Capitolo 24

241 18 1
                                    

Chloe

《Ve lo dico io ragazzi, è maschio... si capisce subito》
Dice Aleksey bevendo il suo whisky.
Da quando hanno saputo della gravidanza sembrano dei pazzi, provano a scommettere su cosa sia e Aleksey e Azzurra sono in una guerra molto sanguinosa.
Secondo Aleksey è maschio, secondo Azzurra è femmina e battibeccano su questo;
Poi ci sono Noel e Penelope, loro due sono d'accordo che sarà un maschio;
Sarà pure una famiglia di pazzi, ma è la migliore che io abbia mai avuto.
Non è che la prima sia andata molto bene, quindi ho solamente la seconda e la preferisco.
Steven ha deciso di chiedere un incontro a Lorenzo Costa, quindi adesso si sta preparando per partire.
Lo vedo scendere le scale, mentre si sistema il nodo alla cravatta.
Se pensa che lo lascerò solo si sbaglia di grosso, il prossimo anno diventerò sua moglie e voglio essere tratta come una sua pari.
Mi alzo lasciando gli altri a parlare sul sesso del bambino, mentre io vado dal mio futuro sposo.
《Vengo con te》
Mi fissa per alcuni secondi, poi ridacchia.
Mi sta prendendo ingiro?
《No, non verrai》
Adesso è serio, quasi arrabbiato.
Nè avevamo già parlato, abbiamo litigato animatamente su questa cosa, ma io non mollo.
Sbuffo.
Mi sorpassa, andando davanti alla porta;
Fortunatamente lo precedo, mettendomi in mezzo tra la porta e lui.
Sorrido.
《Ti prego; sono la tua futura moglie, voglio stare al tuo pari》
La mia voce è ferma, seria e decisa e non ammetterò un no come risposta, lo deve capire.
La sua espressione si addolcisce, così seppellisco per metà lascia di guerra.
Mossa molto stupida, dovevo essere pronta a tutto.
Mi prende di peso, spostandomi da davanti alla porta.
《Cercherò di non mancare molto; se non ti faccio venire non è perché non sei mia pari, ma perché è rischioso per te e nostro figlio 》
Mi lascia un bacio delicato sulle labbra, per poi aprire la porta e varcare la soglia.
《Se vai senza di me... non ti perdono》
Esita un attimo.
Lo sappiamo entrambi, non riuscirei a non perdonarlo e quindi è una minaccia che andrebbe a vuoto.
Si ferma.
Si volta verso di me, mi sorride.
《Lo sai che lo faccio per te, non posso permettere che ti accada qualcosa》
Deglutisco.
Chiude la porta, lasciandomi definitivamente a casa e lasciandomi sola.
Lo ha fatto veramente, non ha dato peso alla mia parola.
Sento una mano posarsi sulla mia spalla.
《Forza Chloe, non ci pensare facciamo altro...》
Mi prova a consolare Azzurra.
Guardo per alcuni secondi la porto, poi mi giro verso di lei tornando a parlare con gli altri.
Con il corpo sono li con loro, con la mente penso ad altro, penso a lui.
Perché se n'è andato così? Pensavo che mi avrebbe detto qualcosa in più, che mi avrebbe consolata.
Sospiro.
Dopo un pò decido di alzarmi, voglio andare a letto non voglio parlare, voglio stare sola.
Penelope e Azzurra lo capiscono, ma non fanno nulla per fermarmi.
Decido di andare nella mia nuova stanza, ovvero anche quella di lui.
Mi sdraio, fissando il tetto un pò arrabbiata e un pò preoccupata.
Se l'incontro con gli italiani non dovesse andare bene? Lo so, si è portato la sua scorta, ma non penso basti in territorio nemico.
Sbuffo.
Giuro su quanto ti amo Steven King, se non torni tutto intanto da me... potrei davvero farti risuscitare e ucciderti con le mie mani.

Steven

Arrivo in Italia che è già buio, sono le 20:30 e sono diretto verso villa Costa.
Non vengo in Italia da tanto tempo, non ricordo neanche quando sia stata l'ultima volta, o perché.
Roma, la città più bella secondo me.
Subito il mio pensiero va a Chloe, non mi perdona ha detto, ma io so che lo farà.
Non potevo portarla, non so cosa mi aspetta a villa Costa ed è meglio non rischiare.
Io la amo, è incinta e deve stare attenta e non posso metterla così a rischio.
Lo faccio per lei, è già tanto che sono obbligato a far portare mia sorella Lily, figuriamoci proteggere due persone nello stesso momento; troppo rischioso.
《Sognor King, siamo arrivati》
Mi volto a guardare il cancello della casa; è nero molto grande, con delle sbarre d'oro al centro.
Ai lati ci sono due guardie armate.
Sbuffo, fanculo Costa.
Scendo dalla macchina, le due guardie sbiancano alla mia vista facendomi sorridere.
《Sono Steven King, sono cui per parlare con Lorenzo Costa e del documento stipulato con mio padre per quanto riguarda Lily King e Vito Stefano Costa》
Il cancello si apre, rivelando Lorenzo Costa accompagnato da 5 guardie e il foglio maggiore 13 enne.
Guardo il ragazzetto, si vede che viene dal mondo della mafia.
La postura, lo sguardo, l'abbigliamento, i movimenti.
Il boss Italiano viene davanti a me, poregendomi la mano.
La stringo.
《È un piacere avere il figlio di William King qui, davanti a me. Lui è mio figlio Vito, il futuro sposo di Lily》
A sentire nominare Lily il ragazzetto cambia espressione, più incuriosito.
Lo fulmino con lo sguardo.
Avrà pur sempre 13 anni, ma mia sorella per me è preziosa, non si deve toccare.
Stringo la mano al padre e figlio, subito dopo ci accomodiamo dentro.
La casa è ben sistemata, posso notare le cameriere che appena mi vedono iniziano a sussurrare qualcosa tra di loro.
Saranno pure belle donne, ma il mio cuore e la mia testa sono comandati da Chloe, solo da lei.
La mia futura moglie e la madre dei miei figli.
Mi viene portato del whisky, e una donna nè approfitta per toccarmi il braccio; anche solo con questo piccolo gesto si sentira chissà che.
Sbuffo.
《Parliamo di mia sorella e suo figlio; io non sono d'accordo...》
Nota la faccia di Vito cambiare, quasi arrabbiata.
Bene, dimostrami che ci tieni.
Sorrido.
《È un documento che tuo padre ha creato lui stesso, stai andando contro la sua parola figliolo》
Può essere, ma pace all'anima sua lui è passato a miglior vita e io non condannerò mia sorella all'infelicità.




The Heart Of The Devil // Vol. 1Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora