𝓛𝓪 𝓕𝓾𝓰𝓪

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Il portellone in fondo al lungo corridoio si aprì. Eravamo troppo presi dal compiangere Chuck che non ci accorgemmo del loro arrivo fino all'attimo in cui non mi sentii strattonare per una spalla. Automaticamente mi voltai e mi accorsi della figura di un uomo incappucciato, vestito completamente di nero, che mi esortava a seguirlo, strattonandomi violentemente in avanti e spingendomi con forza, costringendomi ad uscire e mettere finalmente piede all'esterno della costruzione.

Mi trovai ad affondare in qualcosa di secco e caldo. Abbassai lo sguardo e notai come sotto ai miei piedi ci fosse della sabbia, solo ed esclusivamente sabbia per si stagliava per spazio infinito sotto i mei occhi. Passo dopo passo continuai ad affondare in quel suolo instabile, ma quell'uomo non smise mai di spingermi in avanti, nel trascinarmi verso un grande elicottero, con delle eliche che giravano ancora alla massima velocità.

Per poco non inciampai su i miei stessi piedi. Ero stanca. Ero tremendamente stanca ed ero consapevole che, tra qualche istante, le gambe mi avrebbero ceduto e sarei sprofondata tra le dune, sotto il sole cocente che illuminava tutto ciò sotto di sé. Prima che potessi cadere in avanti, due braccia mi avvolsero e mi strinsero a sé. Erano caute, come se temesse che quella presa potesse farmi del male, ma sapevo benissimo di chi si trattasse e soprattutto che cosa avrebbe fatto poi, questo, sorridendo delicatamente verso Newt, mi aggrappai con tutte le mie forze ai suoi vestiti, incapace di lasciarlo andare.

Non so come fece, ma trovò la forza necessaria per sollevarmi e prendermi il braccio. Socchiusi appena gli occhi e mi abbandonai al suo tocco. Non c'era nessuno che era stato capace di conquistare la mia fiducia come ci riuscì Newt, per questo posai il capo sulla sua spalla e sospirai.

<< Non so proprio cosa farei senza di te, Newt. >>

Il mio fu più un sussurro per me stessa, non affinché l'altro potesse udire le mie parole, fu più una considerazione personale, ma fui felice di come lui la prese, perché sorrise debolmente e poso un bacio delicato contro la mia fronte.

<< Non preoccuparti, non ho intenzione di lasciarti andare. >>

Salimmo sull'elicottero dopo qualche istante e ci adagiammo con la schiena contro le rispettive pareti. Rimasi tra le braccia di Newt per tutto il tragitto, stringendomi a lui mentre, finalmente, potevamo prendere respiro e abbandonarci alla momentanea quiete. Ci raggiunse poco dopo anche Thomas, ancora paonazzo il volto e con le lacrime umide che rigavano il suo volto.

L'elicottero si sollevò in volo e ci donò la vista di uno spettacolo che mai ci saremmo immaginati di poter vedere: il Labirinto e tutti i suoi segreti ci vennero rivelati grazie a quel semplice volo. Uno scenario che trovai anche fin troppo familiare, nonostante avessi visto e visitato solo una semplice sezione.

<< Rilassatevi, ragazzi... >>

Disse un uomo, sospirando, mentre volse il capo verso il finestrino dell'elicottero e si tolse la maschera, rivelandoci la sua identità.

<< Tutto sta per cambiare. >>


(Edit: 21/07/2019)











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