Capitolo 18

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Mi svegliai che erano le 8:30 circa. Apro gli occhi ma Riccardo non c'è. Mi giro verso sinistra, e per mia fortuna, è seduto sulla poltroncina in pelle che mi fissa sorridendo. "Vogliamo andare?" Disse. "Sì dai" Sorrisi. Passando per il corridoio vidi la dottoressa Liliana, le sorrisi e lei mi salutò. Mia mamma e Anna ci stavano aspettando all'entrata. "Allora, siamo pronti per andare?" Disse mia mamma. "Sì" risposi. Decisi di andare in macchina con Riccardo e Anna, anche se mi dispiaceva lasciare mamma da sola. "Ho una sorpresa per te" disse Riccardo. "Cosa?" Risposi un po' agitata e un po' emozionata. "Questo fine settimana ho prenotato un albergo a Riccione. Così, giusto per staccare un po' la spina, un week-end solo io e te. Magari andiamo al mare, oppure anche a ballare in discoteca.." "Non ci pensare nemmeno signorino! La discoteca te la scordi" disse Anna ridacchiando. "Per me va bene, però mamma?" Domandai. "Tua mamma sa già tutto, tranquilla, devi fare SOLO i bagagli, al resto ho già pensato tutto io." E Riccardo mi baciò. In così poco tempo perso in chiacchiere, eravamo già arrivati al viale di casa di Riccardo. Anna pensò a scaricare la roba di Riccardo, e non appena finì di sistemare tutto in camera, siamo entrati noi. Riccardo si tolse la maglia. "Allora, vuoi accomodarti oppure continui a fissarmi come se volessi saltarmi addosso?" Disse indicando il letto. Da un momento all'altro sono diventata letteralmente BORDEAUX. Riccardo mi prese il braccio, mi trascinò verso il letto e mi buttai su di lui, facendo attenzione a non fargli troppo male. Mi morse il labbro inferiore, e sentivo le sue dita salire sotto la mia maglietta dalla fine della spina dorsale fino a fermarsi all'altezza del ferretto del reggiseno, quando ad un certo punto, sentii la porta aprirsi di botto. "Chiara! Cazzo ma sempre in mezzo alle palle stai!?" Urlò Riccardo. Chiara rimase immobile. "Non aggredirla!" Risposi con un tono un po' più alto del solito. Chiara uscì, ed io saltai giù dal letto. "Dove vai?" Disse. "A casa, dove sennò?" Risposi acida. "Non mi dire che ti sei incazzata per questa cavolata su" "Sì, okay? Devi darti una regolata. Non vedi come sei acido con tua sorella? Ma come cavolo ti rivolgi a lei? Ha 8 anni! Non 18! Mi dà fastidio che la tratti in questo modo" "Ma che cavolo? Io tratto tutti ugualmente, e come tutti tratterebbero una persona" "Ma non credo proprio! Riccà tu tratti tutti allo stesso modo, tutti di merda!" "Tranne te" "Tranquillo, anche me" "No!" Balzò giù dal letto e mi spinse contro il muro, e cominciò a baciarmi, di nuovo. E per quanto volessi farlo, non riesco a respingerlo, proprio non ci riesco. "Scusami se ti ho baciata così di punto in bianco, ma era l'unico modo per farti stare zitta e per farmi calmare" mi sussurrò all'orecchio. "Fosse per me mi potresti anche baciare per sempre" Risposi.

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