3- Usciamo?

9 3 0
                                    

Con riluttanza apro gli occhi, i raggi del sole filtrano dalle persiane, accarezzando il pavimento con una luce calda e morbida

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

Con riluttanza apro gli occhi, i raggi del sole filtrano dalle persiane, accarezzando il pavimento con una luce calda e morbida. La stanza è silenziosa, tranne per il suono distante del mare che riesco a sentire appena. Mi alzo dal letto e faccio qualche passo per casa, cercando di prolungare quel momento di quiete. Non c'è fretta.
Ho voglia di godermi questi attimi il più possibile.
Non saranno infiniti!

Con passi lenti e calcolati, mi dirigo verso la cucina e preparo il caffè, mentre il pane integrale comincia a tostarsi. È una mattina tranquilla, eppure la mia mente è già altrove. Sento ancora il peso di quello che è successo qualche giorno fa sulla spiaggia. Lo sconosciuto. Quella sua risata, il modo in cui mi ha guardata, come se tutto fosse più facile per lui. Mi piacerebbe lasciare tutti i miei pensieri da parte, prendere ispirazione da quella testa calda, ma non so neanche da dove cominciare. Mi tiene incollata a sé, e non solo per il suo aspetto. Più ci penso, più mi rendo conto che sia stato solo un incontro fugace. Non ha senso costruire castelli, senza aver prima una base solida su cui lavorare. Intanto, non l'ho più rivisto. Perché continuare a rimarginarci su allora?

"Basta", penso mentre prendo il mio caffè. "Se sono qui, è per ritrovare me stessa. Non ho bisogno di un uomo per farlo. Non ho bisogno di confondere ulteriormente i miei pensieri. Devo mettere me al primo posto. Me lo merito. Lo pretendo". Nonostante tutto però, quel sorriso continua a restarmi in testa. Non mi va di pensarci troppo, ma è inevitabile.

Poco dopo, sento la porta di casa aprirsi e dei passi veloci avvicinarsi. Poi una voce squillante mi chiama.
«Martiiina, ci sei?»

Sara entra in cucina con i bigodini in testa e un asciugamano bianco legato in vita, ha proprio l'aria da regina del relax. Sorride come se fosse la cosa più naturale del mondo. Lei è fatta così! E mi piace proprio per questo. Invidio il suo modo di vedere la vita, di viverla. Non si lascia scappare nulla. E poi è così bella, sempre in forma, sempre sorridente. È pura energia.

«Buongiorno anche a te» le dico, sorridendo. «Ma che belle che siamo, già pronta per spalmare le tue foto in prima pagina? Siamo qui da una settimana e già hai trovato lavoro?» chiedo divertita.

«La solita esagerata!» ride «Mi sto solo coccolando un po'! Dovresti farlo anche tu, amica mia. Ne hai davvero bisogno» conclude, già intenta a sbirciare il cassetto delle tazze, per sedersi accanto a me. «Penso che più tardi me ne vado a fare una bella passeggiata. Ho un bisogno disperato di vestiti nuovi.»

Non ho neanche il tempo di replicare, che dalla porta vedo sbucare Laura. È più tranquilla di Sara, ma lo stesso un po' troppo curiosa. La osservo attentamente mentre cammina come una paperella. Sta facendo asciugare lo smalto che ha messo sulle unghie dei piedi, lo fa sempre, è un rito sacro per lei. Si ferma sulla soglia e alza lo sguardo verso di me. Anche lei ha la crema per tutto il viso, in più una fascia bianca tra i capelli e un tuppo tutto scombinato. È la più responsabile del gruppo. Senza lei non avremmo speranze.

«Hai già fatto colazione?» mi chiede senza nemmeno guardarmi bene. «Poi dimmi,» si avvicina ancora «non pensare che non l'abbia notato o che me ne sia dimenticata» mi riprende bonariamente. «È passata una settimana e ancora non ci hai raccontato di quel ragazzo con cui hai passato tutta la notte»

Mi sento un po' colta in flagrante e cerco di non sembrare troppo imbarazzata. Sarebbe stato bello, poter evitare il discorso per sempre «Non so di che parli» dico con un sorriso forzato, sperando di sembrare casuale.

