Grande Amore Tour.

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*Non pensate che la foto del capitolo sia adorabile? *-* *
Maria's pov

"Mary...sei pronta di la ti aspe....wow!" mi girai per ritrovarmi un Ignazio Boschetto alle mie spalle senza parole.

"Sei...sei bellissima!" affermò avvicinandosi a me e mettendosi alle mie spalle, i nostri sguardi si incrociarono nello specchio ed io sorrisi timidamente guardandolo.

"Anche tu sei bellissimo....sembri un pinguino" dissi io ridendo.

"I pinguini sono beddi.." affermò lui fiero.

"Si, ma tu lo sei di più" mi girai per guardarlo negli occhi e non da uno stupido riflesso,mi persi nell'immensità dei suoi splendidi occhi marroni, avrei potuto guardarli per tutta la vita senza mai stancarmi. Quegli occhi cosi splendidi che in quel momento stavano guardando con tanta ammirazione e dolcezza me, riuscirono a farmi sentire la persona più importante del mondo. Quello era l'effetto che Ignazio Boschetto aveva sulla gente, con un solo sguardo riusciva a portarti in cielo e a farti toccare le stelle con un dito.

"Nina mi aveva detto che il vestito ti stava bene...ma non avrei mai immaginato cosi...diavolo...sei una bomba." disse lui squadrandomi dalla testa ai piedi con un sorrisino.

"Hai chiesto a Nina del mio vestito?" dissi sbalordita di quella cosa, Nina non mi aveva detto niente eppure avevo parlato con lei poco più di mezz'ora fa.

"E certu...tu non mi volevi dire nulla...ho dovuto utilizzare il metodo Boschetto.." Disse lui gonfiando il petto e guardandomi. Mi appoggiò le grosse mani che tanto adoravo sui fianchi e mi strinse a se. "Stasera dovrò prendere a pugni il pubblico...probabilmente si incanteranno tutti a guardarti." Mi sussurrò lui all'orecchio mentre mi stringeva...era entrato in modalità uomo siculo, lo adoravo quando faceva il geloso e possessivo, da vero siciliano qual'era gli dava fastidio se le persone mi guardavano. Nascosi il viso nell'incavo del suo collo, indossavo i tacchi. Cosa più unica che rara, visto che io e i tacchi non andavamo proprio d'accordo, ma ero stata costretta sia da Emy che da quel poco di buonsenso che mi restava e mi diceva che non potevo indossare le converse con un vestito del genere. L'unica cosa positiva dei tacchi è che non facevano notare più di tanto il fatto che ero una nana, adesso arrivavo tranquillamente all'altezza del collo di Ignazio e mi stavo beando di questa cosa mentre lo stringevo a me.

"Ma figurati se vanno a guardare me quando sul palco ci siete voi che siete dei figoni." dissi io ridendo e facendo ridere anche lui.

"Poi vedremo...comunque ho un'altra idea, potrei chiedere ai tecnici di far montare una grossa tenda davanti a te così nessuno del pubblico ti può vedere." ma io dico..queste idee da dove gli uscivano? a volte il mio bel marsalese se ne usciva con queste stupidaggini ed andava anche fiero a dirle.

Scoppiai a ridere nel sentire la sua idea, infondo a pensarci bene non era tanto male, con una tenda davanti non avrei sentito il pubblico e forse l'ansia mi avrebbe sicuramente abbandonato.

"Ignà...ho paura." dissi io ritornando seria. Nell'udire quelle parole lui mi strinse ancora di più a se.

"Lo so bimba mia...per questo sono venuto qui, ti devo dare una cosa." si staccò da me e mi guardò sempre monito di quel suo sorriso rassicurante che era capace di arrivare diritto all'anima e al cuore delle persone. Iniziò a frugare nella tasca dei pantaloni ed estrasse fuori il mio nastro rosso.

"Stamattina quando sono salito per andare a prendere il biglietto, l'ho trovato sul comodino, ho pensato che avresti voluto indossarlo..." oddio..il mio nastro...e io che mi stavo disperando per il fatto che lo avevo dimenticato a casa. Potrà sembrare una cosa stupida ma per me quel nastro era tutto, era diventato il mio porta fortuna. Quel nastro mi faceva capire che Ignazio era sempre li con me e io ne avevo bisogno...sempre, sopratutto quella sera, anche se Ignazio sarebbe stato a tipo 5 metri da me, ma non poteva certo prestare attenzione a me e quindi io avevo bisogno di qualcosa che mi desse sicurezza...e quale cosa migliore se non quel nastro che da anni era diventato il simbolo della nostra amicizia? e io come una stupida lo avevo dimenticato a casa...ero stata cosi presa dalle altre cose che avevo dimenticato la cosa più importante, ma menomale che c'era Ignazio che pensava sempre a me e che ancora una volta mi aveva salvato.

Dimmi che mai, che non mi lascerai mai!Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora