Tears stream down your face I promise you, I will learn from my mistakes Tears stream down your face and I Lights will guide you home ~Fix you, Coldplay
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Giovedì 26 ottobre
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Giro per l'ennesima volta la manopola del piccolo carillon e la musica che ormai conosco a memoria riempie la stanza.
È da quando sono tornata a casa dopo gli allenamenti dei Therer che sono stesa sul letto. Domani abbiamo una partita importante e sono state ore stancanti anche per me soprattutto perché non avevo la testa per niente e mi perdevo continuamente nella mia mente.
Ho rischiato anche di beccarmi qualche pallonata dritta in testa ma i ragazzi l'hanno bloccata prima che potessi farmi fare.
Non ho la testa per nulla da quando ho letto la lettera di Jackson che adesso tengo nascosta in una scatola nel cassetto del comodino.
Continuo a riflettere sulle sue parole non riuscendo a capirle davvero.
Cerca il luogo dove tutto è iniziato, ha scritto, ma tutto cosa?
Cos'è il tutto di cui parla?
Potrebbero esserci decide di risposte corrette. E la storia su cui ci hanno mentito? Quale è tra le tante?
Jackson ha scritto che è la nostra storia, ma la nostra intesa come la storia dei Wilson e dei Davis o come la storia di noi cittadini di Thery?
E cosa nascondono tutti quei posti che ha nominato?
Ho più domande che certezze. Anzi, non ho certezze; ho solo una marea di dubbi.
Per non parlare della seconda parte delle lettera di Jackson. Tutto quello che ha detto su di noi, su me e Jason… mi vengono i brividi solo a pensarci.
Per cui sto ignorando di proposito quella parte per adesso.
Con un sospiro mi rigiro il piccolo carillon tra le dita mentre la musica di affievolisce fino a finire. Sento la testa pesante e una confusione assurda ronzarmi nella mente.
Ho provato anche a dormire ma tutto il casino che ho me lo impedisce.
Affondo le dita nel pelo morbido di Apollo che è accucciato sul letto insieme a me e ha la testa posata sulla mia pancia. È veramente un piccolo Sole questo cucciolo qui. È sempre con me e mi sta accanto senza che glielo chieda.
Lancio un'occhiata all'orologio. Sono le 23:30 passate e io non riesco più a starmene qui da sola e le mie sorelle stanno probabilmente già dormendo.
Mi alzo dal letto, prendo Apollo in braccio e nascondo il carillon nel comodino. Sgattaiolo in punta di piedi fuori dalla mia stanza ed entro in quella di Aidan.
