Capitolo 13

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Mi dispiaceva un po' interrompere il capitolo cosi, lasciandovi in uno stato di ansia diciamo ahahahah quindi vi ho scritto anche questo ❤ Spero vi piaccia, ❤

-Vale❤


Noah si volta, con fare minaccioso. Peter invece si limita a sorridere. Mi volto anche io.

-Buona sera piccola, sei un incanto; i miei complimenti-

Fa una breve pausa, guardandomi da capo a piedi prima di continuare

-Sai Noah, non è stato difficile trovarti. Avevo mandato uno dei miei qui l'altro giorno...devo dire che mi aspettavo di meglio per uno come te. Taglierò corto. So bene che non mi darai mai l'angelo di tua spontanea volontà e per questo non sono venuto da solo- terminate quelle parole, una schiera di demoni compare alle sue spalle.

-Lo sai che non gioco mai leale- sussurra Peter a Noah prima che i demoni cominciassero ad avanzare.

Noah mi afferra per il polso, cominciando a correre verso la casa. La barriera sente la sua presenza e inizia ad aprirsi.

I demoni ci inseguono ma Peter, si fionda davanti alla porta, facendo un cenno veloce ai demoni che si fermano.

-Sei prevedibile Noah- continua

I demoni lo afferrano e lui comincia a lottare. Lo trascinano lontano da me, sento le sue urla, mi chiama, dicendo di scappare ma sono completamente paralizzata.

Provo a inseguirli ma Peter mi afferra, scaraventandomi a terra.

Cadendo, perdo anche le scarpe, rimanendo a piedi nudi che sull'erba secchissima si pungono e iniziano a sanguinare. Per il dolore ricado a terra, accompagnata dalle risate di Peter che si avvicina lentamente.

-Piccola, non agitarti tanto, non ti farò niente...per ora- dice inginocchiandosi vicino a me; sento qualcosa di caldo scivolarmi dal collo, sporcandomi il vestito di rosso: sangue;

Cerco di rialzarmi e provo a scappare, nonostante il lancinante dolore ai piedi. Mi gira la testa, mi viene da svenire.

Peter mi afferra di nuovo facendomi cadere a terra e si avvicina a me.

Sono sdraiata completamente per terra e lui mi è sopra.

Cerco di rotolare di fianco per farlo cadere ma lui mi blocca i polsi e mi tiene ferma con il suo corpo.

Non lo degno nemmeno di uno sguardo continuo a dimenarmi, a urlare e comincio un po' a piangere. Dov'è Noah? E se lo avessero già ucciso? Spero con tutto il cuore che sia vivo.

Noto che Peter ha chiuso gli occhi e mi sta annusando il collo. Vuole il mio sangue. Continuo a guardarlo quando un luccichio attira la mia attenzione. Cerco di mettere a fuoco la vista che ormai si è quasi annebbiata. Vedo qualcosa di bianco.

Capisco dopo che ha le zanne. Sono alla massima estensione e inizia a sfiorare la mia pelle, leccando via una goccia di sangue. La ferita si è appena rimarginata ma lui vuole nutrirsi. Lo sento. Fa rientrare le zanne e lentamente si stacca. Iniziano a pesarmi gli occhi: perché tutto d'un tratto mi sento cosi debole?

Lui si alza e ringrazio il cielo per questo. Le sue zanne erano veramente enormi. Mi prende in braccio delicatamente. Non ho più la forza di tenere gli occhi aperti, ne di dimenarmi. Penso solo a Noah.

-Ti prego non uccidere Noah- sussurro mentre una lacrima mi riga il viso. Ho parlato talmente piano che nemmeno io mi sento. Lui invece si, mi guarda. Tiene fisso lo sguardo su di me per alcuni minuti finchè ricomincia a camminare. A quel punto chiudo completamente gli occhi. Il buio mi avvolge e ricordo solo la presa di Peter su di me, e i miei ultimi pensieri: fate che Noah si salvi.

Dark Angel [in revisione]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora