Ho scelto di credergli, di continuare lo strano rapporto che abbiamo iniziato ad instaurare, perché ho fiducia in lui e nelle sue intenzioni. Perché, nonostante sia confusa al riguardo, sono innamorata. Non riesco a spiegarmi il come o il quando, ma lo amo, e l'idea di lasciarlo andare mi fa più male di qualsiasi altra ipotesi, più delle bugie e dei silenzi. Non so cosa mi nasconda, ma probabilmente non è pronto a parlarmene, e io non posso far altro che rispettare la sua scelta.
A scuola presto poca attenzione a quello che mi circonda, sono troppo impegnata a rivivere le conversazioni di Travor nella mia testa. Il ricordo di ieri mattina e della sera precedente mi incendia ovunque e non mi lascia. Lui mi ha vista, mi ha vista veramente per quella che sono e mi ha amata. E non parlo solamente del corpo, no, ma tutto ciò che cerco di nascondere perfino a me stessa. Le mie debolezze, le cicatrici, quelle che porto dentro e quelle incise sulla pelle. Il vuoto che sento quando il mondo mi crolla addosso, il peso dei giorni in cui persino respirare sembra troppo. Travor non si è fermato alla superficie, non si è spaventato dei miei abissi. Non ha cercato di salvarmi, perché sapeva che non è questo che mi serve. Ha semplicemente scelto di restare, di toccarmi senza farmi sentire fragile, di baciarmi senza farmi sentire sbagliata.
E ora, mentre il giorno scorre davanti ai miei occhi senza che io riesca a farne davvero parte, mi chiedo se sia possibile che qualcuno mi veda in quel modo e non si stanchi mai. Un giorno anche lui finirà per stancarsi di me?
Durante l'intervallo, Arya si lascia andare a un fiume di parole, raccontandomi ogni minimo dettaglio della notte passata con Mason. Lo definisce uno stronzo senza rimorsi, il classico tipo che si diverte a giocare con il fuoco, ma poi, quasi con un sorriso, aggiunge che sotto quella corazza da cattivo ragazzo, si nasconde un lato più dolce, più vulnerabile.
Non si fa scrupoli a raccontarmi tutto, compresa la parte più intima della serata, descrivendo ogni sfumatura con il suo solito entusiasmo sfacciato. Io ascolto, anche se la mia mente vaga altrove, divisa tra i pensieri su Travor e il lieve senso di vertigine che mi lascia l'idea di qualcuno che si lascia andare nelle mani di un altro, senza riserve, senza paura.
Poi, all'improvviso, Arya si interrompe a metà frase. Qualcosa nell'aria è cambiato. Un profumo di rose, intenso e inconfondibile ci raggiunge. «Piaciuto il collage in albergo?» Lo sapevo che c'era lei dietro a tutto! Un'ondata di rabbia mi esplode nel petto e prima ancora di rendermene conto, con uno scatto, mi alzo dalla sedia lasciandola cadere a terra.
Grace non si scompone, anzi, coglie l'occasione per stringere il brick di succo che ha in mano e spruzzarmelo addosso. Sussulto, la bevanda mi scorre giù per la felpa, macchiandola. Nei suoi occhi azzurri c'è solo divertimento, il sadico godimento di chi si nutre della sofferenza altrui. Non mi incute più timore, ho subito abbastanza in silenzio.
Mi avvicino a lei con sguardo torvo e la allontano dal mio banco. La bionda ovviamente ricambia la spinta buttando il contenitore dove capita e facendomi inciampare all'indietro. «Lo sapevo che eri stata tu, stronza!» Sbotto con il fiato corto.
Lei inarca un sopracciglio, il suo ghigno si fa ancora più sprezzante. Arya intanto mi chiama per evitare uno scontro fisico, ma non le do ascolto, voglio tenerle testa, smettere di essere una debole.
«E cosa pensi di fare?» Sputa con tono altezzoso e di sfida. «Tu hai fatto di peggio o sbaglio?» A cosa sta alludendo?
Prima che possa formulare una spiegazione a questa frase sento degli studenti accalcarsi attorno a noi in cerca di una buona visuale. «Oh», grida qualcuno. «Una rissa!»
Grace si lancia su di me, pronta a tirarmi i capelli, ma io arretro e respingo la sua mano con uno schiaffo. Prova ad avventarsi di nuovo su di me e io mi preparo al contrattacco, decisa a spintonarla di nuovo se necessario, ma, in quel momento, all'improvviso, mi ritrovo davanti una persona. Il mondo rallenta per un istante.

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Ricominciare da me
RomanceSelene non si è mai piaciuta e i suoi genitori non hanno mai mancato di farle notare tutto quello che non andava bene in lei. Selene da qualche tempo non vuole più mangiare, si rifiuta di trattare bene il proprio corpo per via dei mostri che le affo...