Capitolo 15

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Mi voltai e mi trovai davanti ad un Luca che sorrideva cordialmente, sempre impeccabile nella sua uniforme. Feci come mi disse e provai a spingere più forte. Niente. Dio che rabbia.《Ma non si apre!》esclamai spazientita. Okay stavo facendo la figura dell'idiota.《Aspetta faccio io》mi venne incontro per aprire la porta, ma dal nervoso spinsi fortissimo e FINALMENTE si aprì.《Ecco fatto, grazie.》gli rivolsi un veloce sorriso e corsi verso l'ascensore, non sapendo se scappavo da lui o per il fatto che dovessi andare al bagno. Entrambe erano due motivazioni validissime.

LUCA'S POV
Non riuscivo a capire perché ogni volta che ci incontrassimo scappasse via di corsa, manco la stessi per mordere. Che ragazza strana... Mi avviai verso il bar per tornare al lavoro, sperando che ripassasse nuovamente. Ero molto sovrappensiero per le varie cose che avevo da fare; lei non si presentò. Probabilmente mi stava evitando, pensando di aver fatto una brutta figura. Forse non era stata una buona idea piombargli dietro così all'improvviso. Ero in pausa, quando la vidi indaffarata con la porta ed ero rimasto a guardare la scena divertito prima di intervenire. Mi piaceva quel suo modo di essere così imbarazzata e anche un pochino maldestra, era una delle cose che la rendevano diversa, ma dall'altra parte mi dava fastidio perché questo non le permetteva di avere il coraggio di tornare qui o di scambiare due chiacchiere normalmente senza scappare via. Forse dovrei prendere io l'iniziativa. Se la misteriosa ragazzina non si era fatta più viva, ci pensò puntualmente Sara a cercare di farsi notare. <Tesoro!> disse con la sua voce da oca, venendomi incontro e appoggiando le mani sul mio petto. Piuttosto infastidito le tirai giù le mani dal mio corpo. <Che c'è Sara? Che vuoi?> domandai spazientito: ero piuttosto scocciato. <Amore ma che cos'hai? Una volta non eri così freddo. Comunque mi chiedevo se ti andasse di passare da me stasera...> Iniziò ad accarezzarmi i capelli ma mi allontanai. <Non ne trovo il motivo. Tra noi è finita. Lo sai Sara, basta. Ora se permetti ho da fare> lei girò i tacchi piuttosto arrabbiata e andò via, non me ne importava un gran che se si arrabbiava, problemi suoi, dal momento che era stata tutta colpa sua la causa della nostra rottura. Non avevo intenzione di ricadere nelle sue bugie e nei suoi inganni. Avevo bisogno di una relazione stabile, di qualcuno che mi capisse e che mi amasse incondizionatamente. Non ero più il "bello e stronzo" che cercava ragazze superficiali per divertirsi o, come nel caso di Sara, quello che veniva usato. Avevo bisogno di qualcuno di vero, che sapesse cosa volesse dire amare.


Io verrò a salvarti, non andartene. •LowLow•Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora