"Sei la migliore, piccola"

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"Biondina, dove pensi di andare?"domandò qualcuno quando uscii finalmente dall'ultima lezione della giornata. Era stata davvero faticosa, non tanto per la quantità di lavoro fatto a scuola quanto per il fatto di non poter avvicinarmi in alcun modo a Dylan. Il litigio di quella mattinata ci aveva fatti allontanare parecchio, così tanto che non riuscivamo neppure più a guardarci. Non ci eravamo scambiati sicuramente belle parole, ma uno dei due poteva trovare il coraggio di chiedere scusa... Io speravo solo di poter resistere abbastanza da non dover essere io a fare il primo passo.

"Penso di andare a casa"risposi sorridendo a Daniel. Quel ragazzo mi era stato accanto per tutto il giorno, non mi aveva lasciata da sola nemmeno un secondo ed era un bene per me, dato che avevo bisogno di qualcuno che ci fosse nel momento in cui avessi bisogno.

"Hai da fare qualcosa di importante questo pomeriggio?"continuò con le domande. Sospettavo qualcosa, e non ebbi paura di dirlo. Quando ero insieme a lui, mi sentivo libera di dire tutto ciò che desideravo, perché sapevo bene che lui non era il genere di persona che giudicava ogni mia singola azione.

"Se vuoi che passi il pomeriggio con te, scordatelo. L'ultima volta non abbiamo concluso molto, intendo con lo studio" dissi ricordando il nostro ultimo pomeriggio che avevamo passato insieme, stesi sul divano, lontano da tutti. Arrossii subito, ma cercai di mascherarlo.

"Hai detto bene! Con lo studio non abbiamo concluso nulla, ma con altro sì... In ogni caso, ti va di passare il pomeriggio con me? Devo fare da babysitter a cinque bambini e ho bisogno che qualcuno di mia dia una mano. Sono delle piccole pesti!" spiegò.

"Ancora non capisco perché continui a fare questa cosa per dare fastidio ai tuoi genitori... Non so... Se fossi in te, lascerei che siano loro a prendersi cura di me. Dobbiamo già pensare alla scuola, ci manca solo un lavoro!"

"Allora ci stai?"

Mi presi qualche secondo di tempo per pensare... In effetti, non avevo nulla da fare per il giorno seguente e aiutare Daniel non mi sarebbe dispiaciuto nemmeno un po'. Avremmo passato un pomeriggio in compagnia di cinque piccole pesti, certo, ma almeno saremmo stati insieme.

"Va bene, ci sto. Ma è l'ultima volta che ti aiuto" scherzai, e lui avvolse il braccio attorno alle mie spalle e mi diede un bacio sulla guancia.

"Sei la migliore, piccola" sussurrò. "Non vedo l'ora di finire allenamento"

Già, allenamento. 'Manca meno di un mese, Lucy. Ricorda. Meno di un mese e non dovrai più fare questa robaccia che ti mette tanto in ridicolo' pensai tra me e me per darmi coraggio. Io e Daniel arrivammo nel campo esterno, dove i ragazzi facevano già allenamento, mentre delle ragazze ancora nessuna traccia. Già sapevo che le avrei trovate tutte in spogliatoio...

Uno degli svantaggi di dover far allenamento con i ragazzi, era proprio quello che le ragazze, prima di cominciare, passavano almeno una mezz'ora per finire di truccarsi e di sistemarsi i capelli per fare bella figura o per fare colpo su qualcuno. Era diventata ormai una cosa obbligatoria.

"Ci vediamo dopo, allora" disse Daniel afferrandomi il volto e lasciandomi un bacio sulle labbra. Un bacio, poi se ne aggiunse un altro, e un altro ancora. Nessuno dei due voleva andarsene, ma dovevamo. Quando Daniel si allontanò, non potei fare a meno di notare in lontananza Dylan che mi fissava... Aveva visto il bacio?

Ormai non mi importava più. Non doveva importarmi perché io avevo Daniel ed ero felice così.

L'allenamento fu duro da portare a termine, come sempre d'altronde. Clarisse era più arrabbiata del solito, alcune dicevano perché alla festa un ragazzo le aveva dato buca, altre perché i genitori l'avevano scoperta... Non si sapeva bene il motivo. L'unica cosa certa era quella che non aveva alcuna intenzione di farci lavorare come al solito.

I STILL LOVE YOUDove le storie prendono vita. Scoprilo ora