Why?

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"Non credevo di sentire la tua mancanza in questo modo.
Ho bisogno di te, ho bisogno di te ogni giorno di più.
Non credevo che facesse male in questo modo...
Dimmi, io e te staremo ancora insieme?
Dimmi, pensi che saremmo durati per sempre?
Dimmi, perché?

It's not supposed to feel this way.
I need you, I need you
More and more each day
It's not supposed to hurt this way...
Tell me, are you and me still together?
Tell me, do you think we could last forever?
Tell me, why?"
Avril Lavigne - Why




Qual è la prima cosa che dovrebbe fare un pirata, con un uncino al posto della mano mancante, proveniente da un mondo magico del quale il resto dell'universo ignora l'esistenza, che sta cercando la sua donna sparita in un abbaglio di luce, la Salvatrice nonché ex Signora Oscura, figlia di Biancaneve e del Principe Azzurro, quando si trova improvvisamente catapultato in una città sconosciuta e senza magia, chiamata Starling City, senza alcuna idea di cosa fare, in che posto andare e da dove iniziare a cercare?

Killian riformulò la domanda nella sua testa.

Qual è la prima cosa che dovrebbe fare un ragazzo qualunque, perso e confuso, che sta tentando di ritrovare la sua donna, senza neanche alcun punto da cui cominciare?

Si ritrovo', come spesso accadeva, a chiedersi cosa avrebbe fatto Emma al suo posto.

Per prima cosa, sarebbe sicuramente andata alla polizia.

E' così che andavano le cose in quel mondo, niente maghi, pozioni o incantesimi, se si aveva la necessità si andava a chiedere aiuto a quegli uomini vestiti in modo ridicolo.

Ma, a proposito di questo, lui non era uno stupido e sapeva bene che se si fosse presentato vestito da pirata e con il suo uncino ben in vista, probabilmente quello ridicolo sarebbe apparso lui e l'avrebbero fatto visitare da uno strizzacervelli o addirittura fatto rinchiudere.

Per questo motivo, appena messo piede in città, aveva abilmente rubato da un negozietto degli abiti più adatti alla situazione.

Ovviamente jeans e giacca di pelle, rigorosamente neri, per non perdere l'abitudine.

Almeno così era a suo agio.

Aveva tolto l'uncino e nascosto in una sacca, anch'essa soffiata sotto il naso di una commessa che non aveva minimamente badato al suo abbigliamento, persa com'era a fargli gli occhi dolci e a civettare.

Un tempo avrebbe colto al volo l'occasione di una nuova conquista e invece quella volta riuscì solo ad immaginare Emma e la sua faccia contrariata: l'avrebbe sicuramente trattato male la commessa e poi se la sarebbe presa con lui.

Quel pensiero lo fece sorridere.

Emma... La sua Emma.

Seguendo le indicazioni, raggiunse facilmente il dipartimento di polizia.

Era diverso dall'ufficio dello sceriffo di Storybrooke, era enorme e caotico, dovette schivare due o tre persone che correvano impazzite da una parte all'altra, per non rischiare di cadere.

Nessuno sembrava badare a lui, perciò Killian si diresse verso la porta bianca, dalla vetrata trasparente e opaca, dalla quale si vedeva un uomo, impegnato in una fitta conversazione telefonica e, dalla faccia che aveva, non doveva essere nulla di piacevole.

Bussò senza esitazione, ma non ottenne risposta.

Al terzo inutile tentativo, innervosito, aprì la porta e s'infilò nell'ufficio.

Per la prima volta, l'uomo dietro la scrivania alzò lo sguardo.

"Posso richiamarla più tardi procuratore? Si, va bene, glieli farò avere. A risentirla."

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