"Chi??! Sei sicura?! Cioè, dimmi che è una specie di scherzo o qualcosa del genere. Ti prego."mi supplicò Beth lasciando cadere uno dei suoi soliti chicchi d'uva che amava divorare a pranzo.
Quanto mi sarebbe piaciuto che fosse stato solo un semplicissimo sogno o qualcosa del genere. Non avrei sicuramente sentito i conati di vomito la notte precedente ogni volta che il mio cervello mi ricordava il mio professore di matematica e mia madre insieme. Non avevo nemmeno toccato il mio pranzo da quanto ero sconvolta.
"Non sono cieca, Beth. So bene cos'ho visto e chi era l'uomo che è uscito da casa mia."
"Che schifo! Lucy, il signor Sullivan e tua madre. Oddio"continuò.
"Sì, Beth. Grazie per avermelo ricordato almeno una decina di volte da quando te l'ho detto!"
"Questo spiega molte cose. Ad esempio perché il professore ci tenga così tanto al tuo buon andamento scolastico e in particolare alla sua materia! Da quanto si vedono?"domandò addentando un altro pezzo del suo frutto preferito. "Oddio, fidati, ancora non riesco a crederci. Il signor Sullivan non sembra tanto il tipo per tua madre" scoppiò a ridere.
Più passavano i minuti e più mi pentivo di aver rivelato una cosa del genere alla mia migliore amica, solo perché così non l'avrei sentita ridere come fosse la barzelletta più divertente del mondo! Cosa che assolutamente non era, soprattutto per me. Riuscivo ad immaginare l'orribile vita che mi sarei trovata a condurre con il professore che si svegliava la mattina e faceva colazione nella mia cucina, con mia madre... e come potevano mancare i baci e le carezze. 'Basta, Lucy' dissi tra me e me, sentendo il mio pranzo risalire lentamente. Avevo bisogno di andarmene subito via e di prendermi qualcosa per calmarmi.
"Al solo pensiero mi vengono i brividi..." confessai. "Vado a prendere qualcosa per calmarmi. Non sto per niente bene" afferrai il vassoio e lo appoggiai.
A passi rapidi e molto ampi, riuscii a farmi spazio nel corridoio scolastico quasi vuoto proprio perché gli studenti a quell'ora erano a pranzo. Non tutti, dato che Caroline stava venendo nella mia direzione con il solito sorriso smagliante e perfetto. Essendo una ragazza dolce, si fermò per salutarmi.
"Tutto bene, Lucy?" mi domandò.
'Mmh, vediamo... le cose tra me e Dylan non vanno per niente bene, più passa il tempo e più sento di amarlo. Ho litigato con Daniel, l'unico ragazzo che sembrava tenerci veramente a me in tutti i sensi. Ho scoperto che mia madre esce con il mio professore di matematica. Va tutto bene, no?' le avrei detto, ma dalla mia bocca uscì un semplice:"Tutto bene. Tu?"
"Benissimo. Sai se Dylan è a pranzo? Non riesco a trovarlo da nessuna parte."sorrise.
"Sì, è con Tyler. Dovrebbe essere ancora lì"
"Grazie Lucy. Intendo per tutto, non solo per questo. Se non mi avessi incoraggiata quel giorno a continuare a provarci con Dylan, non saremmo a questo punto della nostra amicizia... che in realtà è anche qualcosa di più, ma non importa... In ogni caso, grazie di cuore. Sei un'amica fantastica!"i suoi occhi brillavano quando pronunciava il nome del mio migliore amico e sentivo l'emozione nascosta dietro ogni singola parola.
Eh sì, era proprio innamorata.
"Figurati, è stato un piacere" fu difficile da dire e sentii un gigantesco nodo alla gola.
Come se non bastasse, la ragazza dai capelli neri si avvicinò e mi abbracciò dolcemente, come se le avessi fatto un grandissimo favore, o meglio, come se l'avessi aiutata a realizzare un suo sogno nel cassetto. Forse anche lei aveva tentato di fare colpo su Dylan, esattamente come lui ci aveva provato con lei. Nessuno dei due però sapeva dei sentimenti che erano ricambiati al cento per cento... Serviva solo qualcuno che sapesse farli avvicinare, e quel qualcuno ero io. Ero sempre stata io.
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I STILL LOVE YOU
Fanfiction"Vi è mai capitato di innamorarvi così tanto di una persona in modo da poter sentire i brividi ad ogni suo singolo tocco,da passare le notti a pensare a come potrebbero andare le cose se solo sapesse la verità,a non veder l'ora di incrociare il suo...