Capitolo 3

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Mi sveglio. Sono distesa sul letto, ancora una volta. Ricordo solo la voce di Noah che pronunciava il mio nome.

Mi sento un pochino meglio, ma ho una gran fame.

Neanche a farlo apposta la porta si apre.

Entra Noah con un vassoio in mano.

-Ti sei svegliata finalmente- dice dolcemente

-Cosa è successo?-

Lui mi guarda stupito -Davvero non ricordi?-

Lo guardo confusa -Ricordo solo di essere svenuta... per quanto ho dormito?-

-Un giorno intero!- risponde, appoggiando il vassoio sul letto e sedendosi vicino a me

-è tanto...non è successo niente vero? Mentre dormivo..-

-Che vuoi dire?- e sorride

Arrossisco e lui capisce

-Nono tranquilla, non ti ha toccato nessuno a parte me-

-Che sollievo..aspetta cosa?!?-

-non in quel senso- dice ridendo - sono venuto un po' di volte per controllarti le ferite, te le ho mendicate-

-Ah..grazie-

-Vuoi mangiare?- mi chiede

-si grazie, sono affamata-

Mi porge il vassoio e inizio a mangiare, è molto buono.

Lui non mi toglie gli occhi di dosso per tutto il tempo, continuando a osservarmi, mentre mangio.

Una volta finito, lo ringrazio porgendogli il vassoio.

Mi guardo i vestiti e sono tutti sporchi di sangue.

-Posso farmi la doccia?-

-Certo- dice alzandosi - ti porto dei vestiti-

Lo ringrazio ed entro in bagno, chiudendo la porta.

Mi spoglio ed entro in doccia. Sfrego via il sangue dalle ferite che fortunatamente non si riaprono e mi asciugo.

Mi avvolgo nello asciugamano ed esco dal bagno, aspettando di trovare i vestiti sul letto. Non ci sono.

Entra proprio in quel momento Noah coi vestiti in mano.

-Ti ho portato i vestiti- dice, voltandosi

L'asciugamano mi arriva a metà coscia e lo tengo stretto sul seno, per non farlo cadere.

-Scusa, pensavo fossi ancora in bagno- dice balbettando

Non posso fare a meno di sorridere. Lui mi guarda e si avvicina.

-Che hai da sorridere?-

Me lo trovo proprio davanti, siamo vicinissimi e arrossisco.

Lui sorride. Lo guardo negli occhi, in quei cristalli azzurri limpidissimi.

-Ti stai agitando- mi sussurra -e sei rossa- conclude

Non riesco a dire niente, a dare fiato alla bocca. Le mie labbra sono socchiuse, al contrario delle sue che sono aperte in un sorriso.

Ad un tratto il suo sorriso si spegne e si allontana, appoggiando i vestiti sul letto.

Non mi guarda, si volta ed esce. -Vestiti, ci vediamo dopo- è l'unica cosa che mi dice, prima di andarsene.

Rimango li per un istante, a pensare che cosa mi abbia preso, dopodiché vado in bagno coi vestiti.

Mi ha portato dei legghins lunghi e neri, con una maglietta lunga e bianca, con una stella nera al centro. E un paio di ballerine bianche.

Dark Angel [in revisione]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora