La serata non si concluse molto bene. La festa finì verso le quattro del mattino, mentre io me n'ero già tornata a casa a mezzanotte. Odiavo le feste e credevo che le avrei odiate per sempre.
Non ero più riuscita a trovare Beth, e Dylan non riusciva a staccare gli occhi da Caroline, che continuava a ballare con le sue amiche davanti a lui. Per mia grandissima sfortuna, lei, a differenza di Clarisse, non faceva cose oscene in mezzo alle persone. Non si strusciava su nessuno e da quello che sapevo era anche astemia.
Insomma, una ragazza perfetta in tutto.
Il lunedì riuscii a malapena a tirarmi giù dal letto a causa della fatica del giorno prima. Come ogni domenica, mamma aveva deciso di portarci in giro a svolgere qualche lavoretto che io, ovviamente, non potevo rifiutare.
La colazione faceva più schifo del solito e Ricky, come ogni tipica mattina, mi stava infastidendo.
<<Mamma e i calzini?>> la sua voce risuonava in tutta la casa fin dal piano di sopra. Tutte le mattine era sempre la stessa storia : Ricky non riusciva mai a trovare le cose che lasciava seminate ovunque per la casa.
<< Mamma e i jeans, quelli neri e strappati al ginocchio?>> chiese ancora, facendomi innervosire il doppio di qualche secondo.
<<RICKY PIANTALA E CERCATI DA SOLO LE COSE>> gridai mettendo la tazza nella lavastoviglie.
<<Mamma e la maglietta grigia?>> continuò.
Insopportabile. Ecco la parola giusta per definire mio fratello.
Uscii di casa e mi avviai rapidamente verso la fermata dell'autobus. Il solito autobus che prendevo tutte le mattine. Il solito in cui speravo che per qualche strano miracolo ci fosse finito dentro anche Dylan. Lui amava andare a scuola in auto, e prendeva l'autobus solo quando aveva voglia di farsi il ritorno a casa a piedi.
Salii sull'autobus e per mia grandissima sfortuna non lo vidi. Andai a sistemarmi da qualche parte, con la speranza di riuscire a trovare almeno un posto libero. Anche se avevo qualche dubbio. La possibilità di trovare un posto libero in un mezzo pubblico a quell'ora del mattino era pari al 2%.
Restai in piedi fino a scuola, e quando scesi fui la ragazza più felice della Terra.
Non era per niente piacevo starsene rinchiusa all'interno di uno spazio piccolissimo con persone che la mattina non si mettevano neanche il deodorante.
Mi avviai all'interno della scuola e una persona ostacolò immediatamente il mio cammino. Ovviamente era il mio migliore amico. Quello che qualche sera fa si era ubriacato.
<<Eccola la mia principessa>> disse abbracciandomi forte.Mi sarei potuta sciogliere solo grazie a quelle sue parole.
<<Dylan>> dissi.
<<Ew, non lo fate più. Potrei vomitare>> commentò Tyler.
Perché doveva sempre sbucare fuori nei momenti meno opportuni? Non poteva scomparire dalla faccia della Terra almeno nei momenti in cui io e Dylan eravamo da soli? No,eh?
<<Buongiorno anche a te, Tyler>> dissi ironica, e l'unica cosa che mi guadagnai fu un'occhiataccia da parte di Tyler.
<<Tyler, anziché venire qui a disturbarmi non potevi... Che ne so... Tornare a flirtare con la tua amichetta>> suggerì Dylan.
<<Ah, a flirtare come hai fatto tu con Caroline qualche sera fa?>> ridacchiò Tyler.
'Come hai fatto tu con Caroline qualche sera fa', in quanti modi può essere interpretata quella frase? In che senso intendeva Tyler? Che le aveva parlato e che faceva le solite cose che un ragazzo fa quando ci provava con una ragazza? Oppure si scambiavano semplicemente delle occhiate?
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I STILL LOVE YOU
Fanfiction"Vi è mai capitato di innamorarvi così tanto di una persona in modo da poter sentire i brividi ad ogni suo singolo tocco,da passare le notti a pensare a come potrebbero andare le cose se solo sapesse la verità,a non veder l'ora di incrociare il suo...