D'istinto mi alzai molto rapidamente per allontanarmi da lui. Mi guardai in giro per cercare qualcosa con cui colpirlo nel caso avessi dovuto difendermi, ma quella camera era troppo vuota. Tutta quella situazione era molto in verosimile e faticavo a credere che stesse succedendo veramente.
Lui tentò di avvicinarsi ed io sentii la paura crescere pian piano dentro di me. Cominciai a tremare, ma decisi che la cosa migliore da fare sarebbe stata essere distaccata e non mostrare che ero intimidita da lui. Chiusi gli occhi e respirai profondamente tornando alla ricerca della calma e quando li riaprii lui era ancora fermo sulla porta con il suo sguardo pesante su di me.
Non dovevo avere paura, non avrebbe potuto fare niente o l'avrei denunciato, dovevo pensare a qualcosa che mi calmasse ancora di più e stranamente, pensai ad Effy.
-Dove siamo?- Chiesi mantenendo un tono duro e calmo.
-Vuoi davvero saperlo?- Un sorrisetto comparve sulle sue labbra e questo mi preoccupò ma no, non dovevo perdere posizione. Volevo sapere dove mi trovavo e come avrei fatto a raggiungere Effy, che in quel momento regnava nella mia mente, e Brent, con cui avevo un legame particolare. In effetti non mi ero mai soffermata a riflettere su quello che provavo nei confronti di Brent; quando lo vedevo mi faceva stare bene e tra le sue braccia mi sentivo protetta. I suoi baci mi davano la forza di andare avanti e mi donavano quella felicità che non avevo conosciuto per anni, ma ero sicura di non amarlo. Non avrei mai provato un sentimento così forte per una persona ed ero sicura che lui non mi avrebbe mai considerata "la sua ragazza".
-Si.- Risposi ad un tratto scacciando quei pensieri, cercando di non apparire debole.
Lui fece due passi verso di me, ma si bloccò prima che potessi dirgli qualcosa.
-Guarda tu stessa.- E con un cenno del capo indicò la finestra che si trovava alla destra del letto. Non l'avevo notata prima per via delle tende bianche che la coprivano e la facevano mimetizzare con il muro. Tutto quel bianco mi stava dando la nausea.
Mi diressi a fatica e con passo incerto verso il punto che mi era appena stato indicato e mi sorpresi di come, nonostante li mie poche energie e i miei muscoli quasi inesistenti, io riuscissi ancora a reggermi in piedi ed a camminare.
Appena arrivai davanti a quella tenda ebbi un po' di esitazione. Volevo sapere dove mi trovavo, ma avevo anche paura poiché sapevo con certezza che avrei sofferto tanto se mi fossi trovata in un luogo fuori dal mondo e lontano da Effy. Mi accorsi che non facevo altro che pensare a lei e questo non mi diede affatto fastidio e mi ricordai di non averla ringraziata abbastanza per tutto quello che aveva fatto per me e che continuava a fare. Conoscerla era stata veramente la cosa più bella che mi potesse capitare ed è strano dire così, di Brent non avrei mai parlato in quel modo. Eppure era per merito suo se l'avevo conosciuta, dato che stavo scappando da lui, o molto probabilmente dai suoi sentimenti e dal suo bacio inaspettato. Tutto quello che mi era successo da una settimana e passa era collegato, anche involontariamente, a Brent e questo mi spaventò molto. Una sola persona conosciuta per caso era riuscita a cambiare radicalmente la mia vita, ma non le mie abitudini. Riflettei per un attimo e poi ricordai: non tenevo in mano la mia lametta da una settimana; non mi tagliavo da così tanto tempo e ne sentii la mancanza per un momento, ma poi mi decisi a scacciare una volta per tutte tutti i pensieri che mi offuscavano la mente per poter tornare alla realtà.
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RomanceLa vita è imprevedibile. Da bambina pensi che tutto possa andare per il meglio e non vedi l'ora di diventare grande per poterti divertire, per uscire con le amiche e fare pazzie con i ragazzi. Ma, come ho detto, la vita è imprevedibile e non sapremo...