Stamattina mi sono pesata anche se la paura per quello che avevo mangiato la sera precedente era fortissima: 50 esatti. Probabilmente il peso oscillerà domani, ma la settimana prossima potrò raggiungere il mio primo obiettivo e non potrei essere più orgogliosa di me. Il merito va anche alla vocina che mi sprona e aiuta in ogni momento, mi dice cosa è meglio fare e cosa invece dovrei evitare ed io la ascolto, come sempre. Nel corso della mattinata non tocco cibo, mi sento bella solo quando ho lo stomaco vuoto, quando ho fame e resisto. «Selene, posso farti una domanda?» La voce proviene da una compagna che non mi ha mai rivolto la parola. «Si, certo.»
«Come hai fatto a dimagrire così velocemente? Io dovrei perdere qualche chilo, ma non riesco proprio, tu al contrario stai benissimo.» Lo sapevo. Sapevo che mi stavano mentendo tutti per farmi diventare una balena, ma grazie a Emily ora so che i progressi che faccio sono reali.
«Niente di speciale, sul serio, non mi impegno nemmeno» bugia. Se solo sapesse lo sforzo che c'è dietro ad ogni azione, dietro ad ogni pasto o pesata non mi chiederebbe aiuto.
«E comunque non ti serve, stai benissimo così» le sorrido e lei non fa più domande.
La sensazione che provo è indescrivibile, da ora so che le rinunce mi porteranno nella giusta direzione.
Finito l'intervallo Arya torna a sedersi di fianco a me e potrei giurare che mi stia fissando con la coda dell'occhio, la fronte corrugata e le labbra strette in una morsa. Non deve stare male per me. Lei non capisce che è la prima volta dopo tanto che ho uno scopo, che sento di fare qualcosa per bene, no, lei non può capire perché è bellissima e fa sempre tutto giusto, è la figlia perfetta, l'amica che sa sempre cosa dire e fare, quel tipo di persona che non sbaglia mai. «Ti andrebbe di uscire stasera a cena con me ed una mia amica? Una cosa tranquilla giuro, ma mi farebbe piacere se venissi...» Mi scruta attentamente in attesa di una mia risposta. Forse è questo che la angosciava, temeva che avrei rifiutato e difatti è ciò che vorrei fare, ma non posso, devo salvare le apparenze.
«Ma si, poi dobbiamo festeggiare.» Il suo volto si illumina, sembra una bambina contenta per aver ricevuto un regalo, è quasi buffa.
«Ah sì? Non dirmi che ti sei fidanzata perché la lezione di italiano non mi sembra proprio il momento adatto.» Ha la decenza di sussurrare questa frase, anche perché sa quanto mi dà fastidio far sapere i fatti miei agli altri.
«Ma no scema, perché verrò in montagna con te! I miei mi hanno dato il permesso e per il signor Brown non ci sono problemi, ho il via libera.» Sgrana gli occhioni azzurri e strilla.
«Per favore seguite la lezione e fate silenzio!» La professoressa sta guardando nella nostra direzione infastidita dai versi di Arya.
«Si, scusi» abbassa lo sguardo angelico consapevole che riprenderà il discorso non appena si volterà. «Io e te nell'ultima gita scolastica, ci pensi?» Il suo sorriso contagia anche me.
«Ora dimmi, cosa ti metterai stasera?» Bisbiglia a un palmo dal mio viso per non farsi sentire. «Pensavo maglia e pantaloni» le rispondo imbarazzata. «Ma come, non ti valorizzano, so che non è una cena formale, ma potresti indossare un vestito.» Non ho mai capito il perché dia un'importanza esagerata ai vestiti e al trucco, lei starebbe bene in ogni caso, io in nessuno. «Ti voglio bene Arya, ma non penso proprio che ne metterò uno.» «Allora la maglia verde che avevi l'anno scorso al mio compleanno?» Ricordo quella maglia, è aderente e scollata, quando avevo il seno mi stava bene, ma ora non ne sono più sicura. «Vedrò cosa posso fare.» Le sue spalle si rilassano e il viso si distende, sono riuscita a distrarla da tutto lo schifo che c'è dentro di me. Il resto della lezione passa in un battito di ciglia e l'ansia si fa sentire perché ormai so che al lavoro mi aspetta Travor. Per pranzo prendo una mela, me la devo far bastare se voglio essere impeccabile. Mi trucco leggermente, giusto un po' di matita e mascara per risaltare gli occhi e non doverlo fare in fretta una volta tornata dal lavoro.
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Ricominciare da me
Roman d'amourSelene non si è mai piaciuta e i suoi genitori non hanno mai mancato di farle notare tutto quello che non andava bene in lei. Selene da qualche tempo non vuole più mangiare, si rifiuta di trattare bene il proprio corpo per via dei mostri che le affo...