Maria's pov
"Eh che minchia....pure quaaa." urlò Ignazio esasperato. Guardai il mio ragazzo scoppiando a ridere, per poi riportare lo sguardo verso l'auto. Vidi la portiera del passeggero avanti aprirsi e una furia di ragazza uscire fuori.
"Amore mioooo." urlò Emilia iniziando a correre verso di me con le braccia spalancate. Non esitai neanche un secondo nel fiondarmi tra le sue braccia. Dio, quanto mi era mancata. L'ultima volta che l'avevo vista era stato all'aeroporto quando andammo a prendere i nostri 'belli'.
"Beddra miaaa." urlai fra le sue braccia mentre la stringevo forte. "Ma che minchia ci fate qua?" continuai ancora ad urlare, diciamo che io ero un po come Ignazio, quando ero felice non sapevo contenermi, sopratutto con il tono di voce. Emy mi guardò ridendo e poi si staccò da me.
"Cosa ci faccio io? Ch cazz c fai tu!" disse lei mostrando fiera il suo bello accento napoletano, che la rendeva il suo modo di parlare cosi particolare e buffo.
"Era il mio regalo di Natale per lei, ma è stato appena rovinato da un Barone e da una napoletana." disse Ignazio che intanto si era avvicinato a noi lasciando i bagagli sulla neve.
"Ma buongiorno anche a te stella del cielo, anche io sono felice di rivederti." rispose Emilia ridendo e andando ad abbracciare Ignazio, che subito la strinse a se. Quei due certe volte sembravano cane e gatto ma sapevo che sotto sotto si volevano bene.
"Bon jornu picciridda." le disse Ignazio sorridendo.
"Ehhh noo Boschetto, non parlare in siciliano che già Piero e la mia migliore amica mi fanno una testa cosii" affermò Emilia ridendo, facendomi scuotere la testa. Ora si che Ignazio non avrebbe più smesso di parlare in siciliano.
" Siculo sugnu e di chiddi ca si sentuno feri!" (Sono siciliano e uno di quelli che sono fieri di esserlo) disse imperterrito Ignazio facendomi ridere.
"Amore ricorda che sei nato a Bologna, mica come me che sono una siciliana doc." mi pavoneggiai io avvicinandomi a lui, per poi cingergli i fianchi con un braccio.
"Lasciamii, viaaa, sei cattivaa,. fitusaaaa.." iniziò ad urlare, contorcendosi per liberarsi dalla mia presa.
"Minchia Ignà... le 9 sono e già sei iperattivo?" Disse Piero, che intanto aveva parcheggiato e veniva verso di noi portando due valigie enormi.
Guardai Emilia stupita.
"Gioia ma ti sei portato una casa?" chiesi ridendo.
"Il necessario tesoro, il minimo indispensabile." si difese lei con il sorriso sulle labbra, mentre vedeva Piero poggiare sfinito le valigie attento.
"Amore la prossima volta te la preparo io la valigia." Le disse Piero con il fiatone.
"Oh ma statt zitt! Parla quello che voleva portare la valigia per gli occhiali." lo ammonii lei.
"Ma amore, sai che ho un paio di occhiali per ogni outfits, e per colpa tua adesso ne ho portati solo due paia, mi dici come farò per tre giorni?" continuò a lamentarsi Piero, mentre la guardava.
Ignazio si portò teatralmente le mani sulla fronta.
"Matriii santissima, mi dici che ti ho fatto di malee? cosaaa?" urlò rivolto verso l'alto. Tutti e tre lo guardammo straniti.
"Una cosa chiedevo, di poter stare da solo con la mia ragazza e invece chi mi trovo, a questo scassaminchia." sbuffò poi irritato.
"Guarda che non è che io sia felice di averti qua. Volevo stare solo con Emilia." sbuffò a sua volta il Barone mettendo anche lui il broncio.
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Dimmi che mai, che non mi lascerai mai!
Teen FictionQuesta storia parla del legame forte di un'amicizia che dura da una vita e che è messa a dura prova dalla distanza ma sopratutto dall'amore, riuscirà l'amicizia a prevalere sull'amore oppure l'anima di questi due giovani sarà costretta a sottostare...