Capitolo 34

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Narra Peter:
Quando sento la voce di mia madre da dietro alla porta e vedo Lali, provo un leggero imbarazzo, e prego perché non entri. Quando sento i suoi passi allontanarsi tiro un sospiro di sollievo. Mi alzo, ci alziamo, e ci vestiamo, poi scendo a fare colazione, per mettere sotto l'albero i suoi regali. Quando scendo mia madre mi sorride, io ricambio e mi avvicino all'albero -Che fai?- Mi chiede lei da dietro. Io mi giro, con le guance un po' rosse, un sorriso gigante e le spiego, senza guardarla negli occhi -Metto sotto l'albero i regali di Lali. Lei ieri mi ha anticipato uno dei suoi- Rivelo, senza però dire quale, non posso, non a mia madre! Lei perde il sorriso. Non capisco. Incrocia le braccia al petto e mi dice -Non mi piace quella ragazza- Mi alzo di scatto e chiudo le mani a pugno, il mio sguardo si indurisce, come può dire questo? Nemmeno la conosce. -Ma non puoi dirlo, non la conosci!- Le dico. Lei anche indurisce lo sguardo e mi ordina -Non parlarmi in quel modo!- L'arrivo di mio padre interrompe la nostra litigata -Peter ha ragione, non la conosciamo, non ne parliamo adesso, è Natale!- Noi facciamo cenno di si con la testa. Lali scende le scale, le sorrido, e le sue guance si colorano di rosso, quando se ne accorge. Quasi inciampa nelle scale, ma per fortuna recupera l'equilibrio appena in tempo. Tiro un sospiro di sollievo. Lali ci si avvicina, e mi da un bacio su una guancia, poi indica il soffitto, io alzo lo sguardo e vedo un rametto di vischio. Sorrido, anche ripensando alla notte precedente, poi mi abbasso un po' per darle un'altro bacio, sta volta sulle labbra. -Vuoi vedere i tuoi regali?- Le chiedo staccandosi. Lei mi guarda e sospira prima di dirmi -Non dovresti farmi più di un regalo- Lui mi sorride e mi chiede, sussurrandomi in un orecchio -Però tu me ne dai due- Lei sorride e mi risponde -Perché te li meriti!- Io le sorrido, ma lei ha uno sguardo strano. -Tutto ok?- Le chiedo preoccupato. Lei fa cenno di si con la testa, anche se mi sembra strana, poi mi dice -Forse, solo, avrai un'altro regalo inaspettato quando torneremo a casa- Io la guardo senza capire, ma lei mi dice che è solo un po' stanca. Decido di darle retta, e prendo uno dei suoi regali, e glielo passo, lei lo apre. Mi guarda senza capire. Sono un mazzo di chiavi ed il porta chiavi c'è una scritta, ricamata a mano, che ho scritto io. Lei lo guarda, ci passa su una mano e poi legge -Ti amo!- Io sorrido, e le do un'altro bacio. -Hey guardate che stiamo aspettando voi!- Dice Pablo dalla cucina. Mia gli da un pugno e dice -Zitto, sono così dolci!- Sorrido. Mentre Lali nasconde la testa nell'incavo del mio collo. Poi le dico, sedendoci a tavola. -Le chiavi sono di un auto che troverai nel parcheggio della scuola- Mia madre per poco non si strozza con l'acqua, mentre lei mi guarda stupita e mi dice -Ma sei scemo?- Tutti la guardano senza capire la sua reazione, io compreso. Poi continua -È un regalo troppo costoso, non posso accettarlo!- E cerca di ridarmi le chiavi, ma io non lo accetto. E gliele rido, poi dicendole -Hai avuto troppe delusioni nella tua vita, troppi Natali rovinati dai fantasmi passati, ora ti meriti qualcosa di migliore, ed io non so se sarò quel qualcosa, ma almeno ci provo. Quindi accetta questo cavolo di regalo, perché non è niente di che!- Lei mi sorride, ed iniziamo tutti a fare colazione.

Narra Lali:
Peter è folle! Mi ha comprata un'auto, e già mi sto pentendo del mio regalo. È da un mese che metto da parte i soldi per un regalo per lui, dicendogli che era per un auto o per una macchina fotografica o cose del genere, ed in vece erano per i suoi regali. Avevo lavorato come una matta, ma non penso che sarà così contento, cioè lui ha tutto, ed io gli do una cosa di niente. Nel pomeriggio usciamo a fare una passeggiata, quando lui, tutto di un tratto mi lancia una palla di neve. Quella distesa di neve diventa un campo di battagli, di maschi, contro femmine. Poi, dopo che noi ragazze abbiamo perso miseramente ci mettiamo a fare una gara di chi fa meglio un pupazzo di neve, e vinciamo noi, perché il loro cola a picco. Poi, Peter mi da il "bacio della vittoria", ma dopo mi fa un sorriso strano e capisco il perché solo dopo che mi ha buttato a terra ed ha urlato -Chi arriva primo vince di aprire prima il suo regalo, e l'ultimo verrà chiamato "Bullone", fino al ritorno!- Io mi rialzo, ma arriva prima lui, però aveva imbrogliato. Metto il broncio, ma gli do il suo regalo. -È da un mese che metto i soldi da parte, ma non è nulla di che!- Dico mentre apre il pacco regalo.

Narra Peter:
Due oggetti, ci sono due oggetti. Uno è un MP3 e c'è pure un biglietto "Ci sono già tutte le tue canzoni preferite", ed è di un bel colore rosso accesso, un colore che mi piace molto, rosso come il vestitino che aveva ieri. Poi mi accorgo che c'è anche un tipo di quaderno, pieno delle nostre foto, ed è stupendo. La guardo, le sorrido e le dico -Promettimi che farai un nuovo quaderno- Lei alza un sopracciglio. Io le sorrido e prendo il mio ultimo regalo e glielo passo, lei lo guarda e poi mi dice -Guarda che uno bastava e avanzava- Io scuoto la testa e le ricordo -Tu me ne hai fatti diversi. Pensa che questo te l'abbia portato la Befana, solo una un po' più alto, bello, muscoloso e maschio- Lei sorride, fa cenno di si con la testa e scarta il suo regalo. Un sorriso enorme le si manifesta sulle labbra, poi mi guarda con gli occhi lucidi e mi dice -Sei un cretino, ma ti amo!- E mi da un bacio. Poi si stacca, mi mette un braccio dietro la schiena, e mette la macchina fotografica ad una discreta distanza e dice -Fai ciss- Io non le do retta, in tutte le foto o le bacio una guancia o la guardo, e nell'ultima lo ho presa in braccio e la conduco sotto il vischio, per un bacio, e qui scatta la mia preferita, quella in cui ci baciamo! -Smettetela!- Urla il mio fratellino dal divano, ma mia sorella gli da una cuscinnata e dice -Tu sei solo geloso!- E tutti noi scoppiamo a ridere, a parte Pablo. -Non litigate!- Li riprende mio padre.

Narra Lali:
Non potevo credere che Peter mi avesse regalato una stupenda macchina fotografica, di ultima generazione, quella che ogni tanto guardavo e sospiravo nelle riviste, perché costava molto. E mi ha anche chiesto di fare un nuovo album. Mentre sua madre mi ha chiesto di fotografare quel Natale in famiglia. Solo che ora che ci penso, mi sento un'estranea, una fotografa, non un'invitata. Peter se ne accorge, guardandomi in disparte, mentre tanta gente inonda la casa. Ci sono ragazze bellissime e ricche. La madre di Peter si avvicina con una bionda e mi chiede -Puoi fare una foto a Peter e a Melody, sono amici di vecchia data- Io acconsento col capo, ma Peter mi precede, mi toglie la macchina fotografica dalle mani e dice a sua madre -Guarda che non è una fotografa, ma la mia ragazza, quindi non ti permetto di parlare così!- Mi prende per mano e mi trascina via dal salone della festa, saliamo in camera sua e chiude la porta a chiave. Si siede sul letto, ed io sulle sue gambe. Lui mi accarezza le guance e poi mi dice -Scusala e scusami, sarei dovuto intervenire prima!- Io faccio cenno di no con la testa. Prendo la macchina dalle sue mani e prendo a cancellare tutte le foto di cui non mi interessa nulla, solo mantengo quelle dove ci siamo Peter ed io, ed alcuni in cui compaiono gli altri familiari. -Noti, da questa macchina ho cancellato tutte le tracce della festa, ora facciamolo anche noi!- Lui mi sorride, e per la seconda volta ci amiamo tutta la notte, anche sta volta senza usare protezioni.

Narra Peter:

Al risveglio Lali è strana, la guardo e le chiedo -Che succede?- Lei mi guarda, prende qualcosa dalla sua borsa e me lo passa, io lo prendo. È un test di gravidanza. -Che significa?- Lali alza le spalle e mi regala un sorriso triste e debole -Forse niente o forse molto!- Mi dice con quella vocina acuta. Noto che ha le occhiaie. E ricordo che è da Natale che lo facciamo e che non abbiamo mai usato protezioni, non me le ero nemmeno portato, non pensavo servissero, non pensavo che sarebbe accaduto tutto così in fretta. -Mi dispiace- Dice lei mettendosi a piangere. Sento una stretta al cuore quando noto che le lacrime scendono dai suoi occhi. Le vado vicino, le bacio dolcemente le labbra e le dico -Non scusarti, sono stato io lo stupido, ed affronteremo questa cosa insieme?- Lei mi guarda male ed afferma convinta -Non è una cosa Peter!- Io le sorrido e la stringo a me -Hai ragione. Comunque, qualsiasi sia il risultato di quel test io ci sarò, e non lo faccio per dovere, ma per amore!-


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