«Non fare la finta tonta» risponde Laura con un sorriso divertito. «Sei sempre con la testa fra le nuvole. Non ti starai già facendo qualche film mentale su quel ragazzo, vero??»

Sara, ovviamente, non perde occasione per aggiungere il suo: «Ma dai! Conosci Martina. Non potrebbe mai accadere una cosa simile.» esterna, con sufficienza, per poi guardarmi più intensamente e scoppiare a ridere «Gesù! Non mi dire!» e ride ancora «Martina che si interessa a qualcuno! Non ci posso credere!» conclude, sbellicandosi dalle risate, mentre si butta su di me.

«Smettila. Non è così» Mi sento un po' messa alle strette, ma cerco di non darlo troppo a vedere. «Non abbiamo passato tutta la notte assieme e non lo sopporto neanche più di tanto. Non è stato niente.» dico, scrollando le spalle. «Un incontro veloce. È finita lì.»

«Finita?!» esclama Sara, come se avessi appena detto che non mi piacciono le patatine. «Non mi dire che non ti ha dato almeno un po' fastidio!»

Mi guardano in modo insistente, ma non so cosa dire. Forse è vero, qualcosa di strano mi è rimasto dentro. Ma non voglio dare troppo peso a una cosa che non ha avuto senso. Mi ha notata da sola, avrà pensato che fossi una sprovveduta, ha cercato quindi di aiutarmi e fine!
Nulla di eclatante. Senza dimenticare il fatto che... io non resterò qui per sempre. Non ho alcuna intenzione di affezionarmi a persone che non rivedrò mai più.

«A proposito» interviene Laura, lasciando il suo smalto sul tavolo e prendendomi un po' di sorpresa. «Stasera siamo tutte invitate ad una cena con alcuni ragazzi che abbiamo conosciuto ieri. Vivono proprio qui vicino. La porta accanto. Dovresti venire, è solo per fare due chiacchiere.»

«Sì, dai!» aggiunge Sara, già entusiasta. «Ci saranno anche altri amici, non ti preoccupare. E poi, ti farebbe bene distrarti un po', non pensi?»

Mi fermo un attimo, guardando la mia tazza di caffè come se fosse una risposta definitiva. La verità è che non ho voglia di uscire. Vorrei solo stare a casa, rilassarmi, leggere, dormire un po' di più. La mia missione non prevede fare nuove conoscenze. «Non lo so, ragazze» dico lentamente. «Sono un po' stanca, volevo passare una serata tranquilla».

«Non essere così noiosa!» risponde Sara, facendo una smorfia. «Dai, ti prego. Lo sai che ti farebbe bene. E poi non hai niente da perdere. Vogliamo solo che tu ci faccia compagnia.» I suoi occhi azzurri come il mare e dolci come la nutella, mi rendono tutto più difficile! Non lo trovo affatto giusto.

Laura si avvicina e aggiunge, con quel suo solito tono rassicurante: «Non deve essere nulla di impegnativo, Martina. Basta passare una serata tranquilla, conoscerli un po'. Se non ti va, non è un problema. Ma ci stai?» si ferma un po' a contemplare il mio sguardo perso «Tanto saranno solo un paio d'ore, passeranno in fretta. E poi non li rivedrai mai più»

Le guardo entrambe, indecisa. Penso che forse dovrei staccare la spina e fare qualcosa di diverso. Forse uscire un po' non sarebbe così male. E in fondo, magari mi fa bene parlare con qualcuno di nuovo, senza troppe aspettative.

«Sì, ok» dico alla fine, cedendo. «Vengo. Ma solo per un po', non voglio stare fuori troppo a lungo.»

Sara urla, entusiasta, e Laura sorride, soddisfatta. «Bene! Ti prepariamo una sorpresa, vedrai.»

"Spero soltanto di non pentirmene" penso, mentre si allontanano per continuare la loro giornata.

IG: Napoesja

IG: Napoesja

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.
Mare e monti Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora