo, ha un passamontagna nero che gli lascia scoperti solo gli occhi e non mi lascia vedere niente.
Passo alla corporatura, molto simile a una che già conosco... non vorrei mai crederlo, ma è lui.
Non ci posso credere, mi ha venduta e ora mi sta ancora rovinando la vita.
Mio padre.
Provo a dire qualcosa, ma il bavaglio fa uscire solo strani suoni.
《Oh scusa, forse dovrei toglierti questo》
Il bavaglio mi viene tolto di prepotenza.
Muovo più volte la bocca, cercando di abituarmi alla sensazione di averla nuovamente libera.
《Papà...》
L'uomo davanti a me si toglie il passamontagna; adesso non ho più dubbi, mio padre è l'uomo che ha ucciso Dorian e che mi ha rapita, ma perché? Finalmente mi aveva lontano da lui, perché continuare a rovinarmi la vita?