Maria's pov
Neanche il tempo di bussare il campanello che la porta venne spalancata da Piero che tutto sorridente disse:
"Finalmente...pensavamo che Maria fosse entrata in come. Igná ci hai messo una vita per svegliarla." mi guardò poi sorridendo.
"Non è colpa mia se a questa mancu le cannonati a sveglianu" disse Ignazio guadagnandosi una mia occhiataccia.
"Ma non è vero..." ammisi offesa.
"Dai...non volete stare mica tutto il giorno fuori la porta? Entrate suu" si scostò dall'entrata per farci entrare e poi chiuse la porta dietro di noi. Ignazio senza farsi troppi complimenti seguì il corridoio ed entro in una stanza, probabilmente il salone o la cucina, non ne avevo idea, ancora non conoscevo quella casa. L'avevo vista do sfuggita da fuori e mi era sembrata molto bella, era una piccola villetta ad un piano, la cosa che mi aveva compito maggiormente era la facciata di vetro dalla quale all'interno si vedeva un pianoforte, probabilmente Piero quando era a Bologna dal fratello si metteva a suonare proprio come faceva Ignazio ogni qual volta ne aveva l'occasione. Stavo per seguire Ignazio in quella stanza quando venni bloccata da una mano che mo stringeva il polso, mi girai e vidi Piero che ancora mi sorrideva.
"Non ci siamo ancora presentati." ammise lui.
"Oh..scusami che maleducata che sono, piacere di conoscerti sono Maria" ammisi leggermente in imbarazzo. Il Barone aveva quel non so che, che lo rendeva unico. Con una sola occhiata riusciva a farti sentire in completo imbarazzo ma anche al tuo agio....e questa cosa un po mi destabilizzata. Mi fermai un attimo per poterlo guardare meglio da vicino anche lui, come Gianluca, aveva un accenno di barbetta che gli dava un aria sexy, portava i suoi soliti occhiali dalla montatura rossa che ormai erano diventati il suo biglietto da visita. Ma purtroppo non davano l'occasione alle persone che potevano vederlo solo in foto di poter ammirare i suoi splendidi occhi. Piero era una di quelle poche persone a possedere una bellezza così naturale ed immensa che riusciva a destabilizzare le persone e solo allora me ne accorsi. Presa dai miei pensieri venni risvegliata da Piero che si era appena presentato e mi stava abbracciando. E per quella che mi sembrava la milionesima volta in quella giornata, che poi era solo la terza, venni invasa da un altro profumo, più dolce rispetto a quello di Gianluca che era molto forte ma pur sempre gradevole. Anche questo profumo mi piaceva un sacco ma non era come quello di Ignazio..questo mai. So che magari potrò sembrare ripetitiva ma quello di Ignazio era, è e sarà sempre il mio preferito. Perché lui profumava di un odore che adoravo e non potevo farne a meno. Il nostro abbraccio venne interrotto dal marsalese che come al solito iniziò ad urlare.
"Ma chi ci siete persi?? Chi c vuole a veni di qua?" sentimmo urlare e poi lo vedemmo mentre si sporgeva dalla porta e per poi fulminarci con lo sguardo. Ah se gli sguardi potessero uccidere probabilmente ora Piero avrebbe una gamba in meno..
"Muovitiviiiiii"
"Igná ...statti calmo" disse Piero che poi mettendomi un braccio sulle spalle mi condusse verso la stanza che scoprì essere un salotto. Al centro della stanza c'era un grande divano nero in pelle e accanto ad esso c'erano due poltrone anch'esse di pelle. Davanti al divano si trovava un enorme TV a schermo piatto che in quel momento era occupata da Ernesto e Gianluca che stavano giocando una partita a FIFA, erano così presi dal gioco che non si accorsero nemmeno della mia presenza. La stanza tutt'intorno era ricoperta da altissimi scaffali piena di libri, rimasi incantata da questo perché io adoravo i libri, erano la mia grande passione dopo la musica. L'unica parete a non essere occupata dai scaffali era quella di destra dietro la TV ed era completamente ricoperta di vetro. Solo allora mi accorsi che la ''era il pianoforte che avevo visto prima di entrare. Devo dire che quella stanza era a dir poco meravigliosa, diciamo che molto probabilmente quando avessi avuto finalmente una casa tutta mia ci sarebbe stata una stanza simile, forse senza play station..ma andava bene cosi."Vai Ernèèè....tira tira.....ed e GOAAAALLLL!" urlò all'improvviso Ignazio che era impegnato a guardare la partita dei Ginoble, le sue urla mi fecero risvegliare e cosi tornai a guardarli per vedere Ignazio ed Ernesto che si erano alzati in piedi e avevano iniziato un balletto strano.
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Dimmi che mai, che non mi lascerai mai!
Roman pour AdolescentsQuesta storia parla del legame forte di un'amicizia che dura da una vita e che è messa a dura prova dalla distanza ma sopratutto dall'amore, riuscirà l'amicizia a prevalere sull'amore oppure l'anima di questi due giovani sarà costretta a sottostare...