Quando sogni qualcuno non è perché quel qualcuno vuole qualcosa da te. È perché sei tu che vuoi qualcosa da lui.
(Emily Fields – Pretty Little Liars)
Avevo un caldo terribile. La mia pelle andava letteralmente a fuoco nonostante stessi sguazzando in una piscina e l'acqua fosse fresca e piacevole. Quello che mi stava facendo accaldare e perdere la testa era Elliott. Continuava a nuotarmi intorno e trovò ogni scusa, anche la più stupida, per toccarmi o accarezzarmi le parti intime andando sott'acqua. Mi sfidò a chi arrivava prima a bordo piscina e vinsi io. Poi lui mi raggiunse e mi imprigionò con le braccia contro la parete.
«Lo sai che posso liberarmi andando sott'acqua, vero?», gli feci notare con un sorriso da orecchio a orecchio.
«Lo so. Ma so anche che non vuoi scappare», mi riservò un'occhiata eloquente con quei suoi misteriosi occhi neri e avanzò per baciarmi. Dapprima ci scambiammo qualche bacio innocente, poi divennero mano a mano più coinvolgenti tra morsi provocanti e intrecci di lingue.
Elliott arrivò al punto di sciogliere il fiocco del mio bikini da dietro la schiena e si diede da fare con le mani; per facilitargli il lavoro mi sollevai con le braccia sul bordo sostenendomi con i gomiti mentre lui accendeva i miei seni ben torniti leccandomi i capezzoli fino a farmi sospirare.
«Mi piacciono le tue tette grosse», riusciva a fatica a coprirle con le mani e le strizzò come fossero due spugne. «Sono morbide».
Inarcai la schiena, sospirando ancora. Con l'altra mano discese sempre più giù, sott'acqua, per sfilarmi il pezzo di sotto del bikini. Dovevamo recuperare il tempo perduto e non potevo più resistergli. Aprii le gambe e gli cinsi la schiena, così da accoglierlo dentro di me. Cosa che non avvenne subito perché non era ancora pronto per farlo. Mi allontanai dal bordo per aggrapparmi alle sue spalle e scesi con la mano per raggiungere le parti basse ed eccitarlo con gesti sempre più frenetici. Dopo uno sguardo d'intesa lo lasciai fare e si fece spazio dentro di me con una spinta decisa che mi fece reclinare la testa all'indietro e mugolare a denti stretti. Ci spostammo ancora più in là verso la parte della piscina dove l'acqua era più bassa ed Elliott cominciò a muoversi sempre con più vigore a ogni affondo. Avremmo dovuto fare sesso più spesso quando stavamo insieme. Le prime volte non era stato affatto pratico e immediato: non era entrato e via, ma c'era arrivato piano piano. Non eravamo granché esperti. Ora, invece, avevamo una sintonia diversa, quasi perfetta. La cosa più eccitante era vedere le onde prodotte dai nostri corpi in movimento che creavano delle correnti contrarie e di diversa intensità, incontrollabili, proprio come lo era il mare in tempesta. E mi abbandonai del tutto al suo volere, alle sue labbra e alla sua lingua che si faceva sempre più strada nella mia bocca zittendo le mie urla di piacere che si facevano sempre più forti e acute, quasi simili a degli ululati...
«Uhhhhh», mi risvegliai di soprassalto con ancora le mie urla nelle orecchie. Solo che adesso erano state sostituite da quelle della mia vicina: Dolly.
«Che cavolo!?», borbottai tra me e me. Tra la testiera del letto che batteva contro il muro, i cigolii, le urla, i grugniti e gli sproloqui vari, dall'altra parte si stavano dando un gran bel daffare.
Era sicuramente meglio il sogno della realtà.
Sbuffai, ripensando ai dettagli più peccaminosi riguardanti me ed Elliott avvinghiati nell'acqua. Roba che neanche nei porno... sbattei le palpebre e scossi la testa come per scacciare quelle immagini dai pensieri, ma erano ancora lì e non accennavano minimamente a svanire. Sbuffai di nuovo, mi alzai dal letto e per la prima volta da quando era iniziato l'inverno avevo caldo. In casa indossavo due felpe e di solito non bastavano a proteggermi dal freddo; dovetti togliermene una perché quel sogno mi aveva infiammato ogni parte del corpo. Mi aggirai per la stanza e notai che era ancora notte, quindi controllai l'orologio che segnava quasi le tre. Dolly aveva cambiato di nuovo orario per i suoi incontri. Prima o poi mi avrebbe fatta andare fuori di testa. Uscii dalla mia camera a passo ciondolante e mi imbattei nella coperta piegata in quattro sulla quale Buzz ronfava della grossa.
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Mai innamorarti del tuo confidente (Confident #1)
Fiksi RemajaLa vita di Ash Foley viene sconvolta dalla fuga del padre, titolare di una nota agenzia di assicurazioni con base a Hurricane, nel West Virginia. Accusato di frode ai danni di decine di persone, sparisce chissà dove lasciando Ash e sua madre a racco...