Cambio Di Vita

Capitolo 2 - Cambio di programma

Maria's pov 
Sento la sveglia di Hope che segna le 7:30.
Oh no, perché non ha suonato alle 7?
Abbiamo mezz'ora per prepararci mentre i suoi sono a lavoro per fortuna il loro turno inizia alle 6:30 del mattino.

Mi vesto mentre urlo il nome della mia migliore amica. Il suono rimbomba per la stanza ma lei non sembra volersi alzare. Finalmente dopo dieci minuti dalle mie urla, si sveglia.

"Tra meno di un ora e mezza dobbiamo trovarci all'aeroporto."

"Porca puttana." Impreca, alzandosi e preparandosi in fretta e furia. Prendiamo i borsoni, li carichiamo in macchina e partiamo.

Per fortuna arriviamo alle 8 in punto all'aeroporto poiché quest'ultimo è a 10 minuti di distanza dalla casa di Hope. Facciamo i controlli e ci avviciniamo al nastro trasportatore.

"L'aereo per Londra e quello diretto a Miami partiranno tra 10 minuti. I passeggeri sono pregati di entrarvi all'interno." Ci avvisa una voce femminile proveniente dagli altoparlanti. Mettiamo le valigie sul nastro trasportatore e ci dirigiamo all'aereo. Ci sediamo ai nostri posti. 

"I passeggeri sono pregati di allacciare le cinture di sicurezza perché l'aereo decollerà a minuti." Ci avvisa un'altra voce, sempre appartenente ad una donna.

Facciamo come ci è stato detto. Dopo qualche minuto sentiamo l'aereo muoversi, mi affaccio al finestrino, a fianco a me, e vedo che ci stiamo alzando da terra.

"Hope guarda." Indico il finestrino.

Mi appoggio al finestrino e mi addormento mentre Hope è intenta a leggere un libro. 

***
"Si prega a signori passeggeri di slacciare la cintura e uscire dall'aereo dal momento che siamo atterrati." Mi sveglio e sento quella voce maschile parlare attraverso l'altoparlante.

Sveglio Hope che si trova appoggiata a me e scendiamo non prima, però, di aver slacciato le cinture di sicurezza e, dopo aver recuperato i nostri bagagli, usciamo dall'aeroporto.

Entriamo in un taxi che ci porta nel centro di Londra. 
Scendiamo dopo averlo pagato e l'aria che si respira non è molto inquinata come si legge su Google.

"Ma dove si trova la via Shakespeare?" Mi chiede Hope ed io alzo le spalle.

"Non lo so chiediamo a quella signora." Indico una signora e mi ci affianco, seguita dalla mora.

"Scusi signora, potrei chiederle un'indicazione?" La signora si gira verso di noi ed annuisce.

"Potrebbe indicarci la via Shakespeare?" La signora ridacchia. 

"Buongiorno ragazze comunque quella via si trova a Londra."

"E noi non siamo a Londra?" Chiede ovvia. 

"Mi dispiace per voi ma non siete a Londra ma bensì a Miami." Ci guarda torva. 

"Cosa?" Chiede la mora, sbalordita mettendosi una mano tra i capelli e scompigliandoseli.

"Si siete a Miami, in America c'è qualche problema?" 

"Sì in realtà veda noi siamo diciannovenni e poiché volevamo andarcene dal nostro paese dove siamo cresciute cioè Napoli, siamo scappate." Hope mi da una gomitata, sorridendo alla donna. Non avrei dovuto spifferare niente ma allora? Siamo a chilometri di distanza da lì.

Mi fermo e la signora mi fa segno di continuare

"Beh, io ho acquistato 2 biglietti aereo per Londra e avevo prenotato una casa via Internet e anche l'inscrizione ad un college di Londra. Ma quando abbiamo preso il volo ci siamo addormentate e quindi ci siamo svegliate pensavamo di stare a Londra." Continua a dire Hope. Il guaio è stato fatto oramai. 

"Invece siete a Miami, infatti ho sentito che il volo per Miami e quello di Londra partivano alla stessa ora." Dice la signora. 

"Giusto ma lei come fa a saperlo?" Domando io

"Beh vedete mia nipote che ha la vostra stessa età ha deciso di scappare anche lei e mi ha chiamato. Ci siamo messe d'accordo su l'ora che arrivava però lei si è affittata una casa qui a Miami e potrei vedere se volesse delle coinquiline cioè voi!

"Ma lei è un angelo o cosa?" 

"No, però, voglio aiutare le ragazzine che scappano dal loro passato." Ridacchia la donna. 

"Ma per il collage?" Chiedo a Hope

"Beh c'è un collage vicino casa di mia nipote che ha ancora le iscrizioni aperte dove anche mia nipote deve iscriversi poteste andare lì."

"Riconfermo quello che ho detto.Lei è un angelo sceso per aiutarci." Scuoto la testa, ridendo. 

"Potete venire da me, mia nipote sarà a casa mia tra un po'." Ci sorride e Hope annuisce. 

"Non sappiamo come ringraziarla." Dico scioccata ancora dalla situazione. 

"Non c'è ne bisogno. Anche io sono scappata dalla mia vita, avevo 18 quando decisi di venire qui per scappare dal mio passato di Boston e mia nipote ha seguito le mie orme." Arriviamo a casa sua e ci prepara una tazza di caffè

"Perché siete scappate?" Domanda la donna

"Il passato non è stato dei migliori, io soffrivo di bullismo sia verbale che fisico." Hope guardo tutt'altro che la donna. 

"Io non volevo abbandonare la mia migliore amica. E poi è bello viaggiare."Dico e sento la donna ridacchiare a queste parole. 

"Voi siete delle ragazze forti si vede ma ricordatevi dietro un armatura si nasconde sempre un cuore leale. E solo una persona potrà distruggere quell'armatura. Solo una persona per ognuna di voi. Vi siete create un muro con i mattoni che vi hanno lanciato ma qualcuno vi romperà quel muro." Mi pare un avvertimento. Sentiamo il campanello suonare

"Sarà mia nipote ve la faccio conoscere." Sorride.

Dopo qualche minuto Giovanna, o almeno era quello che ci aveva detto durante il tragitto città-casa, rientra in cucina con una ragazza con i capelli lunghi biondi e gli occhi verdi.

"Ragazze lei è Caroline e nipotina mia queste sono Maria e Hope. Caroline ha accettato molto volentieri il fatto che andiate a vivere con lei." Lei ci sorride e noi ricambiamo.

"Mia nonna ha detto anche che mi iscriverete al college che frequenterò io, giusto?" Domanda la bionda ed annuimmo. 

"Ne sono felice non ho amiche qui essendo di Boston ma credo che potremmo diventarlo." 

"Sarebbe bellissimo." Sorride alla ragazza. 

"Dai venite andiamo alla nostra nuova casa." Hope annuisce e la segue felice, affiancata dalla sottoscritta. 

Salutiamo la gentile signora che ci ha salvato dai guai che avevamo combinato.