22. LA CERTEZZA DELLA CHIMICA

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KILLIAN


Quando Bea entra in pista sembra leggermente confusa. Forse si aspettava come il resto delle volte, che l'avrei aspettata all'ingresso e poi saremo entrati dentro insieme, ma oggi ho dovuto giocare d'anticipo e ripulire tutto prima che lei arrivasse. Così le ho inviato un messaggio dove le facevo sapere che avrei lasciato la porta sul retro aperta.

Per colpa della gelosia di Jack, ora sono senza pick-up e l'assicurazione non si capacita di come abbia fatto a entrare dentro un ristorante, senza usare il freno d'emergenza.

Questa è anche una delle domande che ho posto a Jack, visto che ha avuto la brillante idea di raccontarmi una bugia bella e buona per non ammettere invece che l'ha fatto apposta.

Almeno lui non ha riportato ferite e sta bene, anche se stamattina agli allenamenti si sentiva un po' indolenzito.

Non sono tanto arrabbiato per l'accaduto, e non perché Jack si è offerto di pagare tutte le spese di riparazione, ma perché sarebbe potuta andare peggio e a rimetterci sarebbe stato lui. Per esempio, avrebbe potuto farsi male o rompersi una gamba e restare invalido a vita.

Non voglio nemmeno pensarci.

Persino Madelyn si è preoccupata per lui, quando ogni altra ragazza sarebbe andata all'attacco e gli avrebbe dato una bastonata in testa o un calcio nelle palle, se proprio dobbiamo restare in tema. È addirittura andata in ospedale con lui, aspettato cinque ore per accertarsi che non si fosse rotto niente, per poi litigare come una coppia sposata da cinquant'anni in un Uber mentre tornavano a casa.

Insomma, stanotte non me la sono passata bene e ora mi tocca anche prendere i mezzi per ogni minimo spostamento che faccio.

Note da appuntare: non cedere più alle richieste di Jack.

«Hey, giocatore scorbutico», saluta Bea, una volta messo piede in pista.

«Cheerleader del ghiaccio.»

«Mad mi ha raccontato tutto. Stai bene?» Domanda preoccupata, forse avendo notato le mie occhiaie.

Stanotte non sono riuscito a dormire.

«Dovresti domandarlo a Jack, non a me.»

«Oh, sono più che sicura che lui sta bene, dato che Mad ha dormito come uno scoiattolo», replica, accennando un sorriso.

Resto fisso a guardarla. «Si dice: 'come un ghiro'.»

«No.»

«Sì.»

Sbuffa e sfila il cellulare dalla tasca dei suoi pantaloncini. Scrolla qualcosa e poi mi gira la chat con suo fratello Shawn, dove lui le dice 'Ogni volta dormi come uno scoiattolo.' Facendo riferimento alle volte in cui Bea ritorna in Canada dalla sua famiglia per le festività.

«Questo perché rimandava alla durata dei tuoi pisolini.»

Aggrotta la fronte confusa. «Ah.»

«Davvero dormi così tanto?»

«Non sempre», mormora e poi felice annuncia: «Domani Mad farà uscire in prima pagina l'articolo su noi due. Non so di cosa parla e penso abbia combinato un macello, ma assicurati di non svenire o farti prendere un infarto se leggerai cose assurde.»

«E questo dovrebbe rasserenarmi?» Domando confusamente divertito.

«Hey, sai quanto mi è costato farti fare un articolo?»

«Niente perché è la tua migliore amica?»

Ci pensa qualche secondo. «Okay, ma per me è tanto, lo stesso.» Sì, certo... Le ho già detto che ha la tendenza di voler avere sempre ragione. «In più come anticipato, probabilmente dovremmo partecipare a una delle interviste della SilverleafRadio la prossima settimana.»

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⏰ Ultimo aggiornamento: a day ago ⏰

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