Capitolo 17

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Stavamo passeggiando tranquillamente per le vie di questa piccola cittadina《Quanto tempo rimarrete in hotel?》mi domandò mentre camminavamo《2 settimane. Siamo qui già da 5 giorni.》gli risposi.《Quanti anni hai Luca?》gli chiesi incuriosita: era una domanda che mi ponevo dal primo giorno in cui l'avevo visto.《24, tu?》affermò serenamente.《16》risposi titubante. Piombò tra di noi un silenzio piuttosto imbarazzante, ma cosa si aspettava che ne avessi 20? Non si vedeva che ero "piccola." Semplicemente non capivo lo stupore, se non gli andava bene si sarebbe dovuto informare prima di chiedermi di uscire.《A che ora andiamo in quel locale?》chiesi per alleggerire l'atmosfera 《Non so verso partiamo verso le nove e mezza, dista a circa mezz'oretta da qui.
Continuammo a passeggiare e mi iniziò a raccontare un po' della sua vita.《Appena finite le scuole superiori sono andato via di casa. Mio padre era un alcolizzato che non faceva nulla dalla mattina alla sera e ogni tanto spariva per giorni ; mia madre quando avevo sei anni se n'è andata perché diceva di non riuscire a reggere la pressione. Non la giudico, nemmeno io sarei riuscito a sopportare quel vecchio ubriacone e violento, ma questo non è un buon motivo per lasciare un bambino di sei anni nelle mani di quel mostro, abbandonandolo così.》non sapevo perché mi stesse raccontando quelle cose così personali, ma mi faceva piacere che si aprisse con me: mi immaginavo quel bambino dai capelli neri con quegli occhioni marroni e tristi senza nessuno che si prendesse cura di lui. Lo abbracciai di slancio e lo strinsi forte rimanemmo così abbracciati per qualche secondo.《Dai è ora di andare a scatenarsi》esclamò mostrando uno dei suoi sorrisi più belli.

Appena arrivati al locale, Luca mi prese per mano e mi attirò a sé.《Mi concede questo ballo signorina?》mi appoggiai delicatamente a lui.《Con molto piacere》scoppiammo a ridere, ed io mi dimenticai di tutto ciò che ci circondava, come se ci fossimo solo noi nella pista da ballo, accompagnati dalle note della canzone di Romeo Santos. Adagiai la testa contro il suo petto, sentendo i battiti del suo cuore aumentare.

LUCA'S POV
Era così delicata e fragile e vederla così tranquilla tra le mie braccia faceva star bene anche me. Non ero un tipo da appuntamenti e tanto meno da smancerie. Non parlavo del mio passato con le ragazze con cui uscivo e non mi allerta l'idea di espormi alle persone, ma su questo punto di vista lei mi sembrava un po' come me, forse era questo il motivo per cui mi attraeva ogni cosa di lei, nonostante fosse così piccola. <So che ti ho appena conosciuta ed è troppo presto per averti, ma vorrei solo poterti compiacere, lasciati trasportare...> le dissi all'orecchio. Lei rimase ferma, immobile senza staccarsi da me. Mi allontanai di qualche centimetro per guardarla negli occhi. Le presi il viso tra le mani e la baciai delicatamente, mi aspettavo una spinta o un rifiuto, ma stranamente, ricambiò il mio bacio, che durò a lungo. Era talmente delicata in tutto ciò che faceva. Mi accarezzò i capelli, il collo, senza staccare le sue labbra dalle mie, appoggiò le mani sui miei fianchi e la strinsi forte a me, sentivo il bisogno di proteggerla: la sua fragilità era disarmante. Le diedi un altro bacio a stampo e le sussurrai: <Voglio solo potermi prendere cura di te>

Io verrò a salvarti, non andartene. •LowLow•Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora