Capitolo 26

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"Maria! Scendi che ti stanno aspettando!" Urlò mia mamma dalla cucina. "Arrivo!" Gridai in risposta. Ancora non ci potevo credere di avere accettato. Io odiavo i campeggi, mi veniva male al solo pensiero. Presi la mia valigia piena di cose che molto probabilmente non mi sarebbero servite e uscii dalla mia camera.
"Sei pronta?" Mi domandò Elisa. Alzai gli occhi al cielo sbuffando. "Perché proprio il campeggio, che qualcuno me lo spieghi! Tra tutti i posti che ci sono noi dobbiamo andare in campeggio." È qualcosa che ancora non mi spiego e dire che ho provato a far cambiar loro idea in queste due settimane, ma non c'è stato niente e dico NIENTE da fare.
Suonarono il campanello. Eccoli. Mia mamma andò ad aprire la porta.
"Ciao ragazzi, entrate pure." Disse facendoli entrare. "Aiutateci a portare le valigie!" Esclamai. "Sapete che staremo via solo una settimana, vero?" Chiese Giorgio sollevando entrambi i bagagli e mettendoli nel cofano dell'auto. "Oh, zitto. Ti ricordo che dobbiamo ancora andare a prendere Iman." Intervenne Elisa.
"Se le cose non ci stanno butto fuori tutte e tre dalla macchina. Io, Giulio e Valerio in tre abbiamo portato almeno la metà di ciò che ha portato una di voi da sola. Non oso immaginare l'altra." Continuò a brontolare chiudendo il portabagagli.
"Io sto davanti!" Si prenotò Elisa.
"Chi vuole guidare?" Domandò Valerio. "Guido io." Disse Giulio facendosi lanciare le chiavi.
"Non fate sciocchezze e divertitevi" mia mamma ci salutò e finalmente partimmo.

"Fatti più in là!" Spinsi via Giorgio, con una gomitata. "Tu fatti più in là, invadi il mio spazio!" Mi diede una gomitata a sua volta. "Io invado il tuo spazio? Io invado il tuo spazio? Io?!" Lo incalzai, puntandogli l'indice contro. "Sì tu!" Affermò. "Tu."
"Tu" gli diedi un colpo sul braccio e in risposta mi diede un pizziccotto. "Giulio!" Gridammo in coro.
"Siete insopportabili" sbuffò Valerio. "Ha ragione." Aggiunse Iman, mentre Elisa e Giulio scoppiavano a ridere.
"Valerioo" lo canzonò Giorgio. "Che vuoi, Gio." Chiese distrattamente lui. "Quand'è che tu e Iman confessate la cotta che avete l'uno per l'altra?" Gli diedi una gomitata sullo stomaco. "Ahia" si lamentò accarezzandosi la pancia. "E tu quand'è che confessi a Giulio che hai una cotta per Maria e la finisci di rompere il cazzo? Huh?"
Giulio strinse le mani al volante fino a far diventare le nocche bianche. Giorgio si irrigidì di fianco a me e Valerio tornò a fissare la strada.
"Quanto manca ancora?" Chiese Elisa per alleggerire l'atmosfera. Nessuno rispose. "Okay. Ragazzi adesso basta. Sappiamo tutti la situazione imbarazzante tra Iman e Valerio. Sinceramente Giorgio te la sei cercata, ma tu Vale potevi risparmiartela la battutina anche perché Giulio non c'entrava niente. Non possiamo rovinarci la vacanza prima di cominciarla. Su." Aggiunse Elisa.
"Scusa bro. Non avrei dovuto." Disse Valerio a Giorgio. "Sono stato un cazzone. Mi dispiace." Rispose l'altro. "Giù scusa anche a te" Giulio fece un cenno con la testa facendo capire che era tutto a posto, i suoi occhi dicevano il contrario però.
Il resto del viaggio passò piuttosto in fretta fortunatamente.
Arrivati a destinazione i ragazzi presero tutti i bagagli e li portarono in casa. "È davvero carino, qui!" Non riuscii a trattenere il mio stupore. Onestamente la mia idea di 'campeggio' non era esattamente questa. Immaginavo dovessimo dormire nelle tende o in sacchi a pelo dove sarebbero entrati chissà quali animali schifosi. Invece eravamo in questa casetta accogliente, in legno. Ben arredata, a due piani e piuttosto spaziosa.
"Quante camere ci sono?" chiese Iman guardandosi intorno. "2 al piano di sopra e 1 al piano di sotto." Rispose Giulio.
"Chi arriva primo si prende la stanza migliore e sceglie il proprio compagno!" Urlò Valerio prendendo Iman per un braccio cominciando a correre. "Io sto al piano di sopra!" Gridai. Corsi su per le scale aprendo la prima porta. Merda. C'erano già Iman e Valerio. "Bastardi." Sussurrai. Non mi andava proprio di dormire nella camera giù, era piccola e non mi piaceva. Chiunque avessi trovato nella seconda stanza di sopra doveva sloggiare. Era mia. Spalancai la porta e sì cazzo! Era libera. Esultai iniziando a saltellare.
"Io sto in camera con Maria!" Sentii la voce di Giulio dal corridoio e non potei fare a meno di sorridere.

Io verrò a salvarti, non andartene. •LowLow•Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora