Il calore delle braccia di sua madre mi fa sentire un po' meglio, ma il vuoto che si è ricreato tra me e Mattia non sembra sparire. Non so come affrontare il fatto che, nonostante tutto, io non riesca a trovare le parole giuste per lui. E, peggio ancora, non so se lui avrà mai il coraggio di aprirsi, di lasciarmi entrare nella sua vita senza paura. Forse non vuole farlo. Forse è troppo ferito per permettermi di essere una parte della sua storia. Eppure, pensavo che stesse iniziando ad aprirmi le porte... ne ero certa!
«Martina...» mi allontana un po' da sé, ma lascia le sue mani sulle spalle, quasi come se volesse proteggermi. «Non devi sentirti in colpa. Mattia... è difficile. Ha bisogno di tempo. E se davvero ti vuole bene, come credo, lo capirà.»
Io non rispondo. Non so nemmeno se credo alle sue parole. Mattia non ha mai detto esplicitamente di volermi bene. E, in fondo, il suo modo di comportarsi non lo fa sembrare il tipo che sa esprimere quello che sente. L'ho visto solo provare a salvarmi, poi respingermi, chiudersi in sé stesso...
Mi allontano lentamente dal divano, sentendo il peso delle mie paure che mi soffocano. Devo fare qualcosa. Non posso arrendermi così, non posso lasciarlo in questo buco nero di solitudine e rancore. Eppure, ogni volta che cerco di avvicinarmi, ogni volta che cerco di fare qualcosa di buono, mi sento respinta, come se fosse inutile.
Sospiro, guardando la porta attraverso cui è uscito. «Credo di aver commesso un errore» mormoro, con la voce quasi spezzata. «Non dovrei essere qui, non dovrei cercare di cambiare nulla.»
«Che dici!» La mamma di Mattia mi segue a ruota e prende le mie mani gelide nelle sue, con una forza che non avevo notato prima. «Non è un errore voler bene a qualcuno. Non è un errore volerlo aiutare. Ne ha bisogno più di quanto io voglia ammetterlo»
La verità è che sono stanca di lottare, stanca di cercare di risolvere problemi che non sono miei, ma non posso arrendermi. Non posso abbandonare Mattia. Sento che in fondo, i suoi problemi sono un po' anche i miei.
«Grazie» le dico, senza riuscire a nascondere la tristezza nella mia voce. «Sono contenta del lavoro che abbiamo fatto, eppure... mi sento... persa.» ancora.
Lei sorride dolcemente, quella dolcezza che mi fa sentire un po' più al sicuro. «Lo so. Ma a volte, per trovare la strada, bisogna perdersi un po'. Non preoccuparti, Martina. Il tempo farà il resto. E tu... tu sei più forte di quanto pensi.»
STAI LEGGENDO
Mare e monti
RomanceQuanto si è disposti a lottare per amore? Lasciare la presa o insistere ancora di più? Questa è la storia di Martina, in continua lotta con sé stessa, in bilico tra cos'è giusto e cos'è sbagliato. Per ritrovare la sua spensieratezza ha deciso di la...