Una sberla colpì in pieno la mia guancia destra non appena non appena varcai la soglia della stanza di mia madre. "Sì può sapere dove diavolo sei stata? Sono le 11 di sera e non mi hai nemmeno telefonata!" Continuava a urlare camminando avanti e indietro per la camera. "Basta. Domani pomeriggio si torna a Roma." Tanto meglio, non avrei voluto vedere quel bastardo mai più in vita mia. "Mamma, ti puoi calmare un attimo per favore così ti spiego." La supplicai camminando dietro di lei. "Non dirmi di calmarmi dopo essere sparita così senza dire nulla!" Urlò.
"Luca e Giulio si sono presi a pugni!" Urlai a mia volta tutto d'un fiato. Mia mamma si fermò di colpo fissandomi con la bocca spalancata. Mi guardò un secondo e aggiunse "Raccontami tutto." Ci sedemmo sul letto, presi un respiro profondo e iniziai a raccontare tutto l'accaduto. Mia madre mi strinse a sé, baciandomi i capelli e accarezzandomi la testa.
"Mi dispiace tanto tesoro. Adesso prova a dormire che domani è un altro giorno."***
Mandai un messaggio a Giulio chiedendo quale fosse la loro camera e appena ricevetti la risposta mi avviai a cercarla.
Bussai alla porta e dopo pochi secondi Giulio mi aprì dandomi un bacio sulla guancia. Sussurrai un timido ciao guardandomi le scarpe, ancora scossa per ciò che era successo il pomeriggio precedente. "Io.. t-ti ringrazio per sai, per tutto." Riuscii a dire. "Hei." Mi sollevò la testa così da guardarlo negli occhi "Non mi devi ringraziare proprio di nulla, ho fatto ciò che mi sentivo. E poi quel bastardo se lo meritava." mi sorrise dolcemente e mi fece spazio per entrare nella suite. Giorgio dormiva nel letto affianco a quello di Giulio. Arrossii di colpo notando che indossava solo un paio di boxer. Distolsi lo sguardo velocemente.
"Torniamo a Roma oggi pomeriggio, giù." Decisi di dirglielo subito, così che ne fosse a conoscenza. "Che cosa? Perché?" Mi domandò preoccupato. "Non so. Mia mamma ieri si è arrabbiata moltissimo quando siamo tornati tardi. Non l'avevo nemmeno chiamata per dirle tutto perciò è comprensibile." Finii di spiegare. "Cazzo.." disse Giulio passandosi una mano tra i capelli andando verso il balconcino a fumare.
"Quindi la bambina è stata messa in punizione dalla mammina?" Disse Giorgio con voce roca, impastata dal sonno e sogghignando. Alzai il dito medio in risposta.
"Io non farei certi gesti, non sia mai che ti veda la mammina." Continuò a sfottermi. "Senti vaffanculo." Mi alzai dal letto e mi diressi fuori dalla camera sbattendo la porta. "Dai ma che cazzo, Gio" sentii Giulio rimproverarlo.
"Dai rientra. Stava solo scherzando" disse Giulio pazientemente prendendomi sotto braccio. Cercai di scansarlo "No, Giulio. Non mi sembrava proprio il caso. Come se ne esce? Dopo che è stato lui a portarmi lì." Ero davvero arrabbiata. Lo credevo meno stronzo di così. Decisi di rientrare per non dargli troppa importanza, anche se dentro ero nera.
"Dai, non arrabbiarti bambina. Se vuoi ti compro un gelato più tardi." mi disse rivolgendomi un occhiolino e dirigendosi verso il bagno.
"Ma guarda questo!" urlai tirando un cuscino verso la porta del bagno ormai chiusa. "Calmati, Maria" disse Giulio ridacchiando sdraiato sul letto. Lanciai un cuscino anche a lui. "Non dirmi di stare calma!" Gridai, scoppiando a ridere.
Poco dopo la porta del bagno si aprì e uscì Giorgio già vestito e sistemato. "Sono pronto per andare a fare colazione. Giulio alza il culo. Maria tu fai come ti pare." Lo guardai truce.
"Faccio già quel che mi pare, non c'è bisogno che me lo dici tu." Giorgio tossì.
"Sempre se mammina è d'accordo" guardai Giulio indicando Giorgio. "L'hai sentito?" Giorgio si mise una mano sullo stomaco e scoppiò a ridere. Era davvero insopportabile.Raggiungemmo Elisa e andammo finalmente a fare colazione.
"Ragazzi, lei è la mia migliore amica. Elisa loro son-" mi interruppe. "Giorgio e Giulio. Lo so." Disse saltellando abbracciando prima uno e poi l'altro.
"Già, facciamo questo effetto alle ragazze." Affermò Giorgio ammiccante. Decisi di ignorarlo. Scegliemmo un tavolino in fondo alla sala. Fortunatamente la colazione era a buffet, così non avrei corso il rischio di incontrare Luca, era proprio l'ultima cosa che volevo.
Dopo aver preso posto, ci separammo tutti e quattro per andare a prendere da mangiare. Stavo pensando a quale brioche prendere quando due mani si poggiarono sui miei fianchi. Mi irrigidii pensando al peggio: ovvero Luca.
"Sei ancora arrabbiata, bambina?" Ora lo uccido. "Giorgio, sei uno scemo. Mi hai fatta spaventare." Gli diedi una gomitata per farlo allontanare. "Levati!" Dissi perdendo la pazienza e tornando a concentrarmi sul bancone, per scegliere la mia colazione.
"Sempre la solita musona.." Non feci in tempo a rispondere che era già sparito. Idiota.
Tornai al nostro tavolo e iniziai a mangiare, subito dopo mi raggiunsero anche gli altri.
"Ma quindi Luca?" Elisa era la solita indiscreta. Le diedi un calcio da sotto il tavolo.
"Guarda che tua mia mamma mia ha raccontato" spalancai la bocca sbigottita. "Mia madre cosa?!" Domandai. "Era preoccupata per te ieri sera e anche io onestamente lo ero. Così stamattina le ho telefonato per sapere se aveva notizie, dato che tu non ti sei nemmeno degnato di scrivermi." Mi rimproverò come suo solito. "Basta eli, non mi sembra il caso di parlarne ora." Dissi a denti stretti. "Come vuoi rimane comunque uno stronzo." Affermò arrabbiata. "Concordo" dissero Giorgio e Giulio.
"Quindi è sicuro che dobbiate partire oggi?" Chiese Giulio. "Non credo, stamattina quando ho parlato con Meredith, sembrava più tranquilla. L'ha detto in un momento di rabbia scommetto." Si affrettò a rispondere Elisa. "Anche se fosse onestamente non voglio passare un altro giorno in questo posto." Incrociai lo sguardo cupo di Giulio e gli sorrisi teneramente, sorrise a sua volta.
"Ho un'idea!" Intervenne Giorgio. "Sì salvi chi può." Sussurrai più a me stessa che altro.
"Ti ho sentita, sai?" Alzai le spalle facendogli la linguaccia. "Stavo dicendo, prima di essere interrotto. Perché non organizziamo un campeggio?" Elisa balzò in piedi battendo il cinque a Giorgio. "Io ci sto!"
Che il cielo mi assista.
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Io verrò a salvarti, non andartene. •LowLow•
RomanceE poi ti ritrovi in una vita che non sembra più la tua, un giorno ti svegli e tutto sembra cambiato. A Maria la vita pare iniziare sorriderle dopo tante delusioni, momenti di buio, momenti dove c'era solo lei con se stessa. 16 anni, dicono l'età p...