Il salotto è grande, elegante, ma c'è un'atmosfera di stasi. I mobili sono disposti in modo impeccabile, tutto è al posto giusto, ma manca la vita di cui tanto mi parla. Giulia, che cammina davanti a me con passo deciso, si volta e mi scruta con quegli occhi così attenti da sembrare impossibili da decifrare.
«Ti aspettavi qualcosa di diverso?» La sua voce è un sussurro che sembra penetrare nell'aria. «O forse pensavi di trovare solo il bel Mattia ad aspettarti? Sorpresa.» ride forte, muovendo le sue mani curate. Non so cosa stia cercando di fare, ma ogni parola che esce dalla sua bocca mi fa crescere un nodo in gola. È come se mi stesse sfidando. Ogni volta che apre bocca, mi mette a disagio, mi fa sentire piccola, inadeguata. Non è solo la sua presenza, è la sua sicurezza, la sua calma che mi fa sentire fuori posto.
«Non sono venuta per chiacchierare con te» rispondo, cercando di mantenere una voce ferma, ma c'è una nota di incertezza che non riesco a nascondere.
Giulia sorride, un sorriso che non promette nulla di buono. «Oh, certo. Cosa ti piace di Mattia? Sei stata ammaliata dalle sue belle parole? Scommetto che avrà raccontato poesie anche a te. È fatto così. È il suo modo di interagire. Nulla di speciale. È un uomo adulto e vaccinato. Non siamo mica tutti alla ricerca di... una storiella d'amore da film, sai?»
La sua provocazione mi colpisce dritta nel petto. La guardo negli occhi, cercando di mantenere il controllo, di non reagire come vorrei. Ma la rabbia mi cresce dentro, come un fuoco che non riesco a spegnere. «Non so di cosa stai parlando» rispondo a voce bassa, cercando di rimanere calma. «Non sono qui per nessun film.»
«Ah, davvero?» si avvicina di un passo, il suo sguardo si fa ancora più penetrante. «Perché sembri proprio una ragazzina che si fa tante illusioni. O magari ti sei solo stancata di essere l'amica di Mattia e pensi che, chissà, un giorno ti noterà. Ma non è così che vanno le cose, Martina. E non è con questa faccia da bambina che otterrai qualcosa.»
Ogni parola è come una fitta, un colpo secco che mi fa vacillare, ma non posso cedere. Non posso lasciarla vincere. Mi tengo dritta, cercando di non mostrare che mi ha ferita. Mi fa sentire impotente, come se non avessi il diritto di essere qui, ma io sono qui, e non andrò via. La guardo dritto negli occhi. «Io non voglio niente da Mattia. Mi interessa solo capire cos'ha. Perché d'un tratto sembra essere diventato di ghiaccio. Non è da lui.»
Mi studia, una risata amara le scivola dalle labbra. «Non è da lui? Da quant'è che sei qui? Parli come se non lo conoscessi affatto.»
«Ma tu chi sei?»
«Spiegartelo non servirebbe a nulla. Non è qualcosa che si capisce in un minuto. E credimi, non è qualcosa che ti farebbe bene.» si ferma per un po' «Fossi in te... me ne ritornerei a... Milano. Milano, giusto?» ride.
Mi sento ferita, eppure qualcosa dentro di me si accende, una forza che non sapevo di avere. «Non sei nessuno per poterlo decidere o per potermi dire cosa fare» dico, a voce ferma, «non sono venuta a mettermi in competizione con te. Tanto meno a farmi mettere i piedi in testa da lui. Sono qui per capire, perché ho il diritto di capire.» e questo non riguarda nessun altro, se non me.
Giulia si ferma, fissandomi per un lungo istante. Poi, con un'espressione che potrebbe sembrare di pietà, scuote lentamente la testa. «Sei così giovane, Martina. Quanti anni hai? 20?» chiede con una voce più dolce, ma non meno velenosa.«22»
«Già! Non capisci nemmeno di cosa stai parlando. Non puoi competere con quello che c'è stato, che c'è e che ci sarà tra di noi. Mattia e io ci conosciamo da anni. Abbiamo condiviso cose che tu neppure immagini.» si ferma per un attimo «se c'è qualcuno che può sconfiggere i suoi demoni, quella sono io»
Non faccio in tempo a controbattere, che sento il rumore dei passi in lontananza. Mi giro e vedo Mattia che appare sulla porta del corridoio. Ha le mani occupate da un vassoio, l'odore che arriva è dolce, ma il suo sguardo è tutto tranne che dolce.
I suoi occhi sono fermi su di me, pieni di quella stessa confusione che sento crescere nel mio petto. Ma cerca di mantenere il controllo, non si lascia scappare nulla. «Cosa ci fai qui?» ... «Mi è sembrato di essere stato chiaro con te»
Giulia non perde un attimo. Come un serpente viscido gli gira attorno, fermandosi alle sue spalle. «Oh, non fare il sorpreso. Martina è qui per... capire cosa ci sia tra noi. Voi. Ha le sue domande, sai?» Le sue parole volano nell'aria come frecce, e ogni freccia colpisce il bersaglio. Mattia si blocca, il vassoio quasi gli scivola dalle mani. La sua espressione diventa dura, gelida. Non è il Mattia che conoscevo, ma uno straniero, un uomo che sta cercando di nascondere una verità che forse non vuole affrontare.
Forse quello ad avere più paura, è proprio lui.
«Questo» abbozza, con una calma che non mi piace affatto. «Questo non è il momento.» conclude, distrattamente, mentre lascia il vassoio sul tavolo.
Ma Giulia non sembra curarsene, anzi, sembra divertirsi a tormentarmi. «Oh, dai, non fare il misterioso. Non vedo cosa ci sia da nascondere. La verità è che non c'è nulla da nascondere, vero?» sibila, sorridendo amaramente. Il mio cuore batte forte. Mi sento come se fossi intrappolata in un gioco che non capisco. Le parole mi si formano in bocca, ma non so se dovrei dire qualcosa o lasciarli parlare. Ho la sensazione che il mio ruolo qui sia quello di spettatrice, eppure non voglio essere spettatrice. Voglio risposte. Voglio capire.
Mi volto verso Mattia, il suo sguardo è un mix di colpa e frustrazione, e all'improvviso vedo una spinta di rabbia che emerge in lui, un'energia che sembra voler liberarsi.
«Io...» la sua voce è diversa, più ruvida. «Tu...» si corregge «tu non capiresti.»
C'è qualcosa di strano in questa dichiarazione. È come se mi stesse allontanando, come se volesse scusarsi ma non potesse. Ma la verità è che, in quel momento, non voglio sentire le sue scuse. Voglio una spiegazione, voglio sentire la verità da lui, e basta.
«E allora?» Lo sfido con gli occhi. «Provaci. Non puoi saperlo. Dimmi cosa sta succedendo.»
Lui esita. Il suo volto è serio, ma nel suo sguardo c'è una lotta interna che mi fa venire la pelle d'oca. Forse sta cercando le parole giuste, o forse sta cercando di proteggere qualcosa. O qualcuno. Giulia si fa avanti, si sporge verso di me, con un sorriso che ora è pieno di scherno. «Te l'ho detto. Non è facile da spiegare.» Il silenzio si fa pesante, e io sono lì, tra loro,
senza sapere cosa aspettarmi.
O forse si, ma non voglio crederci.IG: Napoesja
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Mare e monti
RomanceQuanto si è disposti a lottare per amore? Lasciare la presa o insistere ancora di più? Questa è la storia di Martina, in continua lotta con sé stessa, in bilico tra cos'è giusto e cos'è sbagliato. Per ritrovare la sua spensieratezza ha deciso di la...