Capitolo 3

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Decisi di andare da lui so che me ne pentiró ma ero ansiosa di sentirlo cantare, così camminai lentamente e mi misi dietro la sua porta , amavo come cantava peccato che ha lasciato il suo sogno..... cosi che i minuti passarono ad ascoltarlo ero stanca ma non volevo smettere di ascoltarlo..., mi era venuta una idea presi il mio cellulare e registrai fino alla fine , passarono i minuti e lui cantò anzi "urlò' una canzone, spensi la registrazione e andai nella mia stanza ma, dei singhiozzi mi fermarono, mi faceva tanta pena sentire Louis piangere e maledirsi continuamente , ma se mi giravo e andavo da lui di sicuro mi avrebbe mandato al quel paese ma, avevo voglia di andare da lui ad abbracciarlo ma non potevo..potevo peggiorare la situazione.

Così che andai di corsa al muro, e mi appogiai a esso, entrai nella stanza e mi sedetti nel letto, mi sentivo angosciata, presi il cellulare, auricolari e ascoltai nel dispositivo la voce di Lou...oh Lou, la canzone andava da sola...una dopo l'altra, mi scesero le lacrime...questa notte sarà dura...lo so.

La mattina seguente i raggi del sole penetrarono da quella buffa finestra rotonda, non volevo alzarmi..'merda la colazione per Louis' pensai

Mancavano 10 minuti per le 8, mi lavai i denti e mi spazzolai di fretta i capelli, scesi in cucina wow..non avevo mai notato quanto fosse grande la cucina, sembrava una mensa era pazzesca, aprì il frigo velocemente e presi della roba, roba che non sapevo da dove iniziare, tirai fuori una ciotola e ci buttai delle uova, latte e zucchero poi mescolai il tutto con un cucchiaione, vidi una padella e misi quella roba fatta con uova e latte nella padella, cercai di accendere il fuoco con l'accendino 'come cazzo si fa' mi resi conto che era elletrica la accesi e con la padella feci dei giochi per cuninare meglio i pancakes 'wella, guarda un po qua come sono brava' pensai.

Mi misi comoda in una sedia e aspettai un paio di minuti, guardai il cellulare delle notizie interessanti.
C'era un odore strano.....

"cazzo i pancakes!!! Stanno bruciandoo aaahhhh!!!" Urlai
Iniziai a girare per la cucina con uno straccio provando a mandare via il fumo, presi la padella e buttai i pancakes nel piatto.

Per fortuna l'odore del fumo era quasi scomparso, presi dello sciroppo d'acero e del latte buttato sui pancakes, sentì dei passi provenire dalle scale, era Louis!, provai a calmarmi mi sedetti su uno sgabello e mi appogiai al tavolo di marmo aspettandolo, 'quanto ci mette' pensai, cosi presi un po di roba da mangiare per me, aprì il frigo e presi uno yogurt alla fragola, ...oh SHIT sentivo la sua respirazione proprio dietro di me, corsi subito al mio posto , lui era davanti alla porta solo con i boxer.

Se voleva uccidermi lo stava facendo dannatamente bene.

Presi il mio yogurt e passai al suo fianco per dirigermi in salotto.

-buongiorno Louis qui c'è la tua colazione,io vado in salotto- dissi, ma il suo braccio mi impediva di passare, ero nei guai da poco ho scoperto che le persone che non possono vedere sviluppano meglio gli altri loro sensi.

Guardai la sua faccia aveva un sorriso a 32 denti , volvevo uscire da quella situazione non sopporterei stare un'altro secondo li.

_Per favore..lasciami Lou- dissi timidamente.

-Ti ho detto che non voglio essere chiamto così, piccola siediti qui con me a mangiare,che ne dici?-

Non sapevo come dire di no a quel sorriso e ai suoi occhi.

-Si, louis- è stata la mia risposta mentre mi mordevo il labbro inferiore.

Non sapevo perché si comportava così...così bipolare però mi piaceva ed era divertente, ci sedemmo a mangiare ,era un po strano cosi decisi di parlare con lui.

-E..che genere di musica ti Piace ascoltare?- domandai

-Sai mi piacciono i The fray e i Beatles -disse sorridendo

-Oh davvero, anche a me, speriamo di andare d'accordo- dico entusiasta.

-Io, non ti ho mai detto di andarci- disse ridendo e scuotendo la testa verso il basso.

"Che cogliona che sono" pensai.
Decisi di ridere con lui e mantenere il gioco della figura di merda che ho appena fatto, mi piaceva il suo sorriso e stare con lui, ma sapevo che questo momento di felicita non sarebbe durata per sempre.

-Quindi, quanti anni hai?- Domanda questo, mentre avvicinavo il cucchiaio verso la mia bocca.

-Ne ho 17- risposi velocemente

-Oh...io 19- disse con una smorfia.

-Senti domani cucini meglio i pancakes  eh, sarò cieco ma non idiota su queste cose-mi disse ridendo.

In quel momento arrivò Liam aprendo la porta.

-HEY GUYS!!-

-Quiii siamo qui-urlai entusiasta,
Liam in men che non si dica era dietro di noi e disse

-vi vedete come una bella coppia felice-

-Ma per favore- rispose Louis sbuffando.

"Sento che le mie guancie in poco tempo scoppieranno" urlai dentro di me.

-Hahah, che ne dite di andare al parco?-ci propose Liam con entusiasmo.

-Ci STO- risposi con entusiasmo e andando ad abbracciarlo.

-Ti devo raccontare una cosa- dissi a liam con voce bassa

-Okay- disse lui sussurando.

Ci sedemmo nel grande divano del salotto e decisi di raccontare quello che era sucesso la sera prima:

-Lui stava cantando....eh bhe decisi di ascoltarlo ma calmati sono solo rimasta fuori dalla sua porta ma, in una di quelle ha cominciato a mandare maledizioni e a singhiozzare, non so che aveva e per lo più stamattina era di buon umore ed è strano, non capisco- dissi sempre a bassa voce, temevo che ci potesse sentire.

-Bho manco io, ma sono felice che ora sia di buon umore, la maggior parte delle volte è sempre di cattivo umore ma so che tutto questo che sta passando rimane sempre forte, se fossi stato in lui sarei già diventato pazzo, e per cantare ha questo problema io gli ho detto mille volte che anche se sei cieco non è un impedimento per inseguire il proprio sogno ma, lui lo nega sempre.
Ora piccola andiamo si fa tardi, e a lui non piace stare solo e sopratutto aspettare , andremo solo al parco va bene Mary ?-

Io solo annui, -forza ragazzii si esce a paseggiare!- Dissi emotivamente

-Non siamo cani Mary -disse Louis con la fronte arrugata facendo una smofia...frontale(?)

-Cambia quella faccia usciremo un po, ah e per domani non uscire seminudo difronte a Mary -disse liam

-Tss, non m'importa è casa mia, andiamo si o no?- Disse Louis stiracchiandosi.

Aprì la porta e ci dirigemmo al parco, non era così lontano ci abbiamo messo 15 minuti a piedi, quando arivammo al parco c'erano tante persone,

Liam prese Louis dal braccio per assicurarsi che non inciampasse, io restai ad osservare il paesaggio e in pochi minuti mi ritrovai sola, mi misi a cercali e vidi che Liam lasciò a Louis in una panchina di fronte al lago, volevo andare da lui ma Liam mi fece cenno di lasciarlo solo, mi prese per la mano delicatamente e ci sedemmo sul prato.

-Liam perché non posso andare da lui?-

-Mi spiace piccola, ma gli piace stare solo in quella panchina, manco io posso sedermi con lui, sai lui non è strano, lui prima era una persona gioiosa, allegre amava la vita, ma poi si allontanò dalle persone che conosceva e sono rimasto solo io, nessuno lo sopporta temo che quando avrò una famiglia io, non lo sopportero più e lo dovrò lasciare.-

-Non succederà Liam -dissi abbracciandolo
-mentre io lavori come babysitter io lo aiuterò ,sai.. tu sei la prima persona che conosco in questo paese..., che fa Louis ogni volta che è in quella panchina?-

-Non lo so, a volte sta li un'ora a deprimersi, come un foglio in bianco........da...quando è cieco.-

"..cavolo.."

AMORE CIECODove le storie prendono vita. Scoprilo ora