Insieme, come fratelli.

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Ignazio's pov
Aprii la porta, ma neanche il tempo di vedere chi fosse che un pugno mi colpì in pieno viso facendomi indietreggiare. Chiunque fosse aveva centrato in pieno il naso perché sentivo un dolore allucinante, mi portai una mano sul viso dolorante imprecando e sentendo a mia volta delle imprecazioni. Alzai lo sguardo e vidi Gianluca scuotere la mano, ancora rossa per il pugno, e imprecare di dolore. Venni spinto in stanza e la porta si chiuse con un gran boato. Neanche il tempo di reagire che venni messo spalle a muro da Gianluca, ero più alto e più forte di lui, ma in quel momento, preso alla sprovvista dalla reazione del mio amico non riuscii a reagire e incassa di nuovo un altro pugno, ma questa volta nello stomaco.
"Sei uno stronzo." sibilo Gianluca ancora furente di rabbia. Per quanto piccolo potesse sembrare ne aveva di forza, tanto che con due pugni riuscii a mettermi KO. Mi accasciai al pavimento con le braccia che mi stringevano lo stomaco dolorante.
"Posso spiegare.." dissi quasi in un sussurro mentre mi dolevo sul pavimento.
"Sarà meglio per te...se hai fatto qualcosa che può ferire Maria io...io..." non terminò la frase che preso da un altro attacco di ira tiro un pugno sul comodino che si trovava accanto al letto. Intanto io riuscii ad alzarmi e a sedermi ai piedi del letto, poggiati i gomiti sulle ginocchia e il viso fra le mani.
"Porca puttana.." mormorò Gian guardandomi. "Ti decidi a parlare?"
"Ho fatto una cazzata Gian.." risposi io quasi in un sussurro catturando la sua attenzione. Gian, che intanto sembrava essersi calmato si sedette accanto a me sul letto, non lo stavo guardando, i miei occhi fissavano ancora il pavimento perché sapevo che se avessi alzato lo sguardo sarei scoppiato di nuovo a piangere e proprio non volevo.

"Parla allora." Mi disse Gianluca con un tono duro, si vedeva che ci teneva sul serio a Maria e diciamo che nonostante la situazione a dir poco tragica, non mancò la mia solita fitta di gelosia attraversarmi il petto e affermarsi imponente al centro del dolore che già stavo provando. Se prima era solo un dolore psicologico e sentimentale adesso, grazie a Gianluca, provavo anche dolore fisico. E sentivo che andava bene cosi, perché infondo io me lo meritavo, anzi meritavo di peggio e tutto questo lo dissi a Gianluca. Lui, che insieme a Piero era mio fratello, per quella mattina diventò la mia valvola di sfogo, piansi, gridai, mi disperai, ma riuscii a raccontargli tutto...o almeno tutto quello che ricordavo, non riuscivo a ricordare granché della serata, non avevo mai preso una sbornia cosi colossale da riuscire a cancellarmi i ricordi di un'intera serata, eppure l'avevo fatta. L'avevo fatto mentre stavo con il mio grande amore e non c'era cosa peggiore.

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Intanto in Sicilia, più precisamente nella bella Marsala qualcosa stava succedendo. Due persone che si conoscevano bene, anche troppo , si incontravano in segreto. D'altronde erano stati sempre costretti a farlo, per via dei due fidanzatini che in un modo o nell'altro avevano aperto a quei due nuove prospettive.

"Amore mio.." disse il ragazzo non appena vide la sua bella violinista arrivare da lui, naturalmente come sempre si erano dovuti incontrare in una delle piccole spiagge sperdute e deserte della loro bella Marsala. La ragazza appena lo vide gli saltò in braccio stringendolo forte a se e baciandolo con amore ma anche un pizzico di passione. Infondo era da tanto che non si vedevano, con lei che era stata mandata in 'missione' da lui e lui che ormai poteva anche definirsi latitante per via della soffiata alla polizia da parte del marsalese col ciuffo che loro proprio odiavano.

"Allora...le hai fatte?" chiese lui con impazienza mentre fissava le sue mani sui fianchi della ragazza che tanto era innamorata di lui da far di tutto. Sorrise al pensiero e accarezzò con finta dolcezza la guancia della ragazza.

Ah...se solo avesse saputo che nel cuore del ragazzo poteva esserci spazio solo per un unica persona, ma che quella persona gli era stata portata via da quel marsalese che lui tanto odiava. Avrebbe fatto di tutto per riprendersi la sua Maria, anche una delle più grandi follie, anche fingersi innamorato della ragazza che in quel momento stava li davanti a lui e le mostrava una chiavetta usb con un sorrisino da sfinge.

Dimmi che mai, che non mi lascerai mai!Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora