17. RELAZIONE AMBIGUA

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KILLIAN



«Sì, grazie», risponde ammiccando un leggero sorriso e allontanando la sua mano dalla mia. Si sgrana la voce, prima di chiedere: «Possiamo... possiamo ritornare all'allenamento?»

Controllo l'orologio digitale sul polso e annuisco, alzandomi. «Abbiamo un'altra ora, dopodiché c'è la cena con Walter Bigghie a cui presenziare.»

«Killian.»

«Si?»

«Potresti non farne...»

«Non l'avrei fatto indipendentemente se me lo avessi chiesto o no», tranquillizzo serio e lei annuisce, sorpassandomi e ritornando in pista.


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L'allenamento non è stato dei migliori oggi. Anche dopo il breve momento di crisi di Bea, le cose non sono cambiate e lei a malapena riusciva a sferrare un colpo come si deve al puck per mandarlo in rete. Sotto-pressione fa molta fatica a vincere un contrasto, e per le poche volte che ho cercato di metterla ai ferri corti, ho capito che forse ancora non è pronta per quel genere di contatto fisico. Il che è un problema, perché la prossima settimana a detta sua, potrebbe ritornare a giocare.

Mi duole dirlo, e infatti preferisco tenerlo per me, ma se continuerà così e la sua coach inizierà a notare le sue debolezze, non credo che la schiererà in pista con il resto della squadra.

Entro in doccia, dopo aver aspettato che lei finisse e uscisse dagli spogliatoi. Fortunatamente ho ripulito tutto dopo gli allenamenti di stamattina con la squadra, affinché lei trovasse ogni cosa in ordine e pulita. So quanto le donne possono essere infastidite dallo sporco e disordine ed è per questo motivo che una volta finiti gli allenamenti con la squadra, mi sono dato da fare a ripulire tutto.

Ho anche comprato un dannato profumatore d'ambiente all'odore di bucato pulito, per non farle sentire il vero odore di questo posto.

E poi c'è chi dice che sono egoista.

«Sei egoista. Dovresti andarci piano con me. Ogni volta che mi vieni contro, sembri un bulldozer arrabbiato.»

«Il Bulldozer è un automezzo, non si arrabbia.»

Si gira a guardarmi in modo malevolo, mentre io continuo a guidare verso il luogo stabilito da Walter Bigghie, via email, e che a detta di Bea è una delle sue proprietà qui nel Michigan che usa raramente o in ambito lavorativo.

«Hai capito cosa intendevo.»

Faccio finta di pensarci. «Uhmm... no?»

«Perché mi sforzo a trovare un'emozione piacevole in te?»

«Perché forse non ti rendi conto di quanto fantastico io sia.» Dovrebbe risultare un po' ironico, ma come sempre mi è uscito troppo serio. E comunque lo sono. La sto aiutando, le faccio trovare anche gli spogliatoi puliti e prima... prima ho avuto conferma di quanto fragile sia sotto la sua corazza. Ma questo non posso dirglielo, perché alcune cose è giusto che vengano fatte, ma non dette ad alta voce.

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