Capitolo 39 - Rivelazioni

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La sala operativa era immersa in un silenzio teso. Denis, Katherine e il resto della squadra esaminavano le nuove coordinate fornite da Rose. La mappa digitale proiettata sullo schermo mostrava una vecchia fabbrica abbandonata ai margini della città, circondata da un fitto bosco.

«Sembra un posto perfetto per nascondere qualcuno» disse uno degli agenti, scrutando i dettagli della struttura.

«O per tendere una trappola» aggiunse Denis, il volto serio.

Katherine si avvicinò alla mappa, lo sguardo intenso. «Dobbiamo andare comunque. Samantha potrebbe essere lì.»

Denis annuì, ma la sua mente era altrove. Qualcosa non quadrava. Prese il telefono e contattò un vecchio informatore, un ex membro della banda di Victor che aveva deciso di collaborare. Dopo pochi minuti, l’uomo rispose.

«Denis, stai andando verso un errore fatale» disse l’informatore, la voce tesa. «La fabbrica non è solo un nascondiglio. È una trappola. Victor ha piazzato esplosivi lungo tutto il perimetro. Sta aspettando che arriviate.»

Denis sentì un brivido lungo la schiena. «Sei sicuro?»

«Assolutamente. Victor sa che sei vicino a trovarlo e vuole fare piazza pulita. Non sottovalutarlo.»

Denis chiuse la chiamata e si voltò verso il gruppo. «Abbiamo un problema. La fabbrica è minata. Victor vuole attirare tutta la squadra per poi farci saltare in aria.»

Un mormorio preoccupato si diffuse tra gli agenti. Katherine si portò una mano alla fronte, cercando di mantenere la calma. «Quindi cosa facciamo? Samantha potrebbe essere lì, ma se entriamo rischiamo di morire tutti.»

Denis rifletté per qualche istante. «Non possiamo ignorare le coordinate, ma dobbiamo cambiare approccio. Mandare una squadra completa è troppo rischioso. Dobbiamo agire con discrezione, inviare un piccolo gruppo per esplorare e disattivare eventuali trappole.»

Un giovane agente si fece avanti. «Io posso occuparmi degli esplosivi. Ho esperienza con ordigni improvvisati.»

Denis annuì. «Perfetto. Tu e altri due vi infiltrerete. Io e Katherine resteremo in contatto da qui, pronti a intervenire se necessario.»

Rose, che aveva osservato in silenzio fino a quel momento, si alzò di scatto. «Voglio andare con loro. Mia madre è lì, e non starò qui ad aspettare.»

Denis si avvicinò, posandole una mano sulla spalla. «Capisco come ti senti, ma è troppo pericoloso. Dobbiamo fare le cose con criterio.»

Rose esitò, ma alla fine annuì, anche se a malincuore.

Denis si rivolse al gruppo. «Abbiamo poco tempo. Victor sa che siamo sulle sue tracce e farà di tutto per fermarci. Preparatevi. Questa sarà la missione più delicata che abbiamo mai affrontato.»

Katherine si avvicinò a Denis mentre gli altri si organizzavano. «Denis, se questa è una trappola, perché non aspettare che Victor si muova? Potremmo coglierlo di sorpresa.»

Denis scosse la testa. «Victor non aspetta. Ogni minuto che passa, Samantha è più vicina al pericolo. Non possiamo permetterci di perdere quest’occasione. Ma dobbiamo essere più furbi di lui.»

Katherine guardò la mappa ancora una volta, il cuore pesante. Sapeva che stavano per camminare su una linea sottile tra vita e morte. E che ogni passo li avrebbe avvicinati alla verità o alla distruzione.

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