Capitolo 4

548 26 0
                                    

Rochi guarda Lali sorpresa e le dice -Andiamo subito dal preside, quel tipo è pazzo!- Lali fa cenno di no con la testa, si appoggia alla parete ricordando ciò che era successo nel bagno:

Flasch Back
Lali guardava Peter, lui la guardava e sorrideva. Il calore stava diventando insopportabile, ma certamente non si sarebbe tolta i vestiti d'avanti a lui. Il ragazzo, senza pudore, si tolse la maglietta e si stava per togliere i pantaloni quando Lali gli urlò -Fermo! Fermo!- Lui si tirò di nuovo su i pantaloni e la guardo. Sorrideva, come se fosse felice di stare in quella situazione. 
Il litigio scoppiò più che altro per necessità, perché la temperatura e la passione (che loro si ostinavano a reprimere) si erano fatti troppo forti, quindi per non baciarsi, hanno iniziato a litigare, ad urlare insulti fino a rimanere senza voce, Lali pensava che in questo modo, chi passava da lì si sarebbe accorto e sarebbe entrato. Ma c'erano due problemi: A. chi entrerebbe in un posto dove due litigano...Tutti si erano stancati dei loro litigi. B. nessuno passava di lì, perché era un appartamento che si trovava in un posto appartato, non c'era niente lì vicino, ne una classe, ne un'altra abitazione, solo una parte del boschetto dove non va nessuno. 
In più di un occasione i due si stavano per baciare, ma per fortuna il sonno ha vinto sulla passione.

Fine Flasch Back

Rochi la guardo e le disse -No, Lali, noi andiamo subito dal preside, se no dalla polizia...Quel tipo ti ha mantenuta chiusa in un bagno, contro la tua volontà, questo si chiama rapimento, poteva farti qualcosa!- Lali la guardò, sapeva che Rochi aveva ragione, ma non riusciva a decidersi. Notò Gaston dirigersi verso di loro, gli doveva una spiegazione. Rochi lo guardo. Gaston si fermo d'avanti a loro e chiese a Lali -Già siete andati a letto? Già ti ha lasciata? Già sei diventata una delle tante? Non immaginavo che tu fossi come le altre ragazze, mi hai deluso Lali!- Lali fece cenno di no con la testa, ma non riusciva a parlare, per via delle lacrime. Quindi fu Rochi a spiegare la situazione -Non è quello che pensi, Peter l'aveva chiusa in bagno ed aveva alzato la temperatura. Ora sto cercando di convincerla ad andare dal preside o/e dalla polizia- Gaston guardò Rochi, poi Lali, poi entrò in casa. Peter stava parlando al telefono e stava ridendo. Gaston gli tolse il telefonino di mano e chiusa la chiamata. Peter si lamentò -Hey, ci stavo parlando!- Gaston respirava con difficoltà, era nervoso. Gli diede un pugno e Peter cadde a terra. Poi si alzò ed iniziò a picchiarlo. Iniziò una vera e propria rissa. Le ragazze tentarono di calmarli, ma era tutto inutile. Dopo un paio di minuti arrivo il vigilante, che li fece calmare e li portò tutti nell'ufficio del preside. Il preside non si sorprese di essere chiamato a mezzanotte e mezza, per Lali Esposito e Peter Lanzani, e non fece domande. Quando entrò nel suo ufficio e trovò Gaston e Peter pieni di lividi, Lali che piangeva, e Rochi che cercava di consolarla, seppe che la cosa non gli sarebbe piaciuta e si preoccupo all'istante. Si sedette alla sua scrivania, e lì guardò. Notò che Rochi era l'unica persona calma e la incitò a parlare. Rochi sospirò e spiegò tutto ciò che era successo. Il preside rimase a bocca aperta, si poteva aspettare tutto da Peter, poteva accettare tutto, ma non quello. Quello era troppo, anche per lui. Guardò Lali, che continuava a piangere e le chiese  -Vuoi fare la denuncia?- Lei fece cenno di no con la testa, tutti si girarono verso di lei, e Lali disse -Non è successo nulla, solo è stato brutto essere rinchiusa!- Il preside fece cenno di si con la testa, si giro verso Peter e gli ordinò -Chiedile scusa!- Il ragazzo fece cenno di no con la testa. Gaton lo fulmino con lo sguardo ed esigette -Chiedigli immediatamente scusa!- Il ragazzo fece cenno di no con la testa. Rochi lo guardo male, poi riportò lo sguardo su Lali che piangeva ancora. Lali non voleva ammetterlo, ma il comportamento di Peter l'aveva delusa, non si aspettava niente di buono che venisse da lui, ma non una cosa così. Poi, essere rinchiusa in un posto piccolo per così tanto tempo le aveva fatto rivenire la paura per gli spazzi piccoli. Ma la cosa peggiore era stata che passare tempo con lui un po' le era piaciuto, e dato che sorrideva pensava che gli fosse piaciuto anche a lui, "era stata veramente una stupida!" si disse. Il preside guardò Peter e lo avvertì -O le chiede scusa o sarò costretto a chiamare i suoi genitori!- Peter si mise ad ascoltare la conversazione, non voleva altri problemi con i suoi genitori, i rapporti già non erano dei migliori. Stava per farlo, quando la dolce e fragile voce di Lali disse -No, non c'è n'è bisogno...Voglio solo andare a dormire, e dimenticarmi di tutto. Posso?- Il preside la guardò, era sorpreso, ma constatando che era stata una giornata dura per la ragazza e che lei non aveva fatto nulla, la lasciò andare. Lasciò andare anche Rocio, con l'avvertenza di non rientrare in una camera che non fosse la propria a quell'ora. Però non lasciò andare i due fratelli. Guardò Gaston e disse -So che tu lo hai fatto per difendere la tua compagna, ma la violenza non genera che altra violenza- Poi si girò verso Peter, e la sua voce perse la calma che aveva -Lei mi ha veramente deluso...Come le viene in mente di chiudere in un bagno una sua compagna, col riscaldamento al massimo? Poteva succedere qualcosa. Non ci sono ragioni valide per ciò che ha fatto. Ma tenti di convincermi- Peter lo guardò, non aveva una scusa, e la verità non era molto buona, però non aveva altro che usare quella scusa -Niente. Non volevo uscisse con Gas!- I due lo guardarono sorpresi. Gas da una parte se lo immaginava, lui voleva tutto ciò che voleva lui, Lali non era da meno. Però non si immaginava che avesse fatto una cosa del genere per ottenere ciò che voleva. Il preside non si immaginava che era per gelosia, e si meravigliò a sentire quello che il ragazzo aveva detto, immaginando tutt'altra cosa. Lo guardò e gli chiese -Amore? Veramente?- Peter stava per dire di no, quando si accorse, che forse così sarebbe potuto scappare alla punizione, o almeno ottenerne una più piccola. Sorrise e si finse innocente ed imbarazzato, si mise una mano fra i capelli e disse -Si, non ero riuscito a dirglielo o a farle cambiare idea!- Il preside lo guardò, il suo guardo severo si addolcii un po', anche lui era stato ragazzo, non aveva mai fatto una cosa così per conquistare una ragazza, ma tutti hanno comportamenti diversi. Tentò di nascondere un sorriso e disse -Ok, la capisco, ma che non accada più. Che chieda scusa alla sua compagna, anche se lei non vuole, e cerchi di aggiustare le cose. Come punizione le toccherà aiutare la bibliotecaria per una settimana, dopo le lezioni!-  

Il giorno dopo:
Peter non aveva dormito molto, cercando un modo per scusarsi. Anche lui aveva capito di aver sbagliato, ma non gli vennero molte idee in mente. Poteva aiutarla a lavoro, ma non era molto una buona idea perché avrebbe dovuto lavorare. Avrebbe potuto regalargli qualcosa, ma non sapeva quali erano i suoi gusti. L'unica opzione era invitarla ad uscire, ma lei quasi sicuramente gli avrebbe detto di no. Però tentar non nuoce. Quando suonò la sveglia, lui già era sveglio da un po'. Si preparò e si vestì. Quando tornò in camera, Lali si stava stiracchiando. Era seduta sul divano a guardare la TV. Le si avvicinò. Lui le sorrise, lei lo ignorò. Peter si mise d'avanti al televisore, per avere la sua attenzione, ma più che altro ottenne la sua rabbia. La ragazza si alzò dal divano, gli andò vicino e lo spinse. Il ragazzo perse l'equilibrio, ma riuscì a riottenerlo velocemente. Lei lo guardò furiosa e gli urlò contro -Ieri non ho voluto le tue scuse, ne le voglio ora. Non voglio sentire la tua voce. Non voglio le tue scuse, sopratutto se non vere. Perché la verità è che a te non dispiace nemmeno un po'. Non lo hai fatto per amore, o una delle stupidaggini che hai detto al preside, lo hai fatto perché sei un bambino. Un bambino viziato, che vuole tutto ciò che non puoi avere, hai visto in me una sfida. Io non voglio essere una sfida. Dal primo giorno ho cercato di andare d'accordo con te, ma tu mi tratti come se fossi un mostro. Ora lasciami in pace!- Detto questo prese le sue cose e si ritirò in bagno. Peter si sentiva uno schifo per ciò che aveva fatto. Lali aveva ragione, aveva ragione su tutto.

Mentre serviva ai tavoli, del piccolo bar della scuola, a Lali venne un idea, l'idea perfetta, per farla pagare a Peter. Lui trattava le ragazze come giocattoli, come oggetti, lui mai si era sentito così e ci voleva una che lo facesse, e quella poteva essere lei. Anche a lei era successa la stessa cosa che alle altre, in modo diverso, ma pur sempre era stata usata. Doveva fargliela pagare.
Quando Peter entrò nel bar, non si sorprese, ci veniva sempre, per infastidirla. Però non si sedette al suo solito tavolo, ma le andò vicino. Lali lo guardò, e Peter le chiese -Che ne dici di uscire?- Lali lo guardò male e lo attacco -Non fare l'idiota, non voglio la tua pietà...Poi lo so che lo fai solo per gioco. Una scommessa?- Peter fece cenno di no con la testa e le spiegò -è per farmi perdonare, non accadrà niente- Lali lo guardo, e finse di essere interessata, come avrebbero fatto le altre, lo guardò gli sorrise e disse -Allora se è per questo ok!- Peter la guardò sorpreso, ma non ci pensò su molto.   

Diamonds Storia LaliterDove le storie prendono vita. Scoprilo ora