Capitolo 19

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Buona notte, bambina. È un gran peccato. Dimentichiamo tutto questo... Tanta gente si innamorerà di te e sarà più bello incontrare il tuo primo amore tutta intatta, anche emotivamente.

È un'idea antiquata, vero?

(Tenera è la notte - Francis Scott Fitzgerald)


«Basta», schiaffeggiai la mano di Chan dopo che l'aveva avvicinata al cesto di pop-corn. «Li stai mangiando tutti», parlai a bassa voce senza riuscire a trattenere il mio disappunto.

Eravamo al cinema per quel nostro appuntamento "non romantico". Pensavo che passati due giorni dall'ultima volta che ne avevamo parlato ci avesse ripensato, invece domenica sera aveva bussato alla porta di casa mia e mi aveva chiesto se avevo voglia di andare a vedere un film. Per evitare che mia madre si insospettisse aveva aggiunto: «Dai, non esci mai» e lo aveva fatto sembrare come se mi stesse facendo un favore a chiedermi di uscire. Mia mamma si era anche messa a ridere: «Ha ragione lui. Ti ci vuole un po' di svago ogni tanto. Su, vai». Avevo fatto storie dando sfogo al mio lato pigro, ma poi avevo accettato con un «E va bene» sfaticato.

Ed eccoci lì, al Teays Valley multiplex di Scott Depot, una cittadina vicino a Hurricane, seduti sulle poltroncine in ultima fila lontano dagli altri gruppetti di persone sparpagliati per tutta la sala. Avevamo scelto di vedere il sequel di John Wick perché gli altri in programmazione nelle altre sale non ci convincevano. Chan mi fece un piccolo riassunto del primo film perché non lo avevo visto; non era il mio genere ma fu divertente grazie ai suoi commenti e ai suoi tentativi di rubarmi i pop-corn. E anche i baci sul collo a tradimento. Nonostante gradissi le sue attenzioni, però, lo costrinsi a tenere le mani a posto.

«O mangio», mi sussurrò all'orecchio dopo avermi dato un bacio lento sulla guancia. Lo guardai di sottecchi. «O dovrò tenere le mani occupate facendo altro».

Alzai gli occhi al cielo. «Trattieniti».

«Va bene», riuscì comunque a rubarmi un'altra manciata di pop-corn prima di rilassarsi di nuovo sulla poltroncina comoda.

Volevo che quella sera fosse speciale quanto poteva esserlo un normale appuntamento tra due persone che si frequentano e che stanno insieme, non che hanno una relazione prettamente sessuale. Avevo qualche dubbio che fosse solo una questione di attrazione fisica tra di noi, ma il nostro rapporto non doveva per forza essere definito con una parola specifica: amici, molto più che amici, scopamici o amanti. Noi due eravamo tutto questo, solo che non avevo idea di come si potesse descrivere in una parola sola, visto che eravamo andati oltre all'essere dei semplici "Confidenti". Un tipo di confidenza che si raggiunge esclusivamente con qualcuno a cui vuoi bene e di cui puoi fidarti. Lui sapeva tutto di me, anche i miei segreti, le mie angosce e le mie preoccupazioni. Il nostro era un rapporto più maturo di quelli che avevo avuto fino a quel momento; non perché Channing fosse più grande di me e avesse più esperienza, ma per le sensazioni e tutto ciò che condividevamo e avevamo condiviso per quasi un anno. Non si poteva descrivere in un'unica parola e nemmeno riassumere in un unico sentimento. Non sentivo affatto la necessità di etichettarlo, perché mi piaceva così com'era: imprevedibile, spensierato, coinvolgente, a volte sensuale, la maggior parte delle volte divertente, intimo, confidenziale e senza eguali. Tutti dovrebbero avere un confidente come Chan, una volta nella vita. Aveva la capacità di migliorarmi l'esistenza e anche l'umore, nonché la capacità di far volare le ore come fossero minuti.

Un pop-corn dopo l'altro e lo vidi concentrarsi di nuovo sul film, mentre io... be' io pensavo a quanto mi fosse mancato avere un appuntamento: lui che ti viene a prendere a casa, che ti porta al cinema, le risate, gli sguardi che facevano rumore, prendersi per mano come una coppia qualsiasi, rubarsi qualche bacio in fila per i biglietti, sentirsi protetta. Un po' come se Chan fosse il mio ragazzo, insomma. Solo che non lo era, cioè non del tutto. Avevo una gran confusione in testa, ma non era una confusione negativa e piena d'ansia, anzi tutt'altro; ero smaniosa di sapere come si sarebbero evolute le cose e curiosa di vedere i suoi comportamenti nei miei confronti.

Mai innamorarti del tuo confidente (Confident #1)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora