Capitolo 27

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Steven

Leggo i documenti e i fogli che riguardano il mio club, controllo e ricontrollo.
Fortunatamente è tutto apposto.
Alzo lo sguardo, notando Lily e Vito che parlano; mia sorella è imbarazzata, lui la guarda con un sorriso un pò stronzo, un pò divertito, ma anche dolce.
Si vede che fa parte del mondo mafioso.
Sorrido.
Non sembra che Lily stia male, anzi, da quando è arrivata si è subito trovata benissimo.
Sospiro.
A distrarmi dai miei pensieri è il mio telefono, che inizia a suonare insistentemente.
Lo prendo.
Numero sconosciuto.
Prendo la chiamata, portando il telefono al mio orecchio.
《Pronto?》
Dall'altra parte del telefono ci sono dei secondi di silenzio, poi subito dopo un urlo femminile spaventato.
Nonostante sia solo un urlo, riconosco benissimo la voce di Chloe.
《Di "ciao" al tuo maritino, puttana》
L'ansia inizia ad attanagliarmi lo stomaco.
《Chi cazzo sei figlio di puttana?》
La mia rabbia ormai è difficile da contenere, non riesco a stare calmo sapendo che Chloe è nelle mani di chissà quale foglio di puttana.
Ho molti nemici, troppi per ricordarli tutti.
Ormai l'attenzione di Vito e Lily è per me, ma come la loro quella di Lorenzo Costa.
Stringo la tovaglia del tavolo in un pugno.
Dall'altra parte del telefono non riagganciano, ma non parlano neanche.
《Mi conosci, mi hai minacciato una volta... se vuoi la tua puttana sana e salva, devi darmi ciò che voglio》
Minaccia la voce.
Lui... osa... minacciare... me? Come cavolo si permette? Gli farò pagare cara questa cosa, gli farò pagare cara il fatto di aver rapito la mia compagna con in grembo mio figlio.
Chiunque sia se ne pentirà.
Mi alzo dalla sedia, evitando di far sentire a Vita e Lily tutta la discussione, meglio lasciarli all'oscuro di tutto ancora.
Chiudo la porta alle mie spalle, concentrandomi totalmente sulla persona che mi sta parlando al telefono.
Non perdere la calma, non perdere la calma, non perdere la calma.
《Cosa vuoi?》
Ringhio.
《Voglio 3 dei tuoi club, mi dovrai riconoscere l'unico vero proprietario e secondo, tutti i soldi che i club guadagnano》
Mentre lui parla io sono riuscito a contattare Simon, a registrare la chiamata da mandargli e lui per il genio che è riuscirà a mandarmi il luogo da dove la chiamata è stata fatta.
《Ma non è tutto...》
Ancora non ha finito?
《Cosa vuoi di più?》
《L'erede che aspetti...》
Il mondo a torno a me sembra fermarsi, finché parlava dei club e i soldi non mi toccava minimamente, ma appena mette in mezzo mio figlio tutto sembra fermarsi.
Sta osando troppo, non sa con chi sta giocando e con chi sta parlando, forse gli conviene fare più di due passi indietro... la mia furia lo ucciderà prima ancora che veda uno spicciolo.
《STEVEN NON LO ASCOLTARE!》
Chloe urla, ma poi una mano le tira una schiaffo, da ciò che posso sentire dal telefono.
La chiamata viene interrotta dall'altra persona.
Poso il telefono sulla scrivania; la rabbia prende il sopravvento, scaravento tutto per terra.
Nessuno tocca la mia famiglia e la passa liscia.

Chloe

Il sangue esce copioso dal mio naso, il labbro è spaccato e i miei occhi bruciano per le lacrime che sto trattenendo.
Mi ero scordata cosa si provasse nel essere picchiata, una sensazione che avevo pian piano dimenticato e che ora si sta rifacendo viva.
Cerco di calmare il mio respiro impazzito, così come lui anche il mio battito cardiaco.
Se mi viene un attacco di panico ora non risolvo nulla, devo rimanere lucida.mi guardo intorno, cercando qualcosa con cui potrei provare a rompere la corda, ma per mia sfortuna non c'è nulla che possa aiutarmi.
Cazzo!
L'unica cosa che posso fare è aspettare, non posso fare altro.
La porta dello scantinato viene aperta, per la prima la luce viene accesa e non una lampadina, ma la luce della stanza.
Davanti a me c'è un uomo, mai visto prima, avrà la stessa età di Steven, ma io non l'ho mai visto prima.
Mi osserva, non si muove.
Il disagio cresce in me, sta guardando il mio corpo come se fosse un pasto.
《Chi sei?》
Decido di spezzare il silenzio.
《Non importa questo, importa cosa puoi darmi》
Cosa posso dargli io? Niente, non ho assolutamente niente, quello che ho io è di Steven, la ho grazie a lui.
E se avessero preso me per lui? Vogliono qualcosa da lui, non da me.
Solo ora collego, è tutto contro di lui.
Mi hanno rapita per lui, non per qualcosa che io posso dargli.
《Cosa posso mai darti io?》
Chiedo esasperata e esausta.
Le lacrime minacciano di uscire, ma riesco a trattenermi fortunatamente.
Non gli darò mai la soddisfazione di vedermi piangere, mai.
《Lo hai dentro di te, uscirà tra 9 mesi... non si sa se è maschio o se è femmina》
Il mio bambino, quello che vogliono loro è il mio bambino.
Vogliono prendere mio figlio, se è maschio sarà L'erede di Steven e lo vogliono stroncare sul nascere mio figlio.
No, no, no, no ti prego Steven arriva presto.
Non posso sopportare di perdere mio figlio.
《Puoi stare tranquilla, non ha senso farlo ora che il padre non può assistere. Soffrirete molto, sia tu che lui》
Fa che sia solo un brutto sogno.

The Heart Of The Devil // Vol. 1 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora