'Stavi aspettando il principe azzurro?'

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La settimana, per mia fortuna, passò in fretta e arrivò il famoso sabato sera in cui, grazie alla mia amica Beth, sarei dovuta andare alla famosa festa di Clarisse. Non ero mai riuscita a capire come mai le sue feste fossero così amate e avevo pensato che tutti ci andassero solo perché era la capo cheerleader, e finalmente quella sera  avrei potuto vedere se effettivamente era così.

Quella settimana avevo rivolto parola a Caroline solo una volta, ed era un semplicissimo 'ciao'. Non avevamo più parlato del progetto e ognuna di noi andava avanti con la propria vita, senza farsi troppi problemi. Quanto avrei voluto sapere che da quella sera tutto si sarebbe rovinato solo perché lei sarebbe entrata a far parte della mia vita di tutti i giorni.

Sicuramente mi sarei trovata qualsiasi scusa per non andare alla stupida festa e mi sarei finta malata. Ma sfortunatamente, non hanno ancora inventato qualcosa che possa mostrarti il futuro.
Cercai di prepararmi nel modo più decente possibile, e dopo qualche piccola aggiustatina, mi spostai davanti allo specchio della mia stanza per controllare che tutto fosse apposto.

'Che cosa stai facendo? Avresti potuto stare a casa con Dylan a vedere un film!' mi riprendeva il mio subconscio, e sinceramente avrei dovuto dargli ascolto.

Sistemai i miei corti capelli ricci, e mi misi le scarpe, le mie piccole Vans, prima di scendere al piano di sotto.

Sarei arrivata a casa di Clarisse in poco tempo dato che abitava a pochi isolati da casa mia.

<<Wow, dove credi di andare?>> chiese mio fratello.

<<Ricky, non ricominciare>> dissi sbuffando.

Lui era più piccolo di me di due anni, quindi frequentava ancora il secondo anno del liceo.

<<Non è giusto! Io protesto. Ci saranno tutti i miei compagni, compresa Sarah>> si lamentò.
Lui era completamente diverso da me. Amava uscire, andare alle feste e fare le tipiche cose che fanno i ragazzi alla sua età. Peccato che mamma non era per niente d'accordo con questo suo atteggiamento e spesso gli impediva di mettere fuori piede di casa.

<<Fidati, che se potessi, farei volentieri cambio con te>> confessai.

Lui sbuffò e andò a lamentarsi per la quinta volta con la mamma, con la speranza che potesse dargli il permesso. Conoscevo bene mia madre, e sapevo benissimo che Ricky avrebbe sicuramente passato il resto della serata a giocare all'xbox.

Uscii di casa e cominciai ad andare da Clarisse. Notai subito tantissime auto, moto e addirittura bici passarmi accanto e andare nella mia stessa direzione.

'Ma quante persone ha invitato?' Pensai tra me e me.

Non appena arrivai davanti a casa sua, tirai fuori il cellulare e cerai in rubrica il numero di Beth. Sapevo benissimo che non era dentro, anche perché qualsiasi cosa facesse arrivava sempre in ritardo, e la festa era cominciata da neanche cinque minuti.

<<Sto arrivando>> disse non appena rispose al cellulare.

<<Muoviti. Sono da sola davanti alla casa di Clarisse e non è per niente bello. Ci sono dei tipi strani>> sbuffai, notando un ragazzo, probabilmente già ubriaco, squadrarmi da capo a piedi.

Ma che mi era saltato in testa?

<<L'ho sempre detto io che non fa bene arrivare in orario alle feste>> ridacchiò Beth.

<<Muoviti>>attaccai.

Stare da sola non era per niente bello, perciò speravo con tutta me stessa che Beth fosse da qualche parte vicino a casa di Clarisse.
Controllai in continuazione il cellulare e passarono ben dieci minuti dalla telefonata che avevo fatto con la mia migliore amica. Dove diamine si era cacciata?

I STILL LOVE YOUDove le storie prendono vita. Scoprilo ora