Capitolo 13

378 17 3
                                    

Chloe

Sono due giorni da quell'esplosione, due giorni che Stevn non torna a casa e non si fa sentire.
Io e Penelope siamo molto preoccupate, Lily è irrequieta, dice da due giorni che ha perso tutti e non vuole perdere il suo fratellone.
Ogni volta che lo dice piango, è piccola, ma è così intelligente.
Come ogni sera io e Penelope siamo sul divano, entrambe speriamo che Steven varchi la soglia di quella porta, ma ped due sere non lo ha mai fatto.
La cosa che mi fa agitare di più è che Penelope, rispetto alle altre sere è più agitata.
《Pen, cos'hai? Sei strana stasera, più agitata del solito》
Viene presa alla sprovvista; lo capisco da come sobbalza, non pensava di essere scoperta.
Ci guardiamo per alcuni istanti in faccia, ma poi cede.
《Steven... non voleva che io mi sentissi con Noel Durand, è il boss della mafia francese; io e lui però ci sentiamo da molto, quindi ha deciso di chiedere la mia mano a mio padre, ma lui ha riferito tutto a Steven che sta impedendo in tutti i modi questo matrimonio》
Oh mio dio, la situazione è più complicata di quello che pensavo io.
Ma se Noel e Penelope si amano, perché lui ha messo una bomba nella stessa macchina dove c'era lei? Questa cosa non ha senso; o lui non è veramente innamorato, oppure... Steven sta dando la caccia alla persona sbagliata.
Inizio a riflettere.
Da quel che so lui ha molti nemici, molti vorrebbero il suo posto e non c'è di mezzo solo la mafia francese, ma molte altre.
Cerco di fare mente locale, per provare a ricordare una minima cosa... un dettaglio magari.
Giusto! Una volta, il secondo giorno che sono arrivata Steven stava parlando con un Irlandese.
Ineffetti non parlavano, ma ben si litigavano!
Cazzo!
Da ciò che quel giorno ho capito, l'iralandese non voleva che la mafia francese e quella americana si unisse.
《Pen... non è la mafia francese che ha esplodere la macchina, ma la mafia irlandese. Dobbiamo dirlo a Steven, sta dando la caccia alle persone sbagliate!》
Mia cugina scatta in piedi.
Da che pensava che il suo grande amore l'avesse tradita, adesso è più che convinta di combattere per il suo amore.
《Non c'è bisogno di avvisare, sono qui》
Ci voltiamo verso la porta.
Steven è qui e, dietro di lui c'è il boss della mafia francese, questo famoso Noel.
Appena vedo l'uomo che ha governato i miei pensieri in questi giorni, non posso non correre per abbracciarlo.
Stranamente ricambia subito.
Mi è mancato, davvero tanto e mi fa strano questa cosa; non so se mi fa stare bene, o male.
《Ti sono mancato, bambolina?》
Annuisco.
Mi è mancato, si tanto.
Solo ora ricordo che dietro di lui c'è Noel, il boss mafioso.
Allora Steven lo sa, sa che non è stato lui a progettare l'attentato.
《Noel!》
Penelope corre tra le braccia di Noel, quest'ultimo l'afferra stringendola a sé e perdendo il viso nell'incavo del suo collo.
Sorrido.
Steven non è molto felice, ma lascia in pace la coppia.
Mi fa piacere, Penelope merita di essere felice.
《Ragazze venite, dobbiamo parlare. Tutti insieme》
Seguiamo Steven verso il suo studio, stanza in cui sono entrata pochissime volte.
Sto per sedermi, ma lui mi tira sulle sue gambe, obbligandomi a stare lì.
Stessa cosa fa Noel con Penelope.
Sono in imbarazzo, non riesco a guardare negli occhi nessuno dei presenti.
I due si fissano, poi Noel inizia a parlare.
《Io non voglio la guerra, voglio essere tuo alleato e soprattutto marito di Penelope》
Dice baciando sulla guancia la ragazza.
Sorrido alla dolce scena, ma improvvisamente qualcosa di sotto mi disturba.
Cerco di sistemarmi, ma Steven mi blocca con le mani sui fianchi.
《Tesoro... è già eccitato, più tu ti muovi》
Dice ad alta voce, in modo che sentano pure Penelope e Noel.
Arrossisco, quando sento i due ridere.
I maschi iniziano a parlare, ma ciò che sento mi fa solo irrigidire; infatti ogni volta che accade, Steven mi accarezza I fianchi e mi calmo subito.
Non so per quanto parlino, io e Penelope guardiamo un punto fisso senza alzare gli occhi da quel punto.
Sospiro.
All'improvviso Noel si alza, tenendo in braccio Penelope che protesta.
《Io mi ritiro nella mia stanza, con questa bellezza, è stato un piacere》
I due escono, lasciandomi sola con il mio diavolo.
Ho veramente detto il mio diavolo? Sorrido involontariamente.
Mi volto, Steven mi sta già guardando con un sorrisino.
Ricambio con un sorriso timido.
Appoggio la testa sulla sua spalla, prendendomi le coccole.
《Se ti facessi una cosa... scapperesti terrorizzata o resteresti?》
Mi chiede con voce lieve.
Cosa vuole propormi?
《Dipende che cosa...》
La mia voce esce come un sussurro, quasi impossibile da sentire, se non fosse a pochi centimetri di distanza da me.
In pochi attimi la sua mano sta scendendo lungo le mie tette, per poi passare sui miei fianchi e arrivare sul mio monte di venere.
Deglutisco.
Ho appena capito cosa vuole, ed io ho una gonna.
Accarezza la mia coscia, poi torna sulle mie grandi labbra.
Tocca la mia intimità attraverso le mutandine, scatenandomi mille brividi in una sola volta.
Deglutisco.
《Farà male?》
Chiedo, tra la spaventata e la curiosità.
Scuote la testa.
《No, non farà male e non ti farò mai del male》
Mi rassicura.
《Posso continuare? Se non vuoi basta dirlo, mi fermerò subito》
《Continua...》
Solo una parola, una parola che contiene molto, anzi troppo.
Mi inizia a massaggiare il clitoride dalle mutande, facendomi avere nuove sensazioni.
Sorrido.
Strofina le dita sul mio clitoride, più lo fa più, la bella sensazione si fa più forte, fino a farmi venire.
Sono confusa, confusa ma appagata e felice.
Mi sorride.
《È stato... bello》
Ridacchia.
《Sono felice, immagina quante altre cose posso farti》
Arrossisco.
Inizio a pensarci, lui vorrebbe farmi altro andare più infondo con me.
Io? Io voglio? Si, lo voglio; ma non lo voglio ora, non sono pronta, ma lo sarò.
Sarò pronta e mi concederò a lui; cosa più sbagliata, ma più giusta allo stesso tempo.


The Heart Of The Devil // Vol. 1Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora