Capitolo 33

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Eravamo in piedi sulla riva e le onde ci bagnavano i piedi.
"È fredda!" gracchiai tirandomi indietro. Giorgio mi prese per un braccio avvicinandomi a lui.
"Ma smettila. Entra con me." Posizionò due mani appena sotto le mie cosce e mi tirò su prendendomi in braccio. Avvolsi le braccia intorno al suo collo nascondendo la faccia nell'incavo. Giorgio mi strinse più a sé immergendosi pian piano in acqua fino a trovarci immersi all'altezza delle spalle. Giorgio, nonostante fossimo già in acqua, mi teneva ancora tra le sue braccia senza lasciarmi andare. Ci guardavamo negli occhi , tenendoci stretti. Buttai la testa all'indietro bagnandomi i capelli. Riallacciai le braccia al suo collo tornando su a guardarlo e sorridendogli dolcemente, ricambiava il mio sorriso e notai che spostò lo sguardo sulle mie labbra; istintivamente mi morsi il labbro inferiore arrossendo leggermente, lo vidi deglutire per poi avvicinarsi lentamente a me. Avevo già capito ciò che volesse fare, ma non lo fermai. Chiusi gli occhi appena sentii le sue labbra poggiarsi delicatamente sulle mie, facendole schioccare tra di loro in un bacio dolce, iniziando subito dopo a baciarci lentamente, non avendo fretta: in quel momento c'eravamo solo io e lui. Strinsi i suoi soffici capelli, ora bagnati dall'acqua tra le dita. Approfondimmo il bacio, aggiungendo la lingua, e mettendoci un po' più di foga, sentivo le sue mani spostarsi e stringere i miei fianchi e successivamente le mie cosce, ma si fermò lì e lo apprezzai per questo. Ci staccammo per riprendere fiato e sentendo un gruppo di ragazzi e ragazze applaudire e fischiare mi girai a guardarli, rossissima in viso, mi strinsi a lui, volendo solo scomparire in quel momento.

Tornammo al nostro ombrellone, Giorgio prese il suo telo e mi avvolse le spalle, per poi attirarmi a sè. Eravamo entrambi avvolti in un solo asciugamano. "Hai freddo, piccola?" mi domandò premuroso. Annuii. "Un po'." ero davvero in imbarazzo, non riuscivo nemmeno a guardarlo dopo il nostro bacio in acqua.
Mi sollevò il mento, sfiorandomi il labbro inferiore con il pollice, chinandosi e lasciandomi un bacio casto e delicato sulle labbra.
Gli sorrisi dolcemente e ci andammo a stendere sulle sdraio a prendere il sole. Notai che le ragazze di prima continuavano a fissarsi. Alcune mi guardavano malissimo.
"Non ci pensare piccola." Mi rassicurò lui, stringendomi la mano. Mi gira su un fianco a guardarlo: non riuscivo a smettere di sorridere.
"A cosa pensi?" Mi domandò all'improvviso. "Al nostro bacio..." abbassai lo sguardo sentendo le guance andare a fuoco. Giorgio sogghignò divertito. Tirò il mio lettino verso di sé, attancandolo al suo, per poi avvicinarsi a me, stringendomi i fianchi e poggiando la sua fronte sulla mia lasciandomi un piccolo bacio sulla punta del naso. "E se lo facessi ancora?" Chiese sollevando un sopracciglio. Ridacchiai allacciando le braccia attorno al suo collo. Mi ribaciò, giuro che stavo per svenire; aveva delle labbra così morbide... e invitanti.. dio. Continuavamo a baciarci,lo sentii scendere con le mani, ma lo fermai: non volevo andare oltre. Lui capì e si fermò, staccando le sue labbra dalle mie. Rimasi con gli occhi chiusi, godendomi quella sensazione. "Non ti basto mai, eh." Mi prese in giro ridendo. Lo colpii nascondendo la faccia con le mani. Spostò le mie mani dal viso. "Dai vieni qui." Sussurrò stringendomi e appiccicandomi di più a lui.

Sentii qualcosa accarezzarmi il viso e destarmi. Aprii lentamente gli occhi accecata dal sole e scorsi il volto di Gio che spostava delicatamente ciocche di capelli dal mio viso. Sorrisi e mi alzai così da appoggiarmi al gomito come lui. "Dormito bene?" mi chiese premuroso. "Mmh" annuii. "Hai fame? Perché io ne ho tanta" sorrise posandomi un leggero bacio sulla guancia poi alzandosi. "In effetti..." dissi stiracchiandomi. "Bene, allora ti porto in un posto" ammiccò. Mi alzai in piedi e mi infilai i pantaloncini e la canottiera, presi il telefono e mi soffermai a guardare Gio intento a cercare il portafogli e il cellulare. Se li infilò nella tasca dei bermuda e si girò sorridendo dolcemente."Dai andiamo" disse porgendomi la mano. L'afferrai saldamente e intrecciai le mie dita alle sue. Camminammo sulla passerella di legno mano nella mano finché arrivammo alla fine della spiaggia. Lì cominciavano ristoranti, bar e piccoli fast food...

Io verrò a salvarti, non andartene. •LowLow•Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora