Just a dream

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"Stavo pensando a lei, pensando a me.
Pensando a noi, cosa ne sarà di noi?
Apro i miei occhi, si: era solo un sogno.
Così torno indietro, lungo quella strada.
Lei, tornerà indietro? Nessuno lo sa.
Mi accorgo, si, che è stato solo un sogno.

I was thinkin about her, thinkin about me.
Thinkin about us, what we gonna be?
Open my eyes, yeah; it was only just a dream.
So I travel back, down that road.
Who she come back? No one knows.
I realize, yeah, it was only just a dream".
Just a dream - Nelly


C'era qualcosa di diverso quella volta.

Emma l'aveva avvertito sin dal primo istante.

La scena di base era sempre la stessa.

Lei era sulla nave, seduta a prua, impegnata a godersi quell'insolito senso di pace, sotto i raggi di un sole splendido.

Il suo pirata era ancora lì, di spalle, con la mano stretta attorno al timone.

Guardava l'orizzonte senza mai voltarsi nella sua direzione.

Ma inaspettatamente, un'onda violenta giunta da chissà dove, scosse il vascello.

L'oceano, che fino a pochi secondi prima era una tavola, ora veniva increspato da correnti impetuose.

Un vento disumano si levo' nell'aria.

Il cielo diventava sempre piu' nero e mandava lampi d'ira.

Persino l'acqua aveva perso il suo colore azzurro cristallino, diventando grigio scuro intenso.

Emma si aggrappò con tutta la forza che aveva in corpo alla trave che aveva accanto, per evitare di finire in mare.

Spaventata e impotente, si volto' verso il Capitano.

"Vieni qui! Aggrappati alla trave!"

Urlò, cercando di sovrastare il rumore assordante della tempesta, mentre le prime gocce di una poggia fitta le colpivano il viso come tanti piccoli aghi.

Ma il Capitano non sembrava sentirla.

Restava fermo dov'era, in piedi, come se tutto quello che stava succedendo non lo riguardasse.

Come se non se ne fosse nemmeno reso conto.

"Ehi! Mi senti?!? Cadrai in acqua se resti lì!"

In realtà quella che stava rischiando di diventare cibo per squali era lei, sballottata da una parte all'altra da una forza che sembrava aumentare sempre più.

Al contrario delle sue forze, che stavano cedendo.

Un' altra improvvisa onda anomala la colpì in pieno, facendole perdere la presa sulla trave.

Intontita dallo sbalzo e dall'acqua, agitò le braccia nell'oscurita', alla ricerca di un appiglio.

Per sua fortuna, le mani si aggrapparono ad una corda, ancorata chissà dove e sbucata dal nulla.

Il pavimento era diventato quasi verticale.

La nave non era che un giocattolo fluttuante legato alla volontà impazzita di Poseidone.

Tanto che Emma, appesa ad un filo, era ad un passo dagli abissi e sapeva che non avrebbe resistito a lungo.

"Aiutami."

La voce le uscì come un suono strozzato, roco e bruciante per la troppa acqua marina ingerita.

"Aiutami, ti prego."

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