"W.I.C.K.E.D. is good..."

𝓢𝓮𝓻𝓪𝓽𝓪 𝓢𝓹𝓮𝓬𝓲𝓪𝓵𝓮

Non riuscii mai a comprendere come mai avessero avuto la necessità di costruire una sola stanzetta, fatiscente per giunta, in mezzo alla fitta vegetazione. Sono i misteri avvolti intorno alla sfera maschile, destinati a rimanere tali sino alla fine dei tempi.

Camminammo per un bel po' tra la fitta vegetazione, imponenti alberi secolari si alternavano ad altri più sottili, ma più alti, con fronde più ampie di un bel verde smeraldo. A fatica il sole si insinuava tra quelle piccole fessure, fornendo ben poca luce al terreno, rimasto umido e ricoperto di un muschio di colore scuro. Il vento soffiava debolmente tra le foglie, muovendole come se toccate da una carezza leggera, cosa mi spronò a soffermarmi un momento. I miei scarponi affondavano sempre di più nella fanghiglia, passo dopo passo, quindi mi presi qualche istante per posare una mano contro la corteccia di un albero e godermi quel paesaggio surreale. Non ebbi il tempo materiale di riprendere a camminare che Thomas mia afferrò la mano, stringendola con la propria, cosa che mi portò a guardarlo. Non compresi il motivo di quel gesto tanto naturale quanto affettivo, era passata una giornata da quando avevo messo piede lì e già erano successe fin troppe cose a livello emotivo. Un sorriso imbarazzato, timido, gli si era piazzato al centro del volto, temendo probabilmente una mia reazione.

<< Ecco la stanza delle Mappe. Non è molto grande, ma è quello che abbiamo... Ora aspettami qui, chi non è un Velocista non può entrare e poi Minho... Lui è molto rigido su questa regola. >>

Non mi ero accorta che distavano un paio di metri da quella capanna di legna, dunque lasciai immediatamente andare la sua mano e gli permisi, senza alcun problema, di poter varcare la soglia e sparire all'interno di quella piccola struttura. Ci volle davvero molto poco prima che potessi sentire delle voci provenire dall'interno, dunque tentai di avvicinarmi per poter origliare un minimo e comprendere quale piega potesse prendere quella conversazione.

<< Ed è un mio problema se la Pive vuole diventare una Velocista? Non credo che ci siamo capiti, non voglio avere sulla coscienza un'altra morte perché non è stata capace di tenere il passo o si è bloccata dalla paura... Li hai visti quei cosi, Thomas, sono dei mostri orrendi e pericolosi, se per sbaglio non dovesse rientrare in tempo prima di note... Beh, sarebbe spacciata. >>

Mi trovai costretta ad indietreggiare e posare la schiena contro un tronco di un albero per evitare di perdere l'equilibrio, nel fallimentare tentativo di far finta di nulla. Mi beccai un'occhiataccia torva da parte di quello che doveva essere Minho, il quale aveva appena varcato la soglia ed era finalmente uscito.

<< Non ci pensare, Thomas! >>

<< Siamo rimasti solo noi due! Abbiamo bisogno di persone volenterose che vogliamo provarci, come minimo, altrimenti saremo destinati a rimanere chiusi qui dentro per chissà quanto altro tempo... Soggetti sempre e comunque a quelle bestie orrende, dai, andiamo Minho, sai che ho ragione. >>

Thomas non sembrava voler mollare la presa e da una parte questa cosa mi rassicurava, mi infondeva determinazione e tranquillità, si mostrava come un leader nato, un vero leader, capace di convincere per il meglio e persuadere gli animi quando richiesto.

<< Dammi la notte per pensarci su, domani saprò darti una risposta... >>

Quando ci conoscemmo io e Minho, sembrava proprio che lui non potesse vedermi, probabilmente gli davo talmente tanto fastidio con le mie assurde idee che avrebbe voluto volentieri darmi in pasto a qualche Dolente, ma fortunatamente non ne ebbe mai l'occasione e feci in tempo a dimostrarmi una valida alleata, più utile da viva che da morta.

<< Vieni, ti presento Teresa... Magari con lei hai, non so, qualche argomento di conversazione, siete entrambe delle ragazze... E poi potrebbe aiutarti nello scegliere dei vestiti, se diventi veramente Velocista, credo che questo vestito ti sarà solamente di intralcio. >>