Travor
Apro gli occhi e Selene è ancora qui. Durante la notte si è spostata ed ora la sua testa appoggia nell'incavo del mio collo, solleticandomi con i lunghi capelli castani. Faccio attenzione a non svegliarla e sguscio via dal groviglio di coperte. Vederla dormire mi scalda, sembra così serena, ma lo sono tutti immagino, nonostante i tormenti, nonostante i brutti pensieri e l'odio per sé stessi.
Un'idea mi balena nella mente, corro in cucina e comincio ad aprire tutte le ante e i cassetti presenti. Come un pazzo afferro ogni singola confezione o prodotto commestibile, e con l'aiuto di un pennarello indelebile, cancello i valori nutrizionali. Prima di riporli al loro posto mi accerto che non si riesca a leggere nulla. Per fortuna ho finito il mio lavoro quando sento dei passi provenire dal corridoio.
«Buongiorno.» Sulla soglia compare la figura esile di Selene, che con la mia felpa troppo larga e la voce lieve, si fa avanti fino ad occupare un posto a tavola.
«'Giorno. Per colazione puoi scegliere quello che vuoi, abbiamo biscotti, cereali, merendine e Nutella.» La sua espressione cambia e appare più tesa di qualche secondo fa. Ora so perché.
Si alza fino a raggiungermi e guarda ogni cartone studiandone le scritte, ma al posto della tabella trova un grande scarabocchio nero. Ripete la stessa azione per ogni scatola nel mobile finché non le capita sotto mano quella dei cereali. Su di essa vi è anche una frase che campeggia a grandi lettere sulla faccia del coniglio: "Sei stupenda, fregatene delle conseguenze." I suoi occhi smeraldo incontrano i miei e arrossisce appena. Dio se è bellissima. Provo una rabbia cieca al solo pensiero di come tratta il suo corpo e la sua mente.
«Ottima scelta, li voglio anche io i cereali», sorrido.
Riempio due ciotole e gliene passo una, lei la fissa come si trattasse di ciò che più detesta al mondo e persino peggio, come se ne avesse paura.
«Ti racconto una cosa, ma non dirla in giro che poi JJ mi uccide.» Selene annuisce, grata di potersi aggrappare ad una distrazione.
«Quando eravamo piccoli mamma ci comprava sempre questi cereali, io e i miei fratelli scherzavamo sul fatto che assomigliavano alla cacca del nostro coniglio Alvin, così un giorno ho voluto fare uno scherzo a Jackson. Fra le palline di cioccolato gli ho versato anche qualche escremento di Alvin. Puoi immaginare che salto ha fatto accorgendosi di cosa stava masticando!»
Selene interrompe il discorso con una risata cristallina che riempie l'aria, un moto d'orgoglio mi riempie il petto per averla fatta ridere in modo sincero. Vorrei fosse così sempre, piena di gioia e voglia di sorridere.
Una volta finita la colazione i miei fratelli non si sono ancora fatti vivi, ringrazio chiunque mi sia venuto in aiuto, in modo che non mettano in imbarazzo Selene.
«Vieni, ti faccio vedere una cosa.» Salgo gli scalini in coppia fino a trovarmi davanti alla porta della camera dei miei genitori, apro con uno scatto e lascio che vada per prima.
«È semplicemente fantastico!» si guarda attorno ammirata, ma la sua attenzione è tutta per la libreria che ricopre la parete. Vi sono per lo più classici, mia madre ama la cultura e sostiene che chi legge ha un vantaggio sugli altri, in poche parole scommetto che le piacerebbe Selene.
«Sapevo che l'avresti amata», sussurro, appoggiando il mento sulla sua spalla da dietro. «Sono un po' vecchiotti, ma ci sono anche thriller, puoi dare un'occhiata se ti va.»
«Li adoro», quasi strilla nel pronunciare le parole.
Mi piace vederla emozionata e con quella luce negli occhi che ha quando si tratta di libri.
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Ricominciare da me
RomanceSelene non si è mai piaciuta e i suoi genitori non hanno mai mancato di farle notare tutto quello che non andava bene in lei. Selene da qualche tempo non vuole più mangiare, si rifiuta di trattare bene il proprio corpo per via dei mostri che le affo...