Andammo a dormire ad un orario abbastanza tardo, probabilmente fu a causa del mio desiderio di parlare ancora un altro po' con Newt e questa speranza sembravo condividerla anche con lui, per questo ci ritrovammo, nel giro di qualche momento, circondati dal buio più completo e accolti da un'espressione infastidita di Alby, che con non troppa gentilezza ci esortò ad andare a riposare.
Il mattino giunse prima del previsto, a mia scelta, seppur non ne fossi consapevole, avevo scelto una sveglia differente dai tiepidi raggi solari, ovvero diversi spintoni assestati al centro della schiena e, aperti gli occhi, venivo accolta dall'estrema vicinanza del volto di Minho al proprio, non molto allegro, che mi osservava con palese impazienza e sottile curiosità, probabilmente volendo vedere come avrei potuto reagire ad un comportamento simile. Non dissi nulla, lo salutai con un cenno del capo e mi misi, come prima cosa, seduta sull'amaca che mi era stata assegnata come zona per dormire. Il tempo di mettere per bene a fuoco cosa avevo intorno, piegai la schiena in avanti, per scendere e infilarmi le scarpe per bene, sulle quali mi soffermai diverso tempo, dato che dovevo assicurami che fossero abbastanza comode ed efficienti per la corsa nel Labirinto. Colsi anche quell'attimo di quiete come un'ottima occasione per rilegarmi i capelli in una treccia, facendo attenzione a prendere tutte le ciocche e fermarle con il laccio della vecchia scarpa.
Minho mi aveva anche consegnato un piccolo zaino da stringere per bene dietro le spalle, contenente del cibo e una borraccia d'acqua, per ovvie necessità primarie. Mi avviai a passo lento verso le porte, che solamente in quel momento, con la luce del sole che illuminava, si aprivano, dando origine ad un boato spaventoso che si espandeva per tutto il Labirinto e la Radura. Mi sarebbe piaciuto comprendere il meccanismo celato dietro quelle porte, come il Labirinto fosse strutturato, che sequenza seguiva nel mutare ogni notte, ma non ne ebbi mai il tempo o l'occasione, mai.
L'Intendente dei Velocisti mi fece cenno di seguirlo e così feci. Non potei ignorare Newt che parlava con fare concitato con Thomas, colto da qualche sentimento che lo aveva spinto a sfogarsi con l'altro Velocista, parlava sottovoce, in modo tale che nessuno potesse udirli. Mi sentii tremendamente in colpa nel vederlo così, come se il suo malessere fossa stato causato dalla mia decisione, ma convinta che la mia percezione di averlo già conosciuto sotto altri punti di vista fosse unica, non ero affatto consapevole di come, anche lui, quotidianamente come me, si domandasse che cosa ci legasse, perché eravamo divenuti, in meno di due giorni, così stretti, così amici.
<< Noi siamo pronti, appena voi due vi siete chiariti, usciamo... Mi raccomando, siate celeri, che non possiamo buttare via nemmeno un momento, si tratta di una questione di vita o di morte. >>
Afferrato Thomas per una spalla, lui e Minho si allontanarono verso l'entrata del Labirinto, lasciandomi sola con Newt sulla mia destra. Mi voltai rapidamente verso di lui, provando a donargli un sorrisetto gentile, era evidente però quanto si stesse sforzando di apparire incoraggiante, eppure per me era impossibile non notare come il sopracciglio si fossero aggrottato e come avesse assottigliato lo sguardo: espressione tipica di una persona estremamente preoccupata.
<< Sei proprio sicura di voler andare? Immagino che ora nulla potrà farti cambiare idea, in caso potresti sempre venire con me a lavorare nei campi, so che è un lavoro estremamente fatico, ma di certo non rischi la vita ogni momento che passa... >>
<< Mi spiace Newt >> scossi il capo, sospirando, <<Questa è una mia decisione, apprezzo incredibilmente come tu ti sia preoccupando per me, ma non posso ignorare ciò che voglio fare... Ma ti prometto... Ti prometto che entro fine giornata sarò di nuovo qui, da te... Prometto che tornerò da te, sempre, tutte le volte che metterò piede lì dentro farò in modo che->>
Non riuscì mai a finire di dire quello che avevo in mente. Due grandi braccia mi accolsero tra di loro, in poco tempo mi trovai stretta a Newt, ferma in un abbraccio che trasudava non solo disperazione, ma anche affetto, calore puro che ardeva incessante. Strinsi anche io il Vice tra le mie braccia, nascondendo il mio volto nell'incavo del suo collo.
<< Fai attenzione. >>
E così le nostre strade si separarono, per quella giornata, ovviamente.
Non era da molto che avevamo raggiunto il limitare del Labirinto, ci eravamo soffermati ad esplorare con particolare attenzione la Sezione 4, che, secondo il programma che seguiva, quel giorno doveva essere chiusa. A quanto apre facemmo qualcosa che non piacque ai Creatori, ci avvicinammo più del dovuto ai confini di quella sezione e questa cosa fece incominciare un meccanismo di difesa della stessa enorme costruzione: il Labirinto aveva incominciato a mutare prima che fosse sera, le porte erano ancora aperte e il sole brillava alto nel cielo, o meglio, stava incominciando il suo lento declino.
Minho, Thomas ed io, probabilmente, saremmo morti lì, se solo non avessimo avuto quei riflessi pronti. La sezione stava collassando su sé stessa, non avevamo via di scampo se non dare forza alle nostre gambe e correre, perché la nostra vita dipendeva da questo. Ricordo che il petto mi bruciava, la mia gola era divenuta improvvisamente secca e tutto intorno a me era divenuto ovattato, rumori sordi, le urla degli altri due velocisti, tutto era divenuto improvvisamente più basso e soprattutto più lento. Solamente a distanza di tempo compresi il motivo: ero capace di ricordami tutte le combinazioni possibili del Labirinto. Ricordare. Non lo dovevo conoscere nemmeno, ma in quel momento era come se stessi facendo una rapida mappa per calcolare con quale probabilità sarei potuta uscire da lì.
<< Seguitemi! >>
Urlai verso Thomas e Minho, che non si fecero domande, non ebbero il tempo per farlo. Li guidai io stessa attraverso le sezioni che mutavano, ai muri che cambiavano la loro posizione. L'adrenalina aveva preso il controllo sui miei movimenti, in quel momento ero incapace di percepire fame, sete, paura o freddo, nulla.
Solamente quando, a stento, riuscimmo a ritornare nella Radura, tutto mi cadde sopra come un macigno. Crollai accanto a Thomas a diversi metri dall'entrata del Labirinto.
<< Come hai fatto? Sembra che tu sapessi prevedere come le pareti si sarebbero mosse... >>
<< Non ne ho la più pallida idea, ho seguito il mio istinto, non mi sono fermata a farmi delle domande mentre rischiavamo di morire... >>
Alby, che vi aveva raggiunto, si mise accanto a noi tre, stesi sul manto erboso della zona pacifica.
<< Che diavolo è successo? >>
<< La Pive è riuscita a prevedere i movimenti del Labirinto, siamo riusciti a far scattare qualcosa e lei è stata abbastanza lucida da riportarci qui sani e salvi... Da domani sarai una Velocista Ufficiale, sarà il nostro Jolly per uscire di qui. >>
(Edit: 20/07/2019)
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"W.I.C.K.E.D. is good..."
FanficCopertina by: @lipsasblossom Si dice che dopo Teresa, nonostante il messaggio, giunse un'altra ragazza, avvolta da un candido velo di mistero. Ineluttabile l'innesco di alcuni avvenimenti a causa del suo arrivo, Alexandra si troverà a far fronte a